mercoledì 29 aprile 2009

SENZAZIONI

Il camino e' finito, si intrecciano le emozioni piu' opposte, felicita' per aver terminato il percorso e tristezza per averlo concluso in cosi' breve tempo. Dispiaciuti per aver lasciato gli amici conosciuti, perche' anche se vuoi stare solo puoi farlo, ma in un qualsiasi momento puoi sempre affiancare o essere affiancato da qualcuno con cui poter condividere questa esperienza e si crea cosi'un legame inspiegabile, pellegrini che giorno dopo giorno si sostengono, si aiutano, si scambiano una parola di incoraggiamento. Le motivazioni per cui si fa il Camino sono varie ma l'obbiettivo e' lo stesso, la serenita', liberando la mente e il fisico dallo stress che si e' accumulato vivendo in una societa' dove i valori piu' importanti sono solo quelli materiali. La felicita' e' l'aver conosciuto tante persone di varie nazionalita' e "preso "da ognuna qualcosa, ma avere anche la consapevolezza di non rivederle piu'. Il Camino e' una sensazione unica che non vivrai piu' allo stesso modo, non camminerai piu' con le stesse persone ma e' ripetibile con nuove esperienze e nuove amicizie. Ci si chiede come in un periodo cosi' breve si possa creare un legame cosi' forte, non ci sono risposte ma bisogna provarlo. Nel cuore rimarranno i ricordi degli amici conosciuti: Andreas, Petra, Michael, Gerhard, Uwe, Mirco, Tullio, Roberto, Markus, Peter, Monika, Patric e tanti altri, ma un ricordo particolare vanno ad Alejandro e Monique. In particolare Monique che ha percorso con noi mezzo Camino portando allegria e un sorriso e con la sue disponibilita' ha reso piu' facile le avversita'. Non la potremmo mai dimenticare ha lasciato un segno indelebile dentro di noi, nel prossimo Camino speriamo di incontrare un' altra MONIQUE.

29-aprile Santiago

Lasciamo Monte do Gozo tranquillamente verso le 9.00, quelli che si attardano sono gli ultimi pellegrini che ormai hanno "espletato tutte le formalita' " e aspettano solo di rientrare a casa. Essendo gia' in possesso della Compostela, abbiamo "il diritto" di tornare in centro con il bus di linea, carico di romani in pellegrinaggio che attendevano un bus privato (ci avevano invitato anche noi, considerandoci "eroi")! Tempo piovigginoso, ci aspetta anche una lunga giornata un po' noiosa (ormai la citta' l'abbiamo visitata e del nostro gruppo sono partiti tutti). Sembriamo come l'oste in attesa che anche l'ultimo cliente lasci il locale per chiudere, cosi' scrutiamo la piazza in attesa di pellegrini noti. Ma Santiago ci riserva altre inaspettate emozioni, mentre gironzoliamo rivediamo Alejandro (di Barcellona) che dopo averci salutato ci invita al pranzo del pellegrino. E' una tradizione che il Parador (monumento nazionale oggi hotel di lusso e in origine albergo dei pellegrini) offra ai primi 10 pellegrini che si presenteranno con la Campostela prima delle 12.00, un pranzo coincidenza, mancano solo 2 persone per completare la rosa, cosi' ci aggreghiamo (c'e' anche il giovane tedesco mancato compagno di camera di Monique a Ponferrada). Il punto di ritrovo e' nel garage dell'hotel, ma alle 12.00 un addetto ci accompagna attraverso l'ingresso principale (tappeti lussuosi e arredi sfarzosi!)........ nelle cucine dove, come in un self-service ritiriamo il pranzo che andremo a consumare nell'antica sale del pellegrino. Con quest'ultimo pranzo del pellegrino concludiamo la nostra positiva esperienza che ha superato ampiamente le nostre aspettative........ e' stato veramente un BUEN CAMINO!



28-aprile Santiago

Un'altra notte "tormentata", cigolio di molle, russatori e per finire un regolare trillo ogni 15' (scopriremo essere un cellulare sotto carica!) cosi' alle 7.00 siamo gia' in strada in cerca di un bar aperto. Torniamo all'albergo verso le 9.00 con le briose per Monique perche' Fabrizio deve farsi perdonare la notte trascorsa ancora in ostello e non in hotel come voleva lei e ben presto ritorniamo a fare una seconda colazione tutti assieme. La giornata si presenta grigia e un po' variabile, passeggiamo per il centro, capatina all'internet-point in attesa della messa delle12.00. La vasta chiesa si sta' riempiendo e fra le tante persone ci sono numerosi pellegrini tra cui riconosciamo volti incontrati nel mese di Camino: la giovane coppia croata, quella canadese, quella lussemburghese, lo spagnolo visto a Grañon, Markus il belga, Patric il francese e tanti altri, chi con lo zaino chi in tenuta piu' rilassata con sandali o infradito. E' una forte emozione rivedere persone con cui si e' condiviso un'esperienza cosi' speciale ed essere cosi' "protagonisti" e non piu' spettatori! La messa delle 12.00 e' dedicata ai pellegrini durante la quale vengono enunciate le nazionalita' e il luogo di partenza del Camino in basi ai dati ottenuti con la compilazione della Compostela. Poi espletiamo i vari riti del pellegrino: abbraccio del santo, mano dentro la bocca del mostro,toccare i piedi di Re David (per ritornare).......... e per finire foto di gruppo prima del triste momento dei saluti. Siamo rimasti soli con Monique (nonostante la paura del'aereo si e' decisa a prenotare il volo di ritorno!) ritorniamo all'albergue a prendere gli zaini e decidiamo di cambiare posto per dormire, torniamo questa volta con il bus al Monte do Gozo dove ritroviamo Gerhard in compagnia di un simpatico neozelandese. Nell'ostello ci accoglie Manuel, hospitalero simpatico e gentile che cerca di sistemarci in una camera tranquilla dove ci sono solo 2 persone (che russeranno per 4!), la struttura ben tenuta e pulita e' composta da 20 camere spaziose da 8 posti oltre alle solite docce c'e' anche una moderna cucina e una sala soggiorno e stranamente non ha orario di chiusura. Cena al self-service del complesso, fine serata al bar (numerosi italiani in pullman) dove chiacchieriamo amabilmente alla "Trappattoni" con il simpatico Gerhard, Monique pur conoscendo francese e tedesco non c'e' d'aiuto .......... sta chattando! Saluteremo Gherard e Monique ( ha minacciato di venirci a trovare) domani mattina quando partiranno alla volta dell'aeroporto.

.....Saluti da Santiago............abbraccio al Santo
.......piedi re David---------Monte Gozo
.....................Monte Gozo ostello....................

martedì 28 aprile 2009

26° tappa Arca-Santiago 20 km

Ultima tappa, nonostante i pochi km da fare oggi contrariamente a quello detto ieri sera, ci svegliamo sempre presto (Andreas e' il primo a partire verso le 7.00 per essere a Santiago per la messa delle 12.00, noi l'abbiamo rimandata a domani. Giornata grigia e uggiosa che si adatta all'umore malinconico "per l'impresa" che sta volgendo al termine. Cosi' assieme a Monique e Gerhard intraprendiamo l'ultimo tratto di viaggio che, per una decina di km si svolge tra boschi di alti eucalipti. Dove aver costeggiato il moderno aeroporto e l'autostrada arriviamo a Labacolla, villaggio che conserva ben poco del passato se non qualche bella casa in pietra come l'ostello. Facciamo qui una delle ultime soste per un cafe-leche attardandoci un po' con altri numerosi pellegrini. Un ultima lunga salita ormai quasi sempre su asfalto ci conduce a Monte Gozo (Monte dalla Gioia mt 350), la collina e' caratterizzata dal discusso grande monumento in ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II (che diede un forte input al Camino di Santiago). Poco oltre in posizione panoramica sorge il mega-albergue a 800 posti letto situati in 30 gruppi di palazzine che degradano verso il basso dove si trovano tutti i servizi (ristorante, banca, lavanderia.....), insomma quasi un villaggio turistico con tanto di campeggio. Da quassu' dovrebbero vedersi i pinnacoli della cattedrale(!?), ma si nota solo l'ammasso dell'agglomerato urbano avvolto nella foschia, ci separano ancora 5 km di periferia dalla meta. Santiago ci accoglie con una pioggerella che diventa sempre piu' insistente e, bagnati fradici, senza quasi rendercene conto ci troviamo davanti alla cattedrale e come per magia si materializza Andreas! Non abbiamo modo di "ascoltare" le emozioni che si accavallano all'impellente bisogno di un riparo ormai fradici e infreddoliti, cosi' Andreas ci conduce all'ufficio che rilascia la Compostela ed e' solo qui che ci abbracciamo consapevoli di avercela fatta e di aver compiuto un'importante esperienza! Immortaliamo con foto il momento del rilascio dell'ambita Compostela consegnata dopo il controllo dei sellos (timbri) sulla Credenziale e la dichiarazione sulla veridicita' dell'aver compiuto il percorso a piedi. Sogghigniamo alla dichiarazione di Monique pensando all'autostop, alla jeep, e al taxi, ma in fondo su 800 km e' ben poca roba, e poi con il suo "perdersi" ha pienamente compensato. Rimaniamo delusi perche' sulla pergamena non e' scritto il luogo di partenza, quindi siamo equiparati a chi, per averne diritto ha percorso solamente gli ultimi 100 km! Rimane comunque un bel documento scritto in latino, in cui e' stato tradotto anche il nome, e a noi la consapevolezza di aver compiuto l'intero Camino Francese! Gironzoliamo per Santiago (ormai non piove piu') alla ricerca di un letto, diverso dal solito ostello, visitiamo bettole, stanze e hotel e ..... finiamo in un mini ostello familiare con camerate da 8 (3 portoghesi, 2 italiani, una svizzera, uno spagnolo e un tedesco!). Alle 20.00 ci ritroviamo all'appuntamento, noi 4 con Andreas, Peter (pellegrini francese) Petra e Michael per "l'ultima cena", dove si raccontano nelle varie lingue gli aneddoti e le esperienze del Camino. In particolare Monique ci tiene a ricordare l'ultimo episodio capitatoci poco prima mentre cercavamo l'alloggio: con l'albergatore salivamo le camere per un'angusta scala, fa fermare Fabrizio e Monique in una stanza, intimandoli di restare li' e prosegue chiamando Marina e Gerhard nell'altra matrimoniale (risate per lo scambio di coppie!). Terminiamo la serata in un bar dove ci saluteremo, con qualcuno definitivamente, e con altri ci rivedremo alla messa del pellegrino di domani. E' finito il Camino, questo cammino, non e' ancora ora di bilanci, quelli si faranno in seguito, ci piace terminare con una frase semplice e saggia di una nonnina spagnola incontrata in uno sperduto villaggio ".........NO ABLA ESPAÑOL, NO ES PROBLEMA, DA QUI PASA TODO EL MUNDO........."


Monumento al Papa



Arrivo a Santiago .............e firma per la Compostela


Ultima cena........

lunedì 27 aprile 2009

25° tappa Melide--Arca 33 km

I nostri compagni di camera, i ciclisti spagnoli, hanno puntato la sveglia alle 5.00 cosi' alle 7.00 siamo gia' in piedi anche noi. Partendo presto cercheremo di seminare la svizzera che, con il suo passo svelto ci raggiunge sempre. Evitiamo di tornare in centro, alla ricerca di un bar aperto, ma approfittiamo della panaderia (forno) gia' aperta, proprio di fronte all'ostello, prendendo ben 5 mega briose. Giornata umida e nebbiosa fino a mattina inoltrata, ancora leggeri saliscendi, i boschi di querce e castagni lasciano il posto a quelli di eucalipto dal caratteristico odore. La prima sosta la facciamo solo verso le 10.00, perche' attraversiamo piccoli paesi, nel primo bar aperto troviamo Andreas intento a scrivere, rimarra' ancora li' anche dopo la nostra partenza. Il gestore del bar parla bene italiano perche' e' uno dei tanti spagnoli che sono emigrati in Svizzera, cosi' chiacchieriamo un po'. Lungo il percorso ci messaggia Monique che e' nel bar dove ci eravamo fermati noi e ha trovato l'agenda di Andreas e se lo incontreremo di farglielo sapere (ci raggiugera' poco dopo, il ragazzo ha il passo svelto!). Si attraversano centri e paesi anonimi che hanno perso l'antica bellezza sopravvivono solo gli horreo i tradizionali granai spesso rimaneggiati e le croci votive. A proposito di croci, lungo il Camino fin dai primi giorni, si trovano lapidi in ricordo di pellegrini morti lungo il percorso quest'ultima e' in ricordo di una cinquantanovenne morta serenamente nel letto a Santiago dopo aver percorso il suo secondo Camino. Giornata scorrevole, ma senza particolari degni di nota, sara' perche' ormai siamo alla fine, o sara' perche' Monique non e' con noi. Questa volta la Svizzera e' stata battuta dall'Italia, lei dice per problemi ai piedi e perche' ancora una volta e' riuscita a perdersi comunque sia oggi era in compagnia del bel Gerhard. Quando la messaggiamo siamo con Andreas nei pressi di Arca (dopo 33 km) e pensiamo di continuare per altri 8 km, in modo da riuscire ad essere a Santiago domani prima della messa di mezzogiorno. Monique ci prega di fermarci ad Arca perche' non ce la fa' piu', infatti arrivera' con 2 ore di stacco assieme al sorridente bavarese. Ci siamo piazzati all'ostello municipale, dove sarebbe stato piacevole farci una bella spaghettata vista la bella cucina, ma alla domenica e' tutto chiuso cosi' optiamo per il ristorante per l'ultimo menu' del pellegrino. Monique chatta fino all'ultimo momento, cosi' Marina ordina anche per lei, arrivera' trafelata e con una gran fame (tanto per cambiare) non sapendo cosa l'aspetta. Il primo piatto non e' la solita zuppa, ma un misero brodino in tazza e allora giu' a ridere! Andra' meglio con il secondo piatto un'abbondante porzione di pollo e contorni, l'immancabile dolce e il solito vino. Poi ci accorgiamo che mancano 10' alle 22.00 ed allora via di corsa perche' ormai chiudono il portone! E' l'ultima sera da pellegrini, domani l'ultima tappa poi torneremo alla "normalita' ", non avremo piu' il menu' riservato, la credencial per avere un letto, l'orario per rientrare, il dormitorio comune, uno zaino in spalla e tutto questo un po' ci manchera'!







sabato 25 aprile 2009

24° tappa Portomarin--Melide 41 km

Ieri sera, mentre stavamo lasciando il bar incontriamo Petra e Michael (Andreas ha proseguito)che si sono sistemati in un ottimo albergue privato (beati loro sono soli!) e concordiamo di ritrovarci la sera seguente (dopo una trentina di km) per arrivare insieme a Santiago. Rientriamo in ostello alle 22 passate, camerata caldissima ed affollata, sono quasi tutti a letto con i roncatores gia' in azione. Monique arrivera' come al solito all'ultimo momento, a luci gia' spente siamo rimasti svegli per vedere se rientrando combinasse qualche guaio, ma quatta quatta si e' infilata nel suo letto. Marina ha dormito tranquillamente per tutta la notte, Fabrizio e Monique invece sono un po' stravolti dalla nottata calda e rumorosa e dai pellegrini mattinieri, cosi' in fretta andiamo al bar. Stamane colazione colossale (briose, cappuccino, succo di arancia e pane tostato), prima dello 8.00 lasciamo Portomarin e il suo lago ancora avvolto nella nebbia. Poi il cielo si schiarisce e si alternano sprazzi di sole a cupi nuvoloni, una leggera pioggia cessera' appena ci saremo imbacuccati con mantelle e calzoni antipioggia. Tappa simile alla precedente, ma con saliscendi piu' dolci e il paesaggio piu' collinare (600-400 mt) con ruscelli e sempre numerosi allevamenti di mucche dal caratteristico odore. Monique sta davanti a noi con il suo passo da montanara procedendo con Gerhard aitante bavarese. Arrivati al paesino (2 fattorie) dove avremmo dovuto incontrarci con Michael e Petra, Monique ci messaggia che e' chiuso, non ci resta che proseguire verso Melide (ancora 10 km!). Verso le 19.30 arriviamo all'ostello municipale, siamo in camera con 6 ciclisti spagnoli, mentre Monique e' al piano superiore non sappiamo con chi. Lungo il Camino la guardia civil (i nostri municipali) e le ambulanze girano in prossimità' del sentiero per un eventuale soccorso. Dalle principali cittadine e' presente un servizio di trasporto (a pagamento) delle mochillas (zaini) alle successive tappe, mentre bigliettini con i numeri dei taxi per i pellegrini stanchi spiccano tentatori attaccati agli alberi o pali lungo il sentiero. Ormai consci di farcela, siamo a 50 km dall'arrivo prenotiamo on-line l'aereo: partiremo mercoledi' 29 da Santiago alle 21.30 per essere a Barcellona alle 23.00 quindi movida fino alle 6.30 del mattino quando riprenderemo l'aereo per Milano, in treno arriveremo poi a Forli'.
P.S Monique e' un "importante", cosi' ci ha detto personaggio politico, del suo cantone (di casa) ma con il materiale in nostro possesso ha la carriera compromessa, se il leghista e' interessato si fanno trattative private! Inoltre la signora , anche se non li dimostra (ha un fisico da pin-up) ne' fisicamente ne' tanto meno mentalmente ha superato la quarantina, e' felicemente casalinga, sposata e con 3 figlie (19-18-13). A casa inseriremo il reportage completo!























venerdì 24 aprile 2009

23° tappa Sarria--Portomarin 23 km

Finalmente una notte tranquilla non si e' sentito nessuno roncare (russare) e Monique non ha neanche parlato nel sonno come e' solita fare (cosa dira'? non si sa). Indugiamo nel letto parlottando e ridendo, la svizzera ci fa iniziare la giornata sempre di buon umore, come faremo senza di lei?! Ci alziamo che l'albergue e' ormai vuoto (finalmente si puo' lasciare il posto senza fretta, fino alle 12.00!) andiamo in cucina a fare un abbondante e tranquilla colazione e verso le 9.00 inizia la marcia. anche oggi saliscendi in un bel paesaggio alpino, in un susseguirsi verde di querce e castagni, con i sentieri scavati nel terreno o stretti tra stalle e case, quest'ultime hanno nel cortile ' horreo, tipico granaio sopraelevato. dall'entrata in Galizia la distanza verso Santiago a scalare, e' segnalata da paletti miliari ogni 500 mt, qualcuno dice una presenza rassicurante, per noi un po' troppo opprimente, per Monique utile, cosi' potra' rendersi conto se e' sulla retta via. Oggi passiamo il mitico paletto che indica che mancano "solo" 100km a Santiago, speriamo di non rompere proprio ora ( incontro con un ciclista di Chiasso che lavora in Svizzera). fabrizio ha problemi alla caviglia, ed e ' un po' una palla al piede , come dice Monique, cosi' proseguiamo lentamente. Si distinguono nettamente i pellegrini appena partiti da Sarria, ancora freschi e puliti non hanno il nostro aspetto vissuto e trasandato. Verso le 15.00 decidiamo allora di fermarci a Portomarin, tappa in farmacia per cavigliera e antinfiammatori per "tutti", non si puo' mollare proprio ora! Il paese si trova in una vallata, sulle sponde di un lago artificiale, sara' anche un' importante tappa del Camino, ma l'aspetto lasci un po' a desiderare come l'ostello municipale. Moderno, funzionale, ma sembra un dormitorio-ospedale con le sue camerate di stretti letti, ci eravamo abituati bene ieri! Rivediamo i lussemburghesi, la giovane coppia canadese, i 2 amici tedeschi, i portoghesi ....... Facciamo, oggi con tranquillita', il solito rito pomeridiano: all'arrivo si fa la doccia, si "annusano" i panni per l'eventuale bucato (che se non si asciughera' in tempo verra' appeso allo zaino) si controllano muscoli e piedi, si spalma la crema si curano le vesciche di cui Fabrizio e' diventato esperto ( sterilizzare con il betadine, siringare, immettere betadine e fasciare), pubbliche relazioni, cena, internet (quando c'e' e Monique permettendo!) e finalmente a letto. La giornata partita inizialmente assolata ci ha permesso di arrivare in ostello senza bagnarci, poi ha iniziato a piovere ma ben presto e' tornato il sole. Grazie alla sosta anticipata e' stato possibile aggiornare il blog, non sempre c'e' internet e non sempre c'e' il tempo.




22° tappa Alto do Poio--Sarria 32 km

Abbiamo letto gli ultimi commenti sul blog e notato gli apprezzamenti sulle "avventure" di Monique (se ne potrebbe ricavare una sit-comm) piuttosto che sul Camino. Per quanto riguarda la descrizione della svizzera preferiamo lasciare ancora un po' di suspance e non svelare tutto subito. Dopo una notte fredda e agitata (coperte sul sacco a pelo), scricchiolii e russamenti alle 7.40 scendiamo per la colazione, mentre i lussemburghesi stanno finendo, ci fanno segno di non usare il burro perche' e' avariato (e pagheranno ben 10 euro per la colazione). Cominciamo bene, il gestore all'inizio si rifiuta di darci pane tostato dicendo "ora siete in Galizia e se volete fare colazione prendete caffe' e paste confezionate"! Dopo ripetuta insistenze ci porta il pane tostato che consumiamo solo con la marmellata e mentre Monique e Fabrizio vanno in bagno spalanca la porta e fa mettere fuori gli zaini, speriamo non siano tutti cosi' i galiziani! Mentre ce ne andiamo scende anche il trio (strano di solito partono dopo le 9.00) e sentito i nostri racconti vanno a fare colazione nell'altro bar. La giornata e' gia' bella e soleggiata, il sentiero piacevolmente ondulato in un bel paesaggio alpini tra molti pascoli. Lungo il percorso rincontreremo la signora russa, il bergamasco settantenne incontrato anche ieri (e' partito il 4 aprile!), e il camper di Gorizia che ci "segue" ormai da sabato, sara' in appoggio a qualche pellegrino. Solita sosta per la seconda colazione, oggi Monique cammina con il freno mano tirato per timore di ulteriore danni ai piedi, ma e' gia' in ottima forma. Attraversiamo boschi di castagni, piccoli borghi con molto stalle, sempre in leggero saliscendi e sempre con il caldo in aumento che ci costringe a diverse soste. Verso le 17.00 arriviamo a destinazione finale, Sarria, che ormai intravediamo da 2 ore, dovremmo attraversare tutta la cittadina che, trovandosi in una vallata (mt 600) e' molto assolata. Prima di arrivare all'albergue che e' l'ultimo di una lunga serie (perche' da qui parte la maggioranza dei pellegrini, cioe' quella che compie gli ultimi 100 km per avere la Compostela!) ci informiamo in tutti e alla fine sceglieremo il Don Alvaro. Ottima scelta, simpatico gestore, situato in un vecchio palazzo con stanze ampie, possiamo anche scegliere (su 10 letti a castello saremo gli unici occupanti). Il gestore scherza con Fabrizio che ha 2 "mogli", lui dice che sono 2 rompi e anche russatrici (senti chi parla), ci viene fatta visitare la casa, molto bella la zona attorno al giardino interno con saletta per cenare (decidiamo di cucinare qui) e zona tipo taverna con grande camino, inoltre c'e' internet free! Allora doccia, spesa, Monique si anche manipolare da un'esperto massaggiatore con tanto di foto che presto vedrete su internet! Ceniamo con spaghetti ai funghi, poi l'hospitalero ci invita attorno al camino acceso offrendo liquori e si parla, siamo noi 3, 3 portoghesi e 6 "nonne" francesi (sessantenni) Monique viene giusto il tempo di "farsi" qualche assaggio di liquore per poi ritornare alla chat, ne avra' fino alle 23 passate (era in astinenza da 2 giorni), il proprietario e' gia' andato a letto, pensera' lei a spegnere le luci e chiudere "la casa"!



Ostello di Sarria ....................sala da pranzo

.....................sala ritrovo e camerata

21° tappa Pereje-Alto do Poio 34 km

Ci svegliamo che sta albeggiando, cosi' prendiamo le nostre cose e ci spostiamo in soggiorno a preparare gli zaini per non disturbare "la camerata". Ben presto si alzeranno anche la signora russa e una ragazza giapponese, cosi' alle 7.30 siamo gia' in marcia. Mattinata gia' bella e assolata, ma piuttosto fresca (4 gradi) perche' il sentieri si snoda nella vallata che e' ancora in ombra. Il primo tratto del tragitto e' piuttosto brutto, segue la statale da cui siamo divisi da un muretto, stamane molto trafficata da tir. Dopo una sosta colazione (gruppo di attempati ed esaltati veneti che stanno cronometrando il tragitto) finalmente il sentiero si innoltra tra boschi di castagni e pascoli ed inizia a salire, come la temperatura che si fa sempre piu' caliente (30 gradi!). Attraversiamo piccoli borghi montani dove non si vede un'anima, mentre il sentiero si inerpica sempre piu' accidentato. Sosta pranzo a La Laguna, ultimo paesino della Castiglia (poi entreremo in Galizia) si continua a salire in un bel paesaggio alpino con monti ammantati di ginestra e erica che ci fanno ricordare la nostra amica Heidi. Quando, come per telepatia ci arriva un messaggio di Monique: si trova ad O'Cebrerio (la vetta) in ostello, con problemi ad un piede e gastrointestinali (ingurgita di tutto!) ed e' molto depressa. In meno di un km siamo da lei, l'hospitalera ci accompagna nella stanza dove riposa, una vasta camerata (dove alle 15.00 c'e' gia' gente che dorme) nuova ma un ambiente asettico e deprimente, sembra di essere in un ospedale! Come ci vede si rigenera, dice che sta meglio e anche se ha pagato (ben 3 euro) vuol venire via con noi. Cosi' lasciamo O'Cebrerio, bel villaggio in pietra totalmente restaurato, nato dai e per i pellegrini, ma dopo pochi km Monique lamenta male al piede cosi' si vede costretta a fare una cosa, che a sua detta non ha mai fatto.....l'autostop. Sara' l'eta', il poco traffico, ma l'unica auto che si ferma ...e' un taxi che per fare 5 km le spilla 10 euro! Cosi' andando avanti in auto ci messaggia che l'ostello e' pieno e il successivo e' a 3 km, ci comunichera' poi, che ha trovato letto e cena per 18 euro. Gli ultimi km per noi, sono nuovamente in salita su un sentiero sconnesso quindi a fatica, ma arriviamo a destinazione ad Alto do Poio. Il luogo e' un passo montano 1300 mt, composto solo da 2 "hotel" ai lati della strada, ma in nessuno dei 2 c'e' traccia di Monique!? Le telefoniamo ed allora esce da una scaletta dell' hotel rifugio, dove lo strano gestore non l'aveva neanche vista ed infatti la guarda male (Monique aveva concordato con la moglie!). La camera e' un po' umida nonostante sia rivesta in legno con 6 letti (oltre a noi c'e' un anziano francese). La cena e' a base di paiella (Monique dice che saranno gli avanzi riciclati, le sembra il pastone che suo nonno dava alle galline!), noi un po' titubanti la mangiamo lo stesso (e' anche buona) finche' il solerte gestore non ce la porta via (ne avremmo mangiata ancora). Il secondo piatto e' lonza e patatine ed ancor prima che abbiamo finito ci chiede cosa vogliamo di dolce, poi ci dice che ha rimasto solo un budino e 2 yogurt! A cena oltre noi, c'e' una coppia di lussemburghesi con cui commentiamo lo strano comportamento del proprietario, insomma ci fa fretta perche' vuole chiudere la cucina. Ci spostiamo al bar, ordiniamo un te' ed un caffe' e successivamente un secondo caffe', alche' sbuffando ci dice" perche' invece di parlare non ordinate tutto in una volta"?! Verso le 20.30 arriva il solito trio composto da Petra, Michael e Andreas, quest'ultimo con la sua flemma dice che e' bello ritrovarsi. Il gestore dice che se vogliono cenare debbono sbrigarsi, noi ridendo andiamo a letto, e' ancora pieno giorno (21.10), in camera non ci sono neanche le tende quindi fatichiamo un po' ad addormentarci. Ridacchiamo sentendo il francese che russa, Fabrizio brontola un po' ma dopo 2 minuti russa anche lui. Tutta la notte sara' uno scricchiolio di letti che cigolano appena ti muovi, e dormire nel "sacco-mummia" non e' facile, non puoi muovere piu' di tanto le gambe e dopo un po' che ti giri ti trovi intrecciato e spinto con un salame dentro il budello!





giovedì 23 aprile 2009

20° tappa Ponferrada--Pereje34 km

Ieri sera quando Monique e' venuta in camera eravamo gia' tutti, a letto (chatta finche' non le staccano la spina) cosi' salendo sul letto a castello, sopra al coinquilino tedesco, ha fatto un po' di rumore e lui si e' parzialmente vestito ed e' uscito velocemente. Tutti giu' a ridere, poi Monique si e' preoccupata che fosse andato a lamentarsi, ma ben presto e' tornato e si e' messo a russare subito! Sveglia verso le 7,15, colazione in ostello, poi il gran truppone di pellegrini (ostello quasi pieno) si muove, il percorso fa sempre attraversare la citta' magari facendoci fare anche un giro piu' lungo e vizioso. Cosi' il gruppo piano piano si "sfilaccia " e restiamo una decina capitanati da Monique, andiamo bene pensiamo, distratta come e' chissa' dove ci porta, invece questa volta va bene e l'uscita dalla citta' e' perfetta! Dopo una cittadina dalla brutta periferia il sentiero finalmente si addentra fra vigneti in un bel paesaggio collinare. La regione del Bierzo e' anche ricca di frutteti in particolare ciliegi, non osiamo pensare cosa ne faranno i pellegrini in stagione! Ci viene in mente l'hospitalera genovese che ha detto che i contadini ci odiano perche' razziano orti, frutteti, sfruttano l'acqua e "l'ombra". Forse sara' cosi' d'estate, per il momento sono tutti molto ospitali e gentili, ci informano, ci salutano(anche in auto e in trattore) e ci augurano Buen Camino! Arriviamo al bel paesotto di Cacabellos dove decidiamo di pranzare su di prato in riva ad un fiume proprio dove e' in sosta anche Monique! Da qui il camino segue la carretera nazionale, mentre un percorso alternativo, ma piu' lungo si inoltra tra i vigneti. Tentenniamo un po' sul da farsi poi optiamo per la via piu' lunga,ma piu' bella. veniamo superati da un gruppo di giovani ciclisti inglesi e mentre un fuoristrada si ferma per lasciarli passare, notiamo che dal mezzo scende una figura nota: e' Monique, cerca di evitarci e ridendo ci confessa che il contadino l'ha recuperata mentre si aggirava sperduta nei campi seguendo un percorso tutto suo, l'uomo ha avuto pieta', l'ha riportata sulla retta via e l'ha ammonita di seguire la freccia gialla (dopo 600km!). per un segno del destino noi eravamo proprio li' ad immortalare l'attimo in cui una pellegrina scende dall'auto! Sono le 14.00 e stiamo camminando sotto un sole cocente che rende i leggeri saliscendi ancora piu' faticosi. A Villafranca del Bierzo, bella cittadina con un castello e numerose chiese, facciamo una sosta rinfrescante in un bel bar mentre tutto il paese e' in siesta, ritroviamo Monique dolorante ad un piede e assetata. L'ultimo tratto del percorso e' piuttosto brutto, parallelo alla statale e sovrastato dall'autostrada, raggiungiamo nuovamente Monique a cui portiamo l'acqua e che sembra essersi ripresa. Noi decidiamo di fermarci a Pereje, piccolo borgo dove c'e' un delizioso albergue municipale in pietra e legno stila chalet, e siccome siamo i primi come da cartello andiamo a ritirare la chiave al bar (Monique a proseguito alla vana ricerca di internet!). Successivamente arriveranno due attempati ciclisti, la solitaria signora russa (gia' vista ad Astorga e ieri sera). Ceniamo all'unico e grazioso bar del paese (ragazzino che palleggia con Fabrizio), con abbondantissime portate quando notiamo passare alcuni pellegrini : sono Andreas, Petra e Michael, sembra strano stavamo propio dicendoci che ormai non avremmo incontrato piu' nessuno dei primi compagni di cammino, ma il bello del Camino sta anche qui, ritrovarsi dopo 600 km!



::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::Ostello municipale di Pereje


L'ostello di Pereje: soggiorno e camerate