martedì 14 dicembre 2021

Cammino d'inverno

E siamo finalmente qua... dopo due anni di problemi più o meno gravi eccoci di nuovo a Santiago. Come il periodo, è anomalo e strano, anche per noi è diverso, cominciare  un Cammino dalla meta... ma sono stati importanti e intensi anche questi due giorni a zonzo per la città, riscoprire e riappropriarsi della positività che Santiago trasmette. Un turbinio di sensazioni accentuato anche dal  ritrovare vecchi amici, Paolo che ci ha raggiunto dal suo vagabondare per la Spagna, ma anche chi, qui ci vive, come Laura a cui "invidiamo" il suo trasferimento a Santiago e  Margherita e Chebbi che nonostante l'improvvisata ci accolgono con immutato affetto. E nuovi amici come Oscar, il nostro "spacciatore di souvenir" con cui si è andati ben oltre al rapporto di  venditore-cliente...   Ed oggi siamo in bus a ripercorre in modo innaturale, a ritroso,  quegli ultimi 100 km densi  di ricordi e Cammino. Si perchè 
quest'anno, in maniera ridotta e inconsueta, percorreremo solo gli ultimi 100km, una novità per noi, ma con una valenza intensa, perché ci uniremo e "scorteremo" a Santiago gli amici Maria e Giovanni, grandi pellegrini, partiti ben tre mesi fa da casa (Genova) per raggiungere la tomba del l'Apostolo! 

domenica 5 luglio 2020

9° tappa San Firmano - Loreto 17 km

Partiamo presto con l'aria più frizzante delle mattine precedenti e, sempre su stradine asfaltate , ci dirigiamo verso Recanati. Il cartello stradale segna 3km, ma ne impiegheremo ben 8km seguendo percorsi secondari, mentre il sole comincia a riscaldare la giornata e le cicale iniziano a farci compagnia col loro incessante frinire. Dopo continui saliscendi eccoci a Recanati, adagiata in posizione panoramica su un crinale a 300 mt. di altezza, in vista dell'Adriatico e della bella campagna marchigiana. Terra del Leopardi, si va alla scoperta del centro storico attraverso gli occhi del poeta, ma a Recanati non abita solo la poesia, ma anche l'arte, la storia, la musica (diede i natali a Beniamino Gigli), servirebbe più tempo, ma Loreto ci chiama.... Gli ultimi dieci chilometri son forse i più brutti di tutto il Cammino, intenti a schivare le auto con un esiguo margine di spazio... finalmente una breve ma intesa salita ci porta all'antico luogo del pellegrinaggio mariano. Chiuso il centro informativo di accoglienza al pellegrino, nonostante sia l'anno giubilare, "fatichiamo" a trovare il luogo (una libreria....) in cui viene dato il Testimonium che certifica l'avvenuto cammino....che tra l'altro non possono consegnarci, perché non hanno tempo... ci verrà spedito. Amareggiati non tanto per il pezzo di carta che certifica il Cammino, ma per la poca considerazione che viene data a chi compie il pellegrinaggio a piedi, a noi resta comunque il piacere di averlo percorso... anche se il Cammino di Santiago è tutta un'altra storia...










sabato 4 luglio 2020

8° tappa San Claudio - Macerata - San Firmano 25 km

San Claudio, oltre alla vicende storiche che la collegano a Carlo Magno, è una splendida chiesa romanica, ha il titolo di abbazia pur non essendo stata sede monastica, per l'imponenza dell'edificio, la sede vescovile e per la vasta tenuta agricola. L'edificio mantiene quasi intatto l'aspetto originale cinque absidi, due chiese sovrapposte incorniciate tra due torri simili ai campanili dell'area ravennate che le conferiscono l'aspetto di fortezza. Innamorati di questo luogo, ci siamo fermati qui, evitando così il temporale che ha imperversato nel pomeriggio. L'amabile gestore del ristorante, Andrea, incuriosito dal nostro arrivare con lo zaino in spalla, si intrattiene a lungo affascinato dal Cammino.... e alla fine ci offre la cena! Partiamo in una mattinata già soleggiata, ma umida, tra stradine poderali che salgono tra dolci colli fino a Macerata. Pensavamo di far tappa qui, ma arrivando presto abbiamo il tempo di visitarla e vista la piacevole giornata non troppo calda, decidiamo di proseguire. Riprendiamo il tracciato della Via Lauretana, abbandonato per la deviazione a San Claudio, che sempre ben segnalato si snoda tra asfaltate stradine secondarie a basso traffico e ci conduce a San Firmano. Un continuo saliscendi tra alture non importanti (200-300 mt), ma costanti, tra ulivi, gialli pendii di girasoli, campi di grano, e antichi casolari in pietra. Percorso molto esposto al sole, ma anche ventilato e finalmente eccoci a San Firmano, un piccolo agglomerato raccolto attorno alla abbazia romanica di San Firmano, un tempo importante sede benedettina. A coronamento della giornata il bell'incontro pellegrino con gli amici  marchigiani che sono venuti appositamente a salutarci.


venerdì 3 luglio 2020

7° tappa Abbadia di Fiastra - Abbazia San Claudio al Chienti 18 km

Fantastico dormire nella Foresteria della Abbazia, dalla sera tardi al mattino presto si può godere del parco in solitaria, frequentatissimo durante il giorno. La vasta tenuta (1800 ettari), tra boschi e terreni, 70 case coloniche e varie attività annesse, è ora di proprietà di una fondazione, nata per volere della nobile famiglia Giustiniani Baldini ormai estinta L'abbazia, priva dei monaci che l'hanno abbandonata nel 2018, è un bell'esempio di architettura cistercense che rappresenta in modo suggestivo la semplicità della regola monastica.Per la tappa odierna seguiamo una variante della Via Lauretana, la Via delle Abbazie, un percorso ciclo--pedonale progettato della regione Marche alcuni anni fa, ma in pratica vedremo rimasto su carta... Lasciamo il complesso di Fiastra, già animato di sportivi, tra campi di girasoli, dapprima su sterrati poi su vie secondarie ed infine su strade sempre più trafficate. Giornata sempre calda e particolarmente umida, si cammina nella ampia vallata circondati da dolci colli riccamente colorati, spicca il giallo dei girasoli, il verde dei foraggi (e colture di prezzemolo e basilico), il biondo delle messi e sulla cresta il paesello. Peccato per il traffico che costringe ad una costante attenzione e a camminare spesso sulla banchina, segue una zona industriale, ma almeno ci sono i marciapiedi. Poi i lavori stradali incompiuti, con la mancanza di spazio per proseguire in sicurezza e il traffico veloce, ci rendono impossibile continuare....Gira e rigira sotto il sole sempre più cocente, non troviamo vie alternative e neanche mezzi pubblici e siamo solo a 3km dalla meta...Ed ecco che la provvidenza ci manda Federico, un giovane architetto che ha studiato a Ferrara, che vedendoci sconsolati ci offre un passaggio, ci parla della indiscriminata urbanizzazione, dei progetti delle Vie ciclo-pedonali realizzati solo sulla carta, piazzando un paio di cartelli, ma non creando o cercando un tracciato alternativo.... E ci decanta l'abbazia di San Claudio e la nuova storiografia che la colloca come la vera Cappella Palatina di Aquisgrana.... la vera tomba di Carlo Magno!













6° tappa Belforte del Chienti - Abbadia di Fiastra 24 km

Belforte del Chienti come dice il nome è una bella fortezza adagiata in cima ad un colle, cinta da mura che racchiudono un vivace borgo. Vivace è anche don Giuseppe indaffarato parroco ottantacinquenne, che mentre ci timbra la credenziale, ci racconta dei suoi Cammini, delle sue scalate e ferrate, si dispiace che non ci sia più l'accoglienza pellegrina dalle suore agostiniane (trasferite in Thailandia..), si sta prodigando per cercare un'alternativa... Noi alloggiamo nell'unico B&B, situato in un'antico palazzo, gestito da Elisa e Alfonso, due amabili artisti portoghesi dispiaciuti per la fredda accoglienza che impone il protocollo Covid, esuberanti ed estroversi, si prodigano per farci trovare la colazione prima delle 6.00. Così partiamo presto lasciandoci alle spalle la bella vista sull'altura di Belforte e proseguiamo, tra pianeggianti strade secondarie, fino alle Grazie dove troviamo transennata (terremoto) la chiesa che conserva testimonianze dell'antico passaggio della Via Lauretana, come l' arco Trionfale eretto in onore di Pio VI quando andò in pellegrinaggio a Loreto. Una occhiata al lago artificiale delle Grazie e in breve siamo a Tolentino, in tempo per la colazione (8.15). La città, cinta da mura, a cui si accede dal bel ponte del Diavolo, mostra ancora le pesanti ferite del terremoto con parecchi edifici transennati, chiese e musei chiusi, l'unica parzialmente aperta, ma ancora in restauro è la basilica di S.Nicola da Tolentino, coperta da un telone che riproduce l'immagine della facciata a grandezza naturale. Di nuovo in marcia con il cielo coperto da un cappa di afa che rilascia anche due gocce... aumentando il calore e anche oggi si toccheranno i 35°. Ancora saliscendi prevalentemente su asfalto ci conducono finalmente alla metà, l'abbadia di Fiastra, immersa nella vasta oasi verde dell'omonima riserva naturale.












mercoledì 1 luglio 2020

5° tappa Polverina - Belforte del Chienti 21 km

Polverina, piccola frazione di 40ab. a 380mt. senza infamia e senza lode, senza linea telefonica, un piccolo bar- market in un prefabbricato, ma un ristorante-hotel che ripaga dell'anonimato. Nato come fermo Posta sul passaggio delle diligenze sulla rotta Roma - Adriatico, l'antico palazzo dove alloggiamo, dopo 4 generazioni è gestito ancora dalla stessa famiglia, con il giovane Paolo perfetto anfitrione. Cibo locale e ricette tipiche, ambienti freschi, graditi con temperature esterne di 33°, bella e accogliente famiglia, disponibili anche ad anticipare la colazione alle 6.00!  Oggi lasciamo le comuni indicazioni con il sentiero CFM (cammino francescano della Marca), il Cammino Lauretano (leggermente diverso dalla Via Lauretana) e il Cammino delle terre mutate. Tappa che piacerebbe al nostro amico Raùl, praticamente tutta su asfalto, non accessibile il primo tratto del sentiero perché invaso dai rovi, la seconda parte che si snodava sui monti è in alcuni punti impraticabile in seguito al terremoto, l'ultima parte è naturalmente su strada... Per buona parte seguiamo la statale, fortunatamente poco trafficata grazie alla vicina superstrada, di pro c'è che dipanandosi nella vallata è senza grandi dislivelli e procediamo speditamente, di contro c'è la monotonia del percorso e la durezza del terreno. Si attraversano agglomerati di case perlopiù disabitate, mentre sui i monti circostanti spiccano le torri o castelletti residui del ducato di Camerino. Rallegra la vista il lago di Caccamo, ampio bacino artificiale adibito a spiaggia e il bel borgo di Pievefavera, che ammiriamo solo dal basso, essendoci persi le indicazioni... Una sosta a Calderola, l'ennesima cittadina martoriata dal sisma, col centro storico messo in sicurezza, ma i servizi spostati più a valle. E mentre il sole si fa più cocente affrontiamo l'ultimo pezzo in ripida salita e quando arriviamo in vetta a Belforte del Chienti il termometro segna ben 35°!








martedì 30 giugno 2020

4° tappa Colfiorito - Polverina 25 km

Ieri sera ci hanno raccontato del tremendo terremoto del settembre 1997 (6.1) che distrusse Colfiorito (quello che fece crollare la volta della basilica di Assisi), videro il prato muoversi come una lunga onda ed ebbero la terribile sensazione che la terra si aprisse... Fortunatamente non ci furono morti, ma ingenti danni agli edifici, seguiti da una ricostruzione (con cause ancore aperte dopo 23 anni...) che cambiò la fisionomia del paese a scapito anche della riserva naturale e spopolo' la zona, fu poi creata una sorta di zona commerciale ricavandola dalle caserme militari dismesse negli anni '80. Le casette in legno usate post-terremoto che abbiamo visto sparse sui pianori sono state poi vendute come bungalow per vacanze.I primi 9km sono sulla strada, anche piuttosto trafficata e senza banchina transitabile, unico elemento degno di nota la zona archeologica di Plestia con l'omonima chiesa romanica (portico aggiunto nel '600) ma chiusa e ancora puntellata, peccato al suo interno conserva un antico affresco della Madonna di Loreto e un pellegrino orante... Anche Serravalle di Chienti, la prima cittadina marchigiana, conserva i puntellamenti del recente terremoto del 2016, molto più evidenti a Muccia col centro storico ancora zona rossa e nella vasta spianata i quartieri di prefabbricati con le varie attività trasferite nei container... Il percorso diventa più piacevole costeggiando il fiume tra ginestre e umidi boschetti di betulle in un continuo saliscendi tra sentieri (ben segnalati) a volte ampi altre ridotti ad esili tracciati non molto frequentati. L' ultimo tratto si snoda nell'ampia vallata, prima attraversando campi di cereali col caldo che diventa sempre più opprimente, mentre gli ultimi 4km sono "allietati" dagli scorci sul lago, la vista (sempre esterna per i motivi legati al terremoto) del bel complesso conventuale di S. Francesco di Pontelatrave e del castello di Beldiletto del XV sec. Il nostro fine tappa è nella frazione di Polverina, dove non ritroveremo i tre giovani incontrati ieri sera e forse neanche l'altro trio visto in lontananza, noi, viste le alte temperature, facciamo tappe diverse, più brevi...loro son ragazzi.... ma ieri erano molto provati da oltre 28 km!