mercoledì 31 dicembre 2014

19° tappa Lires-Finisterre 15 km

La breve tappa di Lires unita alla gradevole giornata di sole ci consente un pomeriggio di riposo nella splendida baia in compagnia di Ian e una sostanziosa cena.... L'albergue di Lires è anche pensione bar ristorante al centro del piccolo paese, personale molto gentile, al mattino ci offrono la colazione augurandoci Buon Anno! Partiamo alle 9.00 in un paesaggio totalmente brinato preludio di un'altra bella giornata, gli abitanti del luogo ci hanno detto che non ricordano giorni così freddi e asciutti in Galizia! E si inizia a salire... anche se non sembra le colline sono alte poche centinaia di metri, ma è un continuo su e giù per promontori, questo tratto di Costa della Morte è un susseguirsi di frastagliate e profonde baie. Come d' incanto in uno dei vari scollinamenti passiamo dal gelo ad un paesaggio più asciutto con temperature più miti. Incontriamo procedere, nel senso opposto al nostro,  il pellegrino con  l'asino e Patt con gli amici, bellissimo potersi ritrovare anche se per poco tempo... E a Finisterre ritroviamo con piacere  anche i sabaudi Antonello e Giovanni di ritorno a Santiago, i due bei francesi "dall'aspetto vissuto" provenienti a piedi ,uno da Le Puy e uno da Arles e la dolce e timida Camilla che finalmente ha spiccato il volo! Stasera cena comunitaria all'albergue municipal, poi fiesta....ma prima ci aspettano gli ultimi 3 km per arrivare al faro (il km 0 !) dove ci attende un tramonto da favola! Così a Finis Terrae, dove gli antichi pensavano finisse il mondo, noi concludiamo questo anno, la vita lavorativa di Fabrizio, una parte di Cammino e con l'anno nuovo, un nuovo ciclo....da domani i Vagabondi inizieranno un nuovo Cammino, sempre in Spagna.....il Cammino Inglese!

martedì 30 dicembre 2014

18° tappa Muxia-Lires 16 km

Un altro regalo del Cammino: Muxia silente e assolta in una tersa giornata d' inverno, camminare sulla spiaggia e nelle fresche acque dell' oceano, il pic-nic sulla spiaggia, perdersi ad osservare il mare,  passeggiare sui sassi modellati dal vento e dalle interperie ai piedi del suggestivo santuario di N.S. da Barca che altro desiderare......  Serata in piacevole compagnia di Ian poliedrico e socievole ragazzo la sua cui filosofia è fare del viaggiare un lavoro... al bar incontriamo un curioso esemplare di pellegrino, uno maturo e forte spagnolo che ha al suo attivo ben 58 Cammini, sia a piedi che in bici!! Sarà, insieme a Ian il nostro compagno di stanza, un'altra pellegrina francese, partita da Le Puy due mesi fa, veterana di 12 cammini, preferira' dormire in un'altra stanza senza riscaldamento.... comunque anche da noi alle 22.00 spengono luce e caloriferi! L' albergue municipale di Muxia è un edificio moderno, con enormi spazi poco funzionale, impossibile da riscaldare, essendo pochi ci hanno collocato nella zona dei diversamente abili, un po' più circoscritta. Ci svegliamo con comodo, dobbiamo attendere l' apertura del municipio (9.00) per ritirare la Muxiana, la certificazione di questo tratto di Cammino. Ci incamminiamo lungo la costa in un'altra soleggiata mattina con le zone in ombra fortemente brinate, ma inizia subito una lunga e costante salita che non ci farà sentire il freddo pungente. Il primo tratto è in vista del mare dai colori cangianti e l' arco di una bella spiaggia di sabbia bianca, poi ci inoltriamo tra sentieri e stradine, che sempre in salita si snodano tra boschi di eucalipto, pascoli e rade isolate fattorie. Lungo i 16 km della tappa odierna non si trovano locali, incontreremo invece 5 pellegrini che procedono nel senso opposto al nostro e con piacere ritroviamo i francesi David e Lucas, raggiunti da un amico. Alle 13.00 al culmine del sole che ora ci riscalda piacevolmente arriviamo alla nostra meta Lires, in tempo per percorre altri 2km extra e goderci la splendia baia di Lires......

lunedì 29 dicembre 2014

17° tappa Dumbria-Muxia 22 km

Alla domenica i paesi spagnoli sembrano desaparesidos... ieri, bellissima giornata di sole, Dumbria, 3300 abitanti, ore 14.00, contati almeno 6 bar, ma nessun locale aperto e neanche un cane in giro in realtà qualche randagio che ci abbaia c'è sempre! Diamo fondo alle scorte alimentari, dal ristorante di Olveiroa avevamo il doggy bag (abbondanti fettine di ternera) qualche  mandarino e il pranzo è rimediato, poi aprofittiamo dell'ambiente molto riscaldato per fare un bel bucato,  sistemiamo gli appunti di viaggio e il pomeriggio è andato. Verso le 18.00 il paese si anima, la gente esce e i locali aprono (escluso il ristorante..) ci adattiamo a cenare in un pub, con un piatto tipico di cui non capiamo né nome né contenuto.... risulterà essere una sorta di zuppa con ceci, costine, chorizo, cotiche e una roba molliccia non ben identificabile, ma di ottimo sapore poi per solo 4€ !
Al mattino andiamo al bar da Suarez, vicino al centro sanitario, dove lasciamo il logorroico catalano infortunato (ieri sera ha fatto un monologo per più di un' ora al telefono....) dove l'oste si prodiga per farci avere una colazione abbondate e al termine ci offre un bicchierino di liquore giallo corroborante perché fuori fa "frio"! In effetti i prati sono tutti brinati, ma un bel sole sta già illuminando la giornata. Saliamo e scendiamo tra boschi di eucalipto dai caldi colori autunnali attraversando piccoli paesi con chiesette, cruzeiros e horreos di antica fattura (XVI sec.). Poi finalmente siamo in vista dell' oceano, ancora una scarpinata ed eccoci scalzi sulla assolata spiaggia di Muxia....

domenica 28 dicembre 2014

16° tappa Olveiroa-Dumbria 12 km

Ieri sera abbiamo cenato al solito e unico ristorante aperto del paese, servizio frettoloso e in un tavolino del bar, perché attendevano il gruppo...ma alle 21.30 non era ancora arrivato! La nostra medesima sorte è capitata ai potoghesi e alla coppietta di Vigo, carinissimi e giovanissimi, gli hanno chiesto i documenti prima di servigli il vino... Salutiamo calorosamente i cugini francesi David e Lucas, discreti e solitari, sono quelli con cui ci siam visti maggiormente, passerano il Capodanno a Santiago, poi faranno la Plata da Astrorga a Siviglia...La lunga giornata di ieri ha "mietuto" vittime, siamo partiti in 20, ma 4 non ce l'hanno fatta ...Camilla e 3 tedeschi, i  portoghesi appena arrivati sono crollati sul letto, il catalano chiaccherone, i due ragazzi francesi e altri sono arrivati tardissimo.... e durante la notte un gran russare! Noi onde evitare ripercussioni, visto che anche oggi ci sarebbe un' altra lunga tappa ed abbiamo tempo, ci concediamo un mini "tramo" da 12km ! L' ostello di Olveiroa è sul tipo degli alberghi diffusi, dislocato nelle tipiche case in sasso dagli infissi azzurri, con cucina e stalla (al mattino verremo svegliati dal raglio dell'asino del pellegrino incontrato ieri) tra antichi e ben conservati horreos (tipici edifici in sasso, lungi e stretti, dall'aspetto religioso, ma con funzione di granaio, sopraelevati per evitare l' intrusione di animali). Partiamo con comodo verso le 10.00, dopo una sostanziosa colazione al solito bar-ristorante e ci incamminiamo, in una soleggiata e ventosa giornata, lungo il solito saliscendi tra boschi e macchia. Il sentiero grazie. anche ai fondi della comunità europea, è in via di sistemazione con ghiaia e stabilizzante, che se da un lato rende più agevole il percorso, snaturalizza un po' l' ambiente, nel Cammino come nella vita non sempre va tutto " liscio".... Dopo solo 5 anni dal primo passaggio notevoli sono i cambiamenti, nuovi locali, come il centro di info per pellegrini ad Hospital, ampliamenti e miglioramenti dell'arredo urbano. L'albergue di Dunbria (inaugurato nel settembre 2010)  moderna e spaziosa struttura ben riscaldata è tutto a nostra disposizione.....

sabato 27 dicembre 2014

15° tappa Negriera-Olveiroa 34 km

L'albergue di Negreira è uno dei migliori municipali, 16 letti singoli divisi in due camere mansardate con ampie vetrate, oltre alla stanza per diversamente abili al piano terra, cucina, soggiorno e riscaldamento a pavimento. In serata a completare i posti letto, arriveranno  David e Lucas (14 anni!), i due ragazzi francesi rivisti a Natale in cattedrale, incontrati nella 2° tappa ben 13 giorni fa. A Negreira la pizzeria da Milio (chiuso il lunedì) è ormai un appuntamento immancabile, il pizzaiolo ha lavorato in Svizzera dove ha avuto come maestro un napoletano! A letto presto, domani ci aspetta una lunga tappa (gli albergue intermedi sono chiusi!), al mattino nel prato retrostante l'ostello troviamo piantata una tenda con a fianco un bel asino.... Camila, la bella svizzera ci ringrazia e saluta affettuosamente, hai i muscoli doloranti e preferisce riposare un giorno. Partenza alle 8.45 in una giornata ancora buia e nebbiosa, dovremo prestare molta attenzione a non sbagliare sentiero, che perderemo successivamente chiaccherando col simpatico madrileno José... Così ci ritroviamo sulla statale poco frequentata e con rade case, senza più le mitiche frecce gialle,  fortunatamente arrivano tre pellegrini spagnoli, fra cui un non vedente, che ci rassicurano... Ricordavamo un bar ad 8km, ma è chiuso, l' unica possibilità di ristoro è a Villaserio (da dicembre a marzo chiuso al lunedì) dopo 12km, dove Ian un giovane di Zaragozza, ci rassicura che a metà strada c'è un alloggio, ripartiamo rincuorati dalla notizia, con la pancia piena ed un bel sole! Dolci saliscendi, boschetti, ma soprattutto pascoli e agglomerati di fattorie, per la maggior parte su stradine asfaltate costituiscono il paesaggio odierno. Poi la brutta sorpresa, che dobbiamo fare per forza tutti i 33km, a S.Marina, la località intermedia, i gestori di un albergue sono in ferie in Svizzera e l'altro è chiuso per malattia anche il tempo si è rivoltato contro di noi, minacciose nuvole girano pericolosamente. Anche il bar, 200mt oltre al nostro percorso, dove siamo andati a chiedere informazione è assai sinistro, strana l'anziana coppia di osti, ma ancora più inquietante le bambine che escono in sequenza dalla toilet lanciando torvi sguardi. Così dopo un veloce caffè procediamo speditamente incrociando solo una giovanissima coppia spagnola e il simpatico tedesco e poco dopo le 17.00 siamo tra i primi ad arrivare all'ostello, il che significa scegliere i posti migliori!

venerdì 26 dicembre 2014

14° tappa Santiago-Negreira 22 km

Per il giorno di Natale ci siamo concessi una giornata di riposo e una camera nel nuovo hotel a fianco dell' albergue (stessa. gestione ad un prezzo pellegrino.  (30€ con bagno in camera), in un bel edifico storico di recente ristrutturazione. Fino alle 11.00  i locali sono ancora chiusi, le viuzze e le piazze lastricate tra antichi palazzi e chiese mostrano una Santiago silenziosa un po' malinconica, ma adorabile e col fascino di una vecchia, ma bella signora. Fantastico l'incontro in cattedrale con l'esuberante Patrizia che  nonostante avesse come riferimento un tipo alto e una moglie bassina, ha riconosciuto subito Fabrizio anche se solo... Pomeriggio allietato da un bel sole, tanto da permetterci gli ultimi saluti seduti fuori davanti a una cerveza, con Karl triste perché in seguito alla caduta non può proseguire verso Finisterra,  Camilla la bionda Santiago del Cile venuta in Europa solo per fare Cammino, Tom che deve andare a Roma poi tornare in Giappone e già progetta il Cammino del Nord, la coppia italiana in viaggio in auto lungo i luoghi del Cammino, lui l'ha percorso anni fa e vuole mostrarlo alla moglie.... Dal tardo pomeriggio la città cambia aspetto, accende l'ambito natalizio, i negozi riaprono e la gente si riversa per le strade, noi come al solito ci ritiriamo presto, domani ci aspetta il cammino verso l'oceano. Lasciamo Santiago avvolta dalla nebbia che ci accompagnerà per buona parte della giornata in compagnia della dolce Camila. Un'adorabile giovane svizzera (25 anni, ma dimostra meno) neofita del Cammino, si trova per 10 giorni a Santiago, nell'attesa di partire per la Bolivia (per studio) ha vagamente sentito del Cammino di Santiago, ma non sa bene cos'è, perciò ci ha chiesto se può partire con noi e noi ben volentieri l'abbiamo "adottata". Innanzi tutto le abbiamo fatto alleggerire lo zaino ( lasciando a deposito il resto), poi cerchiamo di soddisfare le sue mille domande, è avida di informazioni e curiosità....peccato lei parli francese, ma con un po' di spagnolo, un po' d' inglese e tanti gesti sopperiamo al problema. Tappa piacevole, con leggeri saliscendi tra boschi di eucalipti e querce con un ricco sottobosco da i colori autunnali e il bellissimo intermezzo di Portomaceira un borghetto in sasso, il fiume che forma cascatelle, il ponte medioevale, il castello, una cartolina! Il sole riuscirà a spazzar via la nebbia solo alle 15.00, quando ormai siam prossimi alla meta, Negreira

giovedì 25 dicembre 2014

25 dicembre

Ieri è stata una giornata intensa e ricca di emozioni, goduta appieno, la tappa di appena 5 km  ci ha permesso di assaporare con calma l'arrivo e i riti pellegrini,. Il ritiro della Compostela, che attesta l'avvenuto pellegrinaggio e della Cotolaya, certificato emesso quest'anno in occasione degli 800 anni del pellegrinaggio di S.Francesco di Assisi a Santiago, la messa del pellegrino, ma soprattutto piazza Obradorio e gli abbracci con chi si è condiviso il Cammino, Michele, Tom, MJ, Karl,Noriko, la coppia spagnola a piedi e quella in bici, lo spagnolo diversamente abile, gli inglesi, lo svedese, Helia il giovane polacco rap, la cilena, John l' inglese partito da Le Puy, il giovane idealista tedesco innamorato dei ritmi spagnoli e tanti altri che alla sera ritroveremo, in una festa-incontro per pellegrini prima della messa di mezzanotte. La citta silenziosa e chiusa dal tardo pomeriggio della vigilia si anima allo scoccare dell' una con l'apertura dei locali, la gente si riversa in strada, per noi stanchi pellegrini è l'ora di andare a nanna. Alloggiamo nel solito ostello dal 2009, prenotato da casa ad un prezzo scontatissimo una camera tripla pensando che per una volta saremmo stati più comodi.... invece ospiteremo Tom .... che il giorno di Natale compie 29 anni! Alla messa delle 12.00 con un solenne cerimoniale viene portato in processione il busto di Santiago, seguito dal botafumerio, pesante incensorio che viene sollevato tramite carrucole tirate da 8 addetti e fatto ondeggiare lungo il transetto, secondo un'antica tradizione l'incenso  emanato "disinfettava" dagli odori pellegrini.
Ci ritroviamo nuovamente tutti, e finalmente conosciamo anche Patrizia/ Ghirettina, l' amica pellegrina del forum, partita qualche giorno dopo noi  con cui condividiamo il pranzo di Natale, assieme a una new entry, la dolce Camila. Todo se comple, nel pomeriggio ritroviamo il bell'André, commosso dalla forte emozione dell' arrivo, in compagnia dell'inglese David  proveniente da.... Canterbury-Roma-Santiago !

mercoledì 24 dicembre 2014

13° tappa Monte do Gozo-Santiago 5 km

Ieri siamo arrivati a Monte do Gozo stanchi e un po' tristi, Lorena, (che malgrado i dolori ce l' ha fatta a compiere il suo Cammino sarà a casa per la vigiglia come desiderava il padre....) la bella madrilena dalla fluente parlata italiana ed inglese, ci saluta con un dolce abbraccio (e la promessa di risentirci), ci penserà l'hospitalero Manuel ( che conosciamo da sei anni!) a risollevarci il morale, scherzando e parlando anche in cinese e koreano..... Ritroviamo con piacere il tedesco Karl, reduce da una brutta caduta, lo spagnolo Antonio sempre con la radio appresso oltre a nuovi volti ( svedesi, inglesi....). Andiamo a cena con Myung Jae detto MJ (Kim era il cognome...) al ristorante più vicino (1km!) dove una scostante e cocciuta cameriera ogni qualvolta gli chiediamo quacosa, continua indifferente e imperterrita a sciorinare il menù tra lo sguardo divertito e stupefatto del koreano.Barcamenadoci tra l'inglese e lo spagnolo saremo noi a spiegargli i piatti....forse ... tanto alla fine ci porterà quello che gli pare, almeno era tutto buono! Alle 21 nell' ostello regna già il silenzio, siamo tutti ansiosi di arrivare e allo stesso tempo dispiaciuti di essere alla meta, ne è la dimostrazione Michele (incontrato alle porte della città) che preso da un turbinio di emozioni tentenna prima di entrare piazza Obradorio ai piedi della cattedrale.... Poi partono gli abbracci con i pellegrini con cui si è compartito questa bella esperienza, ma anche con chi abbiamo condiviso solo uno sguardo...rimarranno tutti nel nostro cuore come amici del Cammino e altri ne troveremo lungo la strada verso l'oceano che percorreremo nei prossimi giorni.

martedì 23 dicembre 2014

12° tappa Arzua-Monte do Gozo 35 km

Come ormai di consueto abbiamo cenato con Michele, poi in ostello Tom ha recitato, in italiano la parte, insegnatagli da Fabrizio, in vista del suo viaggio in Italia, di come approcciare una ragazza.... Ha voluto anche il copione scritto in italiano che poi ha tradotto in giapponese.... correggendo anche Fabrizo. per gli articoli omessi! Per fortuna che oltre a noi Lorena e Kim c'era solo un ragazzo spagnolo, perché tra prove e risate lo spettacolo è andato avanti fino a tardi. Non era nostra intenzione procedere così speditamente, ma la compagnia dei ragazzi ci ha preso la mano, così stamattina sveglia alle 7.00 e con un tacito accordo il quartetto partirà al lume della torcia! Fredda mattinata con prati brinati, attraverso piccoli agglomerati di grandi fattorie con il sentiero imbrattato dal continuo passaggio di bestiame, l'incontro con le mucche spaventa Marina che impaurita salta dentro al recinto ormai vuoto, sentendosi colpevole di mangiare la  "chuleta de ternera"! Procediamo in un lungo ma dolce saliscendi tra querce, ma sopratutto eucalipti dal tipico odore mentolato con un ricco sottobosco di funghi, mentre negli orti svettano una sorta di cavolo-verza che viene sfogliato per il tipico piatto, il caldo gallego.  Abbiamo deciso di supportare Lorena (ha l'aereo in serata!) in questo suo rapido andare perché nel Cammino si instaura una condivisione difficile da spiegare, come il gesto di Tom che si leva la conchiglia dallo zaino per donarla a Lorena. Finalmente alle 17.00 dopo ben 35 km arriviamo all'ostello di Monte de Gozo, bistrattato da molti, ma essenziale pulito caldo e con un simpatico hospitalero Manuel, ma soprattutto essendo a soli 5km da Santiago consente di godersi in tutta calma l'arrivo in piazza Obradorio......

lunedì 22 dicembre 2014

11° tappa Palais de Rei-Arzua 27 km

Ieri sera siamo arrivati stanchi ma, come ha detto Tom, contenti di aver ricompattato la famiglia pellegrina ritrovando Dario e Kim, Pedro protagonista del reportage di tv Galizia, procede più spedito deve essere a casa per la vigiglia! Alla cena, nella ottima pulperia completiamo il gruppo con Michele che rispunta immancabilmente all'ora di cena come per magia nel medesimo ristorante dove siamo! Lasciamo Palas de Rei in una rosea alba (8.3o) di una fredda (-1), ma tersa mattinata che preannuncia una bella giornata, il sole ben presto avrà il sopravvento facendo salire la temperatura a ben 16°! Bello il percorso odierno, si snoda su continui saliscendi attraverso un agreste paesaggio di verdi pascoli, boschi di querce ed eucalipti, allietato da Lorena e Tom con cui cammineremo per l' intero tragitto. Pochi i bar aperti (ma li visiteremo tutti!), ma a Melide non manchiamo la sosta alla pulperia da Ezechiele, ottimo polipo annaffiato da una bottiglia "albarino" fara' si che faticheremo a trovare l' uscita dalla città! Tra canti giapponesi, lezioni di italiano- spagnolo, birre e risate affrontiamo meglio le dolci salite che a lungo andare si fanno sentire e sotto un sole ancora alto arriviamo ad Arzua. L'albergue municipale è situato in un antico edifico in pietra con i tipici infissi azzurri, spazioso, ben riscaldato è veramente delizioso, ma Tom è triste...... il Cammino ormai volge al termine.

domenica 21 dicembre 2014

10° tappa Mirallos-Palas de Rei 37 km

L"albergue O Mirallos dove abbiamo alloggiato ieri sera è un bar-ristorante, molto animato, situato nel paese composto da una casa e la chiesa, centro di ritrovo per tutto il circondario..... Fabrizio intreccia una.improbabile conversazione, aiutato anche dalla birra, con André che mostra orgoglioso e geloso le 3 credenziali ricche di timbri raccolti attraverso Germania, Svizzera, Francia. Spagna, frutto di sei mesi di cammino ( intercalato da piccoli e svariati lavoretti).... invidiabile! Ritroviamo Michele, il giapponese detto Tom, che assieme a Lorena (giovane madrilena) e una famiglia di 5 cileni alloggiano 800mt prima di noi,  nessuno se l'è sentita di proseguire per altri 12km... La giornata inizia male.....senza colazione il bar è ancora chiuso ( ci avevano promesso avrebbe aperto alle 8.00...) e noi chiusi dentro, dovremo saltare un alto muretto per uscire, comunque è ancora buio (8.20) quando assieme a Michele e Lorena ci incamminiamo in una giornata nebbiosa, ma non fredda. E' un continuo saliscendi fra isolate fattorie, incontriamo mucche portate al pascolo, come ieri quando abbiamo ritrovato Dioniso, l'anziano che, come due anni fa, ci regala  noci (si scusa perché quest'anno causa il "malo tiempo" non sono molto buone...) in cambio di una preghiera a Santiago e si augura di rivederci ancora i prossimi anni! Lungo il percorso incontriamo un pellegrino tedesco che sta facendo il Cammino tornando indietro, dicendo che ci aspetta una tappa molto dura, solitaria e impossibile da completare.... vero, ma nonostante questo e i pochi bar aperti, alle 18.00 in compagnia di Lorena e Tom arriveremo alla meta : Palas de Rei dopo ben 37km!

sabato 20 dicembre 2014

9° tappa Samos-Mirallos 31 km

Quella di ieri è stata una giornata impegnativa, non eravamo ancora arrivati(dopo ben 32 km), quando Pedro ci fa segno di sbrigarci, sta partendo l'ultima visita guidata al monastero (17.15), abbiamo appena il tempo di sganciare lo zaino! Con la simpatica guida (con figlioletto di 2 mesi nel "marsupio" coperto anche dalla mantella della mamma...) ci addentriamo nei meandri del celeberrimo monastero benedettino, uno dei più antichi di Spagna. Un antico salone è stato attrezzato per l'accoglienza pellegrina, bell'ambiente, ma insufficientemente riscaldato da una mini stufetta elettrica, ci ingegniamo coprendo il letto (a castello) con coperte a mo di tenda! Il vicino benzinaio- hospitalero, factotum, munito anche delle chiavi del monastero, ci condurrà attraverso un inquietante ed oscuro giro, un labirinto di portoni, anfratti, scale ad assistere ai suggestivi vespri cantati dai monaci, ormai anziani e ridotti a poche unità ad eccezione di un giovanissimo novizio. Oggi è stata la tipica giornata galiziana, avvolta nella nebbia piovigginosa, dove i sentieri corrono tra ampi e verdi pascoli e copiosi rivoli d'acqua, per poi insinuarsi in stretti canaloni delimitati da muretti a secco ammantati di muschio e antiche querce. Pur bypassando la città di Sarria, non arriveremo alla meta prefissata (mancano ancora troppi km a Portomarin...), ci fermeremo nel piccolo paese di Mirallos, con André (il bel studente tedesco di 22 anni, partito a piedi mesi fa da Monaco di Baviera in cerca di esperienze e lavori lungo il percorso), c'è un nuovo "albergue a donativo", spartano, ma finalmente riscaldato annesso al bar-ristorante e al pellegrino "scansado" non serve altro....





venerdì 19 dicembre 2014

8° tappa O Cebreiro-Samos 32 km

La temuta salita di ieri (1300mt) si è rivelata meno impegnativa del previsto, più provante la discesa dell'altro giorno dalla Croce de Hierro, che coi suoi 1000m di dislivello, su sentieri sassosi, ha lasciato sul campo diversi pellegrini (polsi rotti, gambe...) e richiesto anche l' intervento dell'elicottero. O Cebreiro merita comunque uno sforzo, soprattutto fuori stagione e ieri in particolare ci ha anche regalato uno spettacolo superbo. All'ostello municipale nuovi incontri, il giovane "capellone" tedesco, due spagnoli, i coreani incontrati lungo la strada, una famiglia messicana (con una figlia di 13 un figlio di 8 anni) e la troupe di tele Galizia a fare un reportage sul Cammino....saremo in onda il 27 dicembre alle 22.00! Anche stamane l'alba ci regala un paesaggio eccezionale, il cielo terso tinto di rosso sopra una coltre di leggiadre nubi, lasciamo così O Cebreiro importante luogo, ricco di leggende e tradizioni legate al Cammino (come la benedizione ai pellegrini). Ci inoltriamo su sentieri resi duri dal ghiaccio notturno, tra pascoli brinati e boschi di querce attraversando silenti agglomerati di fattorie attorno la chiesetta ( sempre chiusa) in sasso. Sempre salendo passiamo il bronzeo monumento al pellegrino che procede piegato dal vento e in breve siamo all'Alto do Poio, due albergue ai lati della strada e null'altro, ci fermiamo a salutare la signora Romedia hospitalera che ha dedicato la vita ai pellegrini, che ci abbraccia commossa.... Si prosegue su continui saliscendi nel verde paesaggio galiziano tra verdi pascoli e rigogliosi ruscelli, su mulattiere segnate dal passaggio del bestiame sempre in movimento guidato da solerti cagnoni. A Tricastela, cittadina con molti servizi scegliamo di proseguire per il monastero di Samos, ci aspetta ancora un bel tratto che passiamo in compagnia del giapponese Tom interessato ad imparare l' italiano perché deve andare dai parenti in Italia, sa già caz... cacca, vaff.... il resto glielo insegnerà Fabrizio! Alle 17.15 dopo 32 km arriviamo appena in tempo per la visita guidata al monastero, poi. vespri e di corsa a cenare.....

giovedì 18 dicembre 2014

7° tappa Ambasnestas-O Cebreiro 17 km

Dopo una rilassante notte nel bel albergo rural, un antico e nobile palazzo, partiamo con calma ci aspetta una tappa di soli 17km, ma con l'ascesa ad O Cebreiro. Usciamo in una giornata uggiosa con le vette circostanti coperte dalla nebbia, attraversiamo solitari villaggi mentre il sentiero inizia a salire e il paesaggio assume un aspetto più alpino con vasti pascoli e ruscelli. Qualche locale aperto si trova ancora, in uno di questi ritroviamo Norico, la giapponesina ancora col ginocchio dolorante, ma determinata a proseguire. Man mano che saliamo la nebbia ci avvolge sempre più, il percorso si insinua nel bosco, nel silenzio rotto solo dal calpestio delle foglie secche, incontriamo appostati "loschi " individui armati di radio e fucile.... cacciatori appostati per la caccia al cinghiale, come spiegato nel giubbetto catarifrangente che indossano! Quando arriviamo a pochi km dalla vetta è ora di pranzo, ci fermiamo per una calda sopa de ajo (aglio!) in compagnia di Norico e due coreani dai nomi impronunciabili. L'entrata nella regione galiziana è segnata dai famosi pilastrini che ogni 500 mt scandiscono la distanza da Santiago e da una grande pietra con lo stemma della regione, mentre come d' incanto il sole sembra riuscire a bucare le nubi..... E come per magia il cielo si tinge d'azzurro e rivela un paesaggio fantastico... la vallata nascosta da un mare di soffici bianche nuvole racchiusa in una cornice di vette che sembrano spuntare dal nulla! E che dire dello splendido villaggio di O Cebreiro, le tipiche case in pietra coi tetti di paglia, la chiesa romanica, le viuzze acciotolate irradiate dal sole sono una scena unica! Davanti ad un tale panorama che neanche un pittore avrebbe disegnato meglio, seduti su un muretto a contemplare lo spettacolo della natura,  ci beviamo un sidro con gli amici di Cammino.

mercoledì 17 dicembre 2014

6° tappa Cacabelos-Ambasmestas 25 km

Notte non solo techicolor ma anche musicale... alle luci intermittenti del balcone erano collegate anche una serie di canzoncine natalizie... a cui si è aggiunto il "concerto" notturno di Fabrizio e il coinquilino Karl (il tedesco)! Il mattiniere teutonico lascia la stanza di buon ora in religioso silenzio, noi ci attardiamo in attesa che faccia giorno(8.30). Mattinata frizzante, col sole che ben presto inizia a scaldare, splendido il sentiero quando si inoltra tra le colline ammantate di bassi vitigni. In breve arriviamo a Villafraca del Bierzo, dove incontriamo David e Lucas ( i due giovani francesi),la bella località è ricca di palazzi storici, importanti chiese, ma purtroppo sempre chiuse.... Il clima favorevole consente soste al bar all'aperto e il caldo caffè col leche è ora sostituito dalla cerveza! All'uscita  della cittadina oltre al percorso tradizionale che segue la vallata a fianco della statale c'è la variante di montagna, più lunga, ma panoramica. Avendo per due volte seguito la via bassa, oggi favoriti anche dalle ottime condizioni climatiche, decidiamo di salire.....un cartello indica Camino muy duro! Una ripida mulattiera si inerpica dapprima tra castagneti che man mano che saliamo in quota lasciano il posto a pascoli (mucche, pecore, cavalli) con uno splendido panorama che abbraccia la vallata e i monti circostanti. Bel percorso, ben segnalato, un po' impegnativo nella ripida discesa che conduce a fondovalle, a Trabadelo dove riprendiamo il Cammino tradizionale e Michele, il pellegrino milanese, ma ormai residente a Roma, con cui abbiamo cenato ieri. Percorriamo in piacevolmente compagnia il percorso monotono che corre sempre parallelo alla strada fino alla nostra ennesima sosta al bar! Considerando che gli ostelli, il municipale e la Magdalena di Vega non sono ben riscaldati, pensioni e case rural in questo periodo sono chiusi e sono ormai le 18.00... ci concediamo un bel hotel ad Ambasmestad, che è anche l'unico... domani ci aspetta l'ascesa al leggendario O Cebreiro.

martedì 16 dicembre 2014

5 tappa Molinaseca-Cacabelos 25 km

L' impegnativa tappa di ieri è stata una meta agognata.... quando avvistiamo le prime guglie delle chiese di Molinaseca è ormai pomeriggio inoltrato per fortuna inizia ad imbrunire solo dopo le 18. Passato il bel ponte medioevale attraversiamo tutto il centro e oltre, alla vana ricerca dell'albergue o un alloggio aperto, quando in lontananza intravediamo altri due pellegrini... Antonio, uno spagnolo girovago con un mega zaino (dopo Santiago l'aspetta il Messico e oltre...) con tanto di radio formato "famiglia", sempre accesa e fiaschetta della grappa, per il freddo dice lui.... L'altra è Norico la graziosa giapponesina grazie alla quale troveremo un posto per dormire, conosce un abitante del luogo, Alfredo che ha fatto un tratto del Cammino con lei, che a sua volta ci ha trovato una mansarda con 5 posti letto da condividere...  Il tutto per 10€ a persona, compreso di biancheria per il bagno e da letto, con delle morbidose lenzuola di pile sarà un piacere stare al calduccio mentre sul lucernario si sente lo scrosciare della pioggia! La mattina si presenta ancora grigia, ma con una temperatura stranamente alta, tendenza che andrà via via aumentando fino allo splendere del sole, arriveremo a ben 16°, sarà piacevole fermarsi nei bar coi tavolini all'aperto! Rispetto alle mesetas siamo scesi di oltre 500 metri, il clima è meno rigido, lo dimostrano anche le cicogne che sono placidamente dentro i nidi e le numerose piante di corbezzolo in piena "esplosione". Il percorso odierno è pressoché pianeggiante e per buona parte su asfalto, un susseguirsi di agglomerati con tutti i servizi necessari al pellegrino, chiesette, ermita, cruceri con l'effige di Santiago ci accompagnano. Ponferrada e il suo castello templare, le sue chiese e il centro meritano senz'altro una visita più prolungata. L'ultimo tratto è molto bello e rilassante si inoltra in una campagna ricca di vigneti, il territorio del Bierzo è assai rinomato per i suoi rossi. Nell'ostello la Gallega a Cacabelos, l'unico aperto (a parte gli hotel) ritroviamo il tedesco e i due francesi, che si erano fermati 10 km prima di noi per la tappa troppo pesante, tappa che ha messo ko anche Norico, dovutasi fermare a Ponferrada per il dolore alle ginocchia...... L' hostel è composto da linde camere a quattro letti con bagno in camera, balconcino sulla piazza con tanto di luminarie lampeggianti, sarà una notte al technicolor.....


lunedì 15 dicembre 2014

4° tappa Rabanal del Camino-Molinaseca 26 km

L' ostello dove alloggiamo è un' antica casa rurale con un vasto cortile interno attorno al quale i vecchi magazzini e stalle sono stati riconvertiti in ambienti per pellegrini. Ci ritroviamo tutti in una allegra tavolata dove la signora Pilar ci serve una ricca colazione, utile per intraprendere il cammino in una fredda, ma soleggiata giornata. Partiamo in versione "freddo estremo" (siamo a 1150 m.), ma ben presto, complice la salita iniziamo ad alleggerirci. Lasciamo il grazioso villaggio di Rabanal con le sue belle case in pietra ( 64 abitanti, ma una ricettività elevata), già conosciuto nel medioevo come luogo protetto dai templari. In breve arriviamo a Foncebadon, paese dalle molteplici case diroccate solo sei anni fa,  ora notiamo molti edifici ricostruiti sempre in funzione del pellegrino. Il sentiero ammantato dalla brina e in lontananza i monti imbiancati risaltano nella bella giornata assolata si sale tra bassa vegetazione fino alla Cruz de Hierro. Una semplice croce di ferro in cima ad un lungo palo su di una collina di sassi portati nei secoli dai pellegrino rappresenta uno dei simboli del Cammino, un gesto di liberazione, lasciare una pietra significa liberarsi di un fardello, una colpa, un dolore, un ricordo... A Majarin, i ruderi dell'antico paese sono ormai ricoperti dai rovi, sopravvive un' unica precaria abitazione quella del singolare Tomas, proclamatosi l'ultimo dei templari, votato al Cammino e ai pellegrini, come il ragazzo che prima di Astorga vive  in angusta e sperduta struttura lungo il passaggio dei pellegrini a cui offre viveri e bevande. Ci dice di avere due figli, ma non sarebbe un buon padre se stesse con loro, la vita la sente  in funzione del Cammino... Inizia ora il tratto più impegnativo e provante della giornata, una ripida discesa sassosa che scende da 1500m, il punto più alto di tutto il Cammino Francese, ai 580m di Molinaseca. Percorso fortunatamente sotto il sole ed intervallato da due paesi, il grazioso El Acebo, case in sasso con balconi lignei e tetto d'ardesia e Riego de Ambros. Quest' ultimo è un villaggio simile al precedente, ben tenuto anche se prevalentemente abitato d'estate, saremo gli ultimi pellegrini ad usufruire dell'unico bar che domani chiuderà. La signora Carmen che in gioventù ha lavorato in Belgio con molti simpatici italiani, ci offre il caffè augurandoci  Buen Camino e chiedendoci un pensiero a Santiago. ..

3° tappa Astorga-Rabanal del Camino 21 km

L'ostello di Astorga è situato in un antico palazzo storico.... difficile da riscaldare soprattutto se i radiatori vengono accesi solo per poche ore, per dormire non c'è problema, siamo otto in una stanza di 6 metri per 3 (si ritorna a respirare l'aria pellegrina...) e dentro il sacco a pelo si sta sempre bene. Discorso diverso per la stanza dei servizi. sembra un frigorifero, ma non solo per noi.... le docce sono rimaste asciutte! Astorga è una tappa classica, incontriamo i primi pellegrini (ieri ce ne erano ben 27) un signore tedesco, ma sopratutto giovani, due francesi, uno spagnolo, la giapponesina Norico e Dan il bel milanese con cui condividere le esperienze. Fabrizio vede la pizzeria la Traviata....è fatta, si cena lì.....sembrerà di mangiare la pizza Catari'! Piovendo piuttosto forte ben presto torniamo in ostello e alle 21 siamo già a letto, Fabrizio, visto che stasera c'è pubblico, inizia subito un lungo concerto, interrotto solo ogni qualvolta Marina gli lancia qualcosa dal letto a castello superiore! Alle 8 di mattina l'hospitalera viene a svegliarci, dopo mezz'ora dobbiamo lasciare l'albergue .... peccato fuori è ancora buio pesto e si stava così bene nel letto! Giornata grigia (6°) che andrà migliorando nel corso della giornata fino allo sbucare di un piacevole solicello, il paesaggio agreste lascia il posto a macchia e pinete mentre la strada inizia leggermente a salire. Non mancano le possibilità di ristoro e ricettività nei piccoli paesi attraversati, che spesso, data l'esiguità degli abitanti (40 ai 70 abitanti), sopravvivono proprio grazie ai pellegrini. Antiche chiese dagli alti campanili a vela ornati dai nidi di cicogna e case  in sasso costituiscono la semplice, ma gradevole architettura rurale.Lungo la strada e nei bar ci incrociamo e intratteniamo più volte coi pellegrini partiti da Astorga con noi e con la maggior parte di loro ci troveremo a fine tappa nell'albergue Pilar  di Rabanal del Camino. Qui conosciamo una simpatica coppia. diversamente assortita. di amici torinesi, Antonello e Giovanni, con cui trascorreremo una allegra serata, sarà un peccato perderli, ma per il loro improvvisato primo cammino hanno deciso di procedere a piccole tappe....

sabato 13 dicembre 2014

2° tappa Hospital de Orbigo-Astorga 16km

Ora spieghiamo perché ieri pomeriggio abbiamo preso il bus, 1° albergue, paghiamo poi scopriamo che, causa lavori, il riscaldamento è affidato a stufette portatili a gas (ancora da accendere!) che in spazi così ristretti bruciano tutto l'ossigeno, richiediamo indietro il pagato e pensare che prima di arrivare ci aveva affiancato un'auto e raccomandato quell' ostello perché molto caliente ! Nel secondo albergue ci dice che il riscaldamento funziona....dipende da quanto vogliamo pagare, comunque è ancora da accendere e alle 17 con fuori -2 dubito che si scaldi! Ormai siamo sospettosi... quando ad Hospital de Orbigo un passante ci decanta e accompagna all'albergue Encina pensiamo all'ennesima fregatura, invece .... ampia stanza ben riscaldata con 2 letti a castello  (solo per noi) con bagno in camera e un'ottima e abbondante cucina casera! Stupendo il lungo ponte ad arcate di origine medioevale, peccato non poterlo fotografare al meglio, all'arrivo era buio e al mattino pioveva. Tappa odierna  tutta sotto una  costante pioggia,  con una temperatura che va dai 5° ai 7°,  attraversiamo un paesaggio ondulato tra granturco, barbabietole (raccolte e da raccogliere),vitigni intercalati da diversi paesi con chiese (per la maggior parte chiuse per timore di furti...) dal tipico campanile a vela nelle cui nicchie sono i grandi nidi di cicogna (momentaneamente vuoti). Ogni tanto è gradita una sosta al bar, sempre presenti e accoglienti, dove troviamo l"unico pellegrino fin'ora incontrato. Tappa piacevole, non segue più la statale, ma si snoda lungo una pista tra campi che poi lasciano il posto alla macchia fino al Crucero de Santo Toribio, punto panoramico su di un'altura, se non fosse precluso dal brutto tempo. Poco dopo 14 arriviamo, in salita, ad Astorga,  città ricca di storia fin dai romani con importanti edifici (come il palazzo Gaudi'), chiese (cattedrale..),  musei (museo del Camino) che stavolta abbiamo il tempo di visitare se pur sotto una continua pioggia..... anche perché in ostello è fresco!

venerdì 12 dicembre 2014

1° tappa Leon-Hospital de Orbigo km 25 (km 33 )

Ieri arrivare a Leon è stato un po' movimentato, dopo qualche problemino familiare, un intercity in ritardo, un bus imbottigliato nel traffico, un check-in al volo, un aereo che non si decideva a partire per i troppi bagagli in cabina (dirottati poi in stiva), 5 ore di bus (Madrid-Léon, super accessoriato con tanto di consolle con videogiochi, film, musica e Wi-Fi ) alle 2.45 finalmente siamo in hotel. Ci svegliamo spontaneamente alle 8.00, è ancora buio, c'è la nebbia e zero gradi, non è certo invogliante lasciare la cameretta surriscaldata, 25°! Ma appena iniziamo a camminare tutti i dubbi spariscono ed è una gioia essere in Cammino! Dopo il Buen Camino della ragazza alla reception e una sostanziosa colazione a base di cioccolata in tazza è churros, una specialità molto leggera ;-) facciamo un giro turistico per la città, alla ricerca dei simboli di Santiago, conchiglie, cruzeros, statue e alla cattedrale dove mettiamo il primo sello. Usciamo facilmente dal centro accompagnati dalle numerose frecce gialle, la lunga periferia è ormai un tutt'uno coi paesi limitrofi con pochi resti dello storico passato, come la  Virgen del Camino, dove l'antica chiesetta è stata sostituita da un moderno e discutibile edificio compensato dalla gentilezza dell'addetto che si è profuso in notizie ed elogi quando ha saputo che siamo italiani. Seconda colazione con un semplice cafè con leche, ci portano anche due fette di torta e una porzione di churros, solo 2.40€ , che Fabrizio si spolvera in toto! La tappa odierna propone due percorsi, noi scegliamo quello che segue il tracciato originale, anche se attualmente è meno frequentato perché quasi parallelo alla statale, ma l'altro l'abbiamo già fatto, inoltre questo attraversa più paesi  il che significa maggiori possibilità di sosta ....  Il Cammino corre rettilineo su di piatto altopiano a 900 mt d'altezza, un vasto paesaggio agreeste dove sono intenti a mietere il granoturco con i semplici villaggi che sorgono ai lati della statale. San Martin del Camino doveva essere la nostra meta, ma il municipale è chiuso, gli altri due albergue hanno un riscaldamento insufficiente, sono le 17.00, siamo stanchi (abbiamo già percorso 25km) e il freddo inizia a farsi sentire, allora decidiamo di proseguire per il prossimo paese (7km) ......ma in bus!

lunedì 8 dicembre 2014

Cammino Francese d' inverno 2

Ci riproviamo, sarà Natale a Santiago 2 e non è il titolo di un cinepanettone ! Dopo due anni e come già detto in occasione di Fabrizio pensionato, ci regaliamo un altro Cammino in inverno, segnato anche da ricorrenze storiche (l’entrata in pensione di Fabrizio) e religiose (Natale, il pellegrinaggio del fraticello d’Assisi, la traslazione di Santiago). Cogliamo così l’occasione, di usare la Credenziale emessa (dalla parrocchia di O Cebrerio e ottenuta via e-mail) in occasione dell’ottavo centenario del pellegrinaggio di San Francesco a Santiago (1214-2014). Partiremo l’11 dicembre, volo pomeridiano Bologna – Madrid poi bus notturno per Leon, breve pernottamento in hotel e al mattino successivo inizieremo il Cammino. Se tutto andrà come dovrebbe, contiamo di arrivare Santiago la vigilia di Natale, dopo due giorni proseguire per festeggiare il Capodanno a Finisterre, poi visto che ormai siamo proprietari del nostro tempo e le tariffe aeree sono più basse dopo la Befana, non mettiamo limiti al rientro.... Un’idea (e del materiale) ce l’ha fornito l'amico Ermanno, il Cammino del mar de Arousa e río Ulla potrebbe essere un interessante percorso storico, attraverso i luoghi dove i discepoli sbarcarono  col corpo di San Giacomo per poi addentrarsi in Galizia per la sepoltura. Fu il primo apostolo decapitato dal re Erode Agrippa nel 40 d.C, i suoi seguaci ne raccolsero il corpo, lo trasportarono segretamente con una imbarcazione nei luoghi della sua predicazione, nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Nell'anno 813  un eremita  vide, per molti giorni una pioggia di stelle (campus stellae),  in sogno San Giacomo gli rivelò che lì era la sua tomba, iniziò così  il culto e  nacque la città Santiago de Compostela. 
Insomma abbiamo tanta carne al fuoco….. speriamo di non bruciarla, confidiamo nel vostro sostegno, ma soprattutto nella protezione di Santiago....






martedì 8 aprile 2014

Epilogo

L' epilogo Il lungo ritorno in treno è un nostalgico revival sul Cammino che in parte compiamo a ritroso, rivediamo luoghi attraversati a piedi e ripensiamo a fatti accaduti.....ripercorriamo mentalmente il Cammino. Certamente completamente diverso da Santiago, ci ha messo un po' per prenderci, un po' di acciacchi, prevalentemente su asfalto, non certo economico (lo sapevamo), fatto di hotel e b&b, perché scarse sono le accoglienze pellegrine, specie fuori stagione, quando ancora necessita il riscaldamento, nessun pellegrino (un francese, un giorno!), anche se ci dicono che nella buona stagione ci sono molti stranieri (ma come si fa a camminare in queste terre assolate e calde in estate?). La mancanza di pellegrini è stata compensata dall' aver incontrato vecchi e nuovi amici che ci hanno accolto con generosità (pensione completa da Carlo e Alisa), ci hanno invitato a cena pur non conscendoci (Lino e famiglia ), sono venuti appositamente a trovarci lungo il percorso, anche da lontano (Alfredo, Claudio, Oreste, Mirko, Bruno ed Emilia, Giuseppe e Fabio, Maria), dimostrandoci sostegno e affetto. All' inizio è stato strano suscitare stupore e curiosità, sentire gli sguardi puntati al nostro passaggio (in Spagna è normale incontrare pellegrini..ma anche nostra madre si girerebbe al passaggio di gente così "acconciata "), ci ha infastidito l'atteggiamento scostante e ottuso di certi preti, ma alla fine ci siamo molto divertiti delle battute ricevute. Con le persone ha funzionato la "tecnica" d'approccio del saluto e del sorriso, che immediatamente fa cadere quel velo di diffidenza e scopre il calore e la generosità della gente del Sud, ad ogni domanda si è mostrata prodiga di consigli e informazioni (a volte pure troppo...). Quindi belle persone, incantevoli paesaggi, splendidi paesi, ottimo cibo, una compagnia (grazie Tullio e grazie Gigi ) divertente e ormai collaudata ha fatto sì che anche questo sia stato un Buon Cammino.

lunedì 7 aprile 2014

26° tappa Torre S.Sabina-Brindisi 29 km

Torre S.Sabina è una piccola località balneare animata per la giornata festiva, ceniamo in un localino proteso sul mare con vista sull' acqua trasparente illuminata da un faro, con lo sciabordio delle onde come sottofondo... Oggi ci attende l'ultima tappa, purtroppo Fabrizio è stato richiamato al lavoro, così non potremo continuare per S.Maria di Leuca, la Finisterre italiana, ma soprattutto ci perderemo la famosa festa di Gallipoli e l"invito di Giuseppe e Filomena..... Fin dal primo mattino, ci accompagnerà il sole e il vento mitigherà la calura, seguendo sentieri sterrati e costeggiando il mare, in breve siamo a Specchiolla, rinomata località balneare, "visitiamo" la casa, dove, dalla più tenera età fino alla maturità, Elena e Franca trascorsero le vacanze...Difficile non usare superlativi, ma il tratto successivo è veramente spettacolare, un' infilata di insenature e baie, tra scogli, sabbia fine e un mare cristallino con una gamma di tonalità che va dal verde al turchese. Siamo nella Riserva Naturale di Torre Guaceto, percorribile solo a piedi, un ambiente molto vario e vasto, attraversato da una fitta macchia mediterranea ingentilita da una lussureggiante vegetazione, a tratti intricati arbusti, vecchi alberi, ulivi secolari, zone paludose, fitti tappeti erbosi che si protendono verso il mare e una cinquecentesca torre fortificata (facente parte del sistema difensivo costiero). Dopo un intermezzo così piacevole ci aspettano oltre 7 km di una lunga e monotona strada complanare prima di arrivare alle porte di Brindisi, dove la via Traiana si unisce alla via Appia, proprio la strada, da cui 26 giorni fa , a Roma, prese il via il nostro Cammino! Un giretto turistico per la bella città di Brindisi che culmina di fronte al mare, alle due Colonne (termine della Via Appia), un riferimento per i navigatori dell' antichità, per i pellegrini un luogo in cui perdersi guardando il mare aperto e sognando la Terra Santa....ma questa è un' altra storia.

domenica 6 aprile 2014

25° tappa Torre Canne-Torre S.Sabina 27Km

Conviviale pomeriggio ieri, trascorso assieme agli amici del Forum Pellegrinipersempre, pastarelle alle mandorle e vino rosso dalla Sicilia (portati da Bruno ed Emilia), dolcetti di Filomena da Gallipoli (portati da Giuseppe col figlio Fabio), prima del commiato (chi partirà nel pomeriggio chi al mattino successivo), Maria invece si unirà a noi per il proseguo del Cammino. Finalmente un parroco (a Torre Canne) solidale coi pellegrini, dopo aver timbrato la credenziale, protocollato i nomi per ricordo, detto un Ave Maria per le gambe, chiede anche se abbiamo bisogno d'alloggio! Ci svegliamo all' ultimo momento, questa volta non c'è Tullio in camera che al mattino alle 6.00 inizia ad andare su e giù e quando gli dici "...è ancora presto" lui risponde "non vi ho mica chiamato!" alla fine siamo sempre pronti 40' prima dell' orario pattuito! La pioggerella mattutina ci lascerà presto, regalandoci una bella giornata, dapprima seguiamo la solita e monotona complanare (via Appia antica ) che poi abbandoneremo per addentrarci lungo la costa. Improvvisiamo il percorso seguendo sterrati tra la macchia che contornano insenature dove sono nascoste baie e piccole spiaggette lambite da un favoloso mare. Costeggiamo insediamenti balneari ancora solitari, mentre nell' entroterra si staglia su di un' altura il profilo della bianca Ostuni. Una casuale deviazione tra gli ulivi, si rivelerà giusta, ci farà capitare su un sentiero in cui troviamo incastonati fossili di grandi conchiglie di San Giacomo.... un segno per noi "fanatici" del Cammino di Santiago, che non esitiamo a raccogliere!

sabato 5 aprile 2014

24° tappa Monopoli-Torre Canne 23 km

Piacevole anche il centro storico di Monopoli, con i palazzi in tufo, le piazzette coi bambini vocianti, le antiche chiese, il castello, la cinta muraria con apertura sul porticciolo. Ancora una volta i pellegrini a piedi vengono visti come mosche bianche, dopo averci detto "...che credete di essere a Cortina d'Ampezzo con quelle racchette !?", anche il prete, a cui Tullio e Fabrizio hanno chiesto di timbrare la credenziale, li guarda con scetticismo e diffidenza.... Delizioso cenone a prezzi veramente contenuti in una tipica osteria, ricco menù a base di pesce che ha soddisfatto anche il "pizzettaro" Fabrizio! All' uscita del ristorante un violento acquazzone, ha convogliato l'acqua dei vari vicoli nella bassa viuzza centrale formando un vero e proprio fiume..... fortunatamente il maltempo si esaurirà nella notte. Il mattino si presenta con un cielo variegato con sprazzi di sole, senza più la forte corrente contraria di ieri che obbligava Fabrizio a fare da frangivento. Avendo "arrancato " dietro ai due cavalieri con le ali ai piedi, oggi Bruno viaggia leggero (senza zaino), per un po' funziona, ma quando loro mettono il turbo non c'è storia! Cammineremo seguendo la litoranea, dapprima scogliere, piccole baie, poi un'infilata di stabilimenti balneari che occultano la vista del mare. Non per vantarci, ma ormai siamo "richiesti ", al sito archeologico di Egnazia verremo filmati mentre il nostro "capo" , Gigi, rilascerà un'esaustiva intervista sulla Via Francigena e sul pellegrinaggio (andrà in onda su Lab 20!?). L'archeologa "ci molla" solo dopo averci spiegato il sito, in parte aperto in via eccezionale, scherzi a parte, usufruiremo di una interessante spiegazione sull' importanza dell' antica città, per la sua posizione privilegiata sulla Via Traiana e il suo attivo porto. Poi proseguiamo verso l'interno su stradine secondarie con muretti a secco che delimitano vaste coltivazioni (broccoli e "impianti "di pomodori ) e ulivi secolari dai bei tronchi contorti. Ci coglieranno Improvvisi e repentini scrosci che si alterneranno a schiarite, prima di arrivare a Torre Canne la nostra meta, dove ci raggiungeranno altri due pellegrini, il salentino Giuseppe e Maria di Fabriano.

venerdì 4 aprile 2014

23° tappa Mola di Bari-Monopoli. 25km

Nel tardo pomeriggio di ieri ci hanno raggiunto anche Bruno ed Emilia che dalla Sicilia si sono sobbarcati un "viaggetto" di oltre 500 km, pur di vederci ....e si, perché ormai la nostra fama ha varcato tutti i confini! L'amico-pellegrino Bruno, all' inizio di questo Cammino avrebbe dovuto fare alcune tappe con noi, ma siccome non si fa "mai mancare niente dal punto di vista medico" , è riuscito a recuperare in extremis.... Farà alcune tappe con noi, mentre Emilia, la moglie, guiderà l'auto d'appoggio, così siamo pronti per ogni evenienza! Per la cena Gigi ci tacita " il ristorante lo scelgo io e zitti.... in 22 giorni avente sempre deciso voi!" .... morale non servono né primi né secondi, ma per la felicità di Fabrizio (che in 22 sere ha mangiato 30 pizze, considerando la metà che Marina gli cede!) solo pizza! L'itinerario odierno si svolge tutto su asfalto, praticamente segue la via complanare un lungo rettifilo parallelo alla statale 16, dall' altro lato campi di terra dalla calda tonalità coltivati ad ortaggi si alternano a prati con secolari ulivi che più avanti lasciano il posto a campi di fichi frammisti a piccoli trulli (usati come rimessa attrezzi), a 50 mt il mare. Facciamo il primo tratto in compagnia di Bruno, che dopo un breve rodaggio, accelera per "prendere" i due cavalieri, ma a fine giornata dirà mai più dietro a quei due.....troppo rapidi! Bello l'intermezzo di Polignano mare,con il bianco paese abbarbicato sopra le rocce su cui si infrange il mare, il pittoresco centro storico con le belle case in tufo e la statua di Domenico Modugno, suo celebre figlio. Monopoli città di 60.000 ab. un indirizzo che non riusciamo a trovare, il cellulare scarico..... ma ci viene in soccorso il signor Giovanni è nato nel quartiere del nostro b&b che con tanto di giro turistico, ci accompagnerà a destinazione.

giovedì 3 aprile 2014

22° tappa Bari-Mola di Bari 23 km

Bella città Bari, linda e ordinata, ricca d'arte e cultura, splendido l'ambiente del centro storico, un dedalo di viuzze, anfratti, archi in cui perdersi.....palazzi stretti ed alti odoranti di bucato steso. Porte aperte sul soggiorno-cucina di case con le donne che nel primo pomeriggio sono sedute davanti all' uscio di casa, assorbite nelle chiacchiere di quartiere, mentre verso sera sono intente a fare la pasta (orecchiette, orecchioni, cavatelli...) poi "stesa" ad asciugare su appositi telai nel vicolo. Piccoli negozi di ogni genere aperti a tutte le ore, gente in strada soprattutto a tarda sera, un via vai di motorini anche nei pertugi più stretti, con immagini votive e altarini ad ogni angolo, un' atmosfera calda ed allegra. Il nostro b&b, "Il borgo antico" è situato proprio nel cuore del quartiere popolare, in un tipico palazzo stretto (una camera per piano ) e alto (4 piani), coi dirimpettai a pochi centimetri, non passiamo certo inosservati e al nostro arrivo le comari si premurano di "gridarlo" a Maria, la proprietaria. Lasciamo Bari di buon mattino (7.00), con la città già in fermento seguendo il lungomare, animato da sportivi di ogni età, ancora sguardi curiosi, battute sugli sciatori e finalmente uno che ci augura Buon Cammino! Impiegheremo oltre un' ora a lasciare la città e i suoi imponenti palazzi pubblici di stampo fascista, prima di arrivare alla zona balneare. Acque limpidissime, scogli, gente intenta a pescare polipi e a sbatterli sui sassi, venditori improvvisati di ricci e una serie di ricche e variopinte pescherie, peccato sia presto, sarebbe stato possibile gustare qualcosa nel reparto rosticceria.... L'ultimo lungo rettilineo (8 km), è a soli 50 mt. dal mare, ma in stato di abbandono per via delle case abitate solo nel periodo estivo, lo percorriamo su una strada complanare (o di servizio), scarso il traffico, ma poche possibilità di fermarsi a riposare..... ci sono sedie, ma o sono occupate, o si rischia di intralciare il lavoro di certe signorine .....

mercoledì 2 aprile 2014

21° tappa Molfetta - Bari 29km

Molfetta è una deliziosa città a misura d'uomo, un importante passato come porto d'imbarco per Gerusalemme, centro d'arte con pregevoli chiese e palazzi dalla cangiante pietra in ottimo stato di conservazione o in via di restauro, distesa attorno al bel porticciolo. Il nostro tour operetor Gigi, stavolta si é superato, alloggiamo al b&b al Duomo, un modernissimo appartamento (camera con soppalco, cucina super attrezzata, lavatrice-asciugatrice, domotica, schermo 55', console per smartphone....,) in un edificio storico accanto al duomo, ma soprattutto un terrazzo sulla piazzetta del porto: panorama e tramonto a 5 stelle, per 25€ a persona con colazione! Lasciamo Molfetta indugiando tra i vicoli, con naso in su ad ammirare palazzi e scorci sul mare azzurro in una bella giornata di sole, fotografando più volte il profilo della città che ci accompagnerà a lungo. Infatti il percorso si snoda per buona parte sul lungomare fino al paese successivo (9 km), Giovinazzo, importante porto peschereccio raccolto in una baia sotto il borgo antico, anche qui pregevoli edifici religiosi e civili, un arco traiano e resti di colonne della Via Traiana. Dopo qualche km di lungomare, il litorale non è più accessibile, per un lungo tratto è occupato da residence, per cui il percorso continua sul rettilineo della ss 16 bis, poco trafficata, con un buon margine sulla carreggiata, ma pur sempre monotona e "calda ". Finalmente si rientra sul lungomare e verso le 12.00, dopo 20 km, siamo a S.Spirito, paese ormai un tutto uno con Bari, pur distando 13 km, un porticciolo e una modesta zona balneare. Per noi è ora di pranzo... in anticipo sul "fuso" locale, difficile trovare un ristorante aperto, rimediamo con una "pucceria", la puccia è una sorta di pane-pizza che si può farcire in molti modi...ottima col polpo arrosto! Bari (312.000 ab.) ci accoglie con le sue multi -etnie, i palazzoni dormitorio, il suo traffico caotico, ma è sufficiente rifugiarsi nel pedonale borgo antico, tra bianche piazzette e viuzze per respirare nuovamente l'aria di paese.

martedì 1 aprile 2014

20° tappa Barletta- Molfetta 36 km

Arrivando nel primo pomeriggio troviamo sempre le città "addormentate", negozi chiusi e nessuno in giro, Barletta non fa certo eccezione, ma dopo le 18.00 è un crescendo di movida...noi alle 21.30 siamo già in camera! Grazioso e centrale anche questo b&b in un vecchio palazzo recentemente ristrutturato (Tripadvisor lo classifica eccellente), frigobar a prezzi modici, wifi, sala relax con microonde e distributore di caffè. Il percorso odierno attraversa tutto il bel centro storico (all' angolo delle strade venditori di pesce), il colosso, la cattedrale, il castello Svevo per poi proseguire sul lungomare lasciandoci alle spalle un bel colpo d'occhio sulla città. Da Canosa abbiamo scelto di percorrere la variante marittima della Via Francigena, quindi, grosso modo cammineremo sempre in prossimità dell' Adriatico. Il primo tratto sul mare è deturpato dai numerosi residui amorosi, poi finalmente lasciamo l'asfalto per inoltrarci su un sentierino nella macchia, poco dopo interrotto per frana. Per un po' riusciamo ad aggirarci tra orti (patate e gustose fave!) e ritrovare il mare, mentre in lontananza si scorge il profilo della cattedrale di Trani, 2 km, ci suggerisce un pescatore ..... né faremo almeno 5! Dopo aver camminato lungo la spiaggia, ci inoltriamo per un vasto tratto tra fabbriche per la lavorazione della pietra, di cui Trani è famosa, che tristezza i numerosi grossi cani randagi, sono più spaventati loro di noi! Splendida la cattedrale romanica affacciata sul mare con l'alto campanile svettante, in pietra di tufo esaltata dal sole, numerosi e interessati palazzi, un bel castello, un caratteristico dedalo di viuzze nel centro storico e un pittoresco porticciolo con invitanti ristorantini di pesce. L'orario è giusto per gustarci due spaghi alle vongole, sotto l'ombrellone riparati dal sole, con vista mare..... dopo 20 km ce lo meritiamo, ma poi con la panza piena, il vinello nella testa e il sole cocente non ce la sentiamo di percorre altri 16 km.....ci viene in aiuto il treno che ci depositerà direttamente a Molfetta. Battuta del giorno, un parcheggiatore abusivo guardandoci con aria di sufficienza, in dialetto, ma ben comprensibile ci dirà " ma dove c.... andate con quelle racchette che qui sono 15 anni che non nevica!?"

lunedì 31 marzo 2014

19° tappa Canosa di Puglia-Barletta 28 km

A Canosa l'unico b&b si trova 2 km dal centro, nella zona nuova, dove Donatella, la graziosa proprietaria, ha ricavato due stanze per ospiti nel' appartamento in cui vive. Ambiente accogliente e familiare con abbondante colazione preparata e servita direttamente in cucina. Il primo tratto del percorso odierno, si snoda in leggero declivio su sterrati tra vecchi ulivi da un lato e vigneti dall' altro, con gli agricoltori intenti a potare e pulire il terreno. Segue poi un lungo tratto di strada provinciale, poco trafficata, ingentilita da una ricca e colorata bordatura floreale (gialla e rossa di papaveri ) e grossi fichi d'india. Un intermezzo interessante è il passaggio da Canne di Battaglia, importante sito archeologico, luogo della disfatta romana da parte di Annibale. Poi seguiremo una lunga strada vicinale, sempre tra ulivi e viti, al' orizzonte il mare ed anche il terreno si fa sempre più sabbioso. Traffico praticamente assente fino alle 13.00, quando inizia il ritorno dai campi per il pranzo, un gran via vai di trattorini e auto dalle targhe più varie, in particolare del nord, forse residuo di passate emigrazioni (già notato in altre città ). Lungo la strada, un anziano ci saluta, curioso e voglioso di fare due chiacchiere, e poi....un paio d'ore prima ha visto passare due uomini vestiti come noi! Un ultimo lungo tratto, in una giornata assolata e sempre più calda, ci porterà nella bella città di Barletta, importante centro e porto medioevale, meta di crociati e pellegrini che da qui si imbarcavano per la Terra Santa.

domenica 30 marzo 2014

18° tappa Cerignola-Canosa di Puglia 21 km

Grazioso il b&b di Cerignola, arredato in stile Ikea, dal giovane e rampante architetto che lo gestisce, in un vecchio palazzo ben restaurato, a due passi dalla cattedrale (chiusa per lavori). Come al solito non passiamo inosservati e dopo averci chiesto se siamo stranieri, se lo facciamo per voto o per grazia, se camminiamo per l'autostrada, delle farmaciste curiose ci chiedono se abbiamo problemi di cartilagine!? Persino in chiesa, dove andiamo per avere un timbro sulla credenziale che attesti il passaggio da Cerignola, al nominare la Via Francigena del Sud, don Pasquale ci guarda stupito, chiedendoci se siamo cristiani (?!?!) e quando passiamo tra i vari corridoi per andare in sacrestia, i parrocchiani ci guardano con circospezione... alla fine una attonita perpetua ci imprime il benedetto sigillo! Stanotte è tornata l'ora legale, e siccome dormiamo tutti nel monolocale, "Tullio il mattiniere", inizia con sonori sbadigli a gironzolare su e giù, ma visto che nessuno gli presta attenzione, alla fine chiede "voi che ore fate .... le 6.00?"..... come al solito in anticipo sulla tabella di marcia prevista! Lasciamo la città, silenziosa, assai diversa da come l'abbiamo trovata ieri, animata di auto e persone con venditori improvvisati di fave, piselli e fragole agli angoli delle strade, ora solo i bar sono aperti e ancora scarsi gli avventori. Ben presto ci troviamo in campagna, passando da una storica masseria veniamo finalmente riconosciuti come pellegrini sulla Francigena, ci danno deplian turistici (?) e ci dicono che poco prima è passato il francese alto e magro, il nostro era grasso, ma chissà non vedendolo da giorni e "mangiando nei boschi"..... forse è dimagrito! Nonostante sia domenica gli agricoltori sono intenti a potare gli ulivi e curare la vigna in un vasto territorio praticamente pianeggiante, in una assolata e calda mattinata. Il tracciato segue in parte l'antica Via Traiana, con resti ai lati della strada, l'importante ponte romano a 5 arcate, il bel arco di Traiano stranamente inglobato in un vivaio. Arrivo in salita, Canosa di Puglia è adagiata su 7 colli, tra un dedalo di vie tra bianchi e vecchi palazzi dal tipico tetto terrazzato con i panni stesi ad asciugare, le persiane e tende chiuse, ma ci sentiamo osservati...anzi udiamo dire "né sono già passati due messi così ..." riferito a Tullio e Gigi che ci precedono! E per finire, nella centrale piazza della cattedrale, un attempato signore ci dice "non andrete mica a sciare con quelle racchette... perché se no avete sbagliato strada, tra 20 km c'è il mare" !!!!

sabato 29 marzo 2014

17° tappa Incoronata-Cerignola 34km

 La cena, concordata precedentemente, ci viene servita nel refettorio dove troviamo apparecchiato anche per i sei sacerdoti.....ma loro mangeranno solo un' ora dopo .... se resterà qualcosa, perché oltre a sbaffare tutto (normalmente saltiamo il pranzo!)...qualcuno farà razzia del cibo rimasto! Alle 20.30 siamo già in camera, bar chiuso, quindi non c'è molto da fare se non andare a letto ..... e ben presto dalla camera adiacente (quella dei cavalieri) parte il concerto a due voci! Ci viene detto che iniziano a passare diversi pellegrini, 20 dall' inizio dell' anno, tra cui la mitica Luigina e ieri il francese di cui avevamo perso le tracce. Splendida mattinata assolata, oggi ci aspetta un' altra lunga, anche se pianeggiante tappa, così viene imposto alla cocciuta Marina di prendere il bus! Non c'è collegamento diretto con Cerignola, bisogna andare a Foggia, il cui profilo ci ha accompagnato ieri, piacevole città ariosa e ordinata, un gradevole centro e un interessante museo. Questo è l'anno delle interviste, veniamo avvicinati, interpellati sul Cammino e fotografati per un sito locale di promozione turistica, mentre alcuni passanti ci rivolgono curiose domande su dove mangiamo e dormiamo .... nei boschi?! Un buon servizio di bus, via ss16, ci porta a Cerignola, grosso centro agricolo (57.000ab.) tra vigneti e coltivazioni di ortaggi, dove abbiamo trovato alloggio in un b&b consigliatoci dalla pro loco, un appartamentino nel centro storico. Nel primo pomeriggio ci raggiungeranno i prodi cavalieri, "anziani " rispetto a noi, ma molto più gagliardi e imperituri!

venerdì 28 marzo 2014

16° tappa Troia - Santuario dell' Incoronata 34 km

Il ristorante di ieri sera, ha praticamente aperto per noi, ma ci ha fornito un degno menù: ricco antipasto di verdure sfiziose, orecchiette, salcicce peperoni-olive, pane ed acqua (la proprietaria ci ha detto che ieri c'erano 4 pellegrini tedeschi ) Situato appena due portoni dopo il nostro appartamento ci sprona a fare almeno due passi dopo cena, ma nessun bar è aperto, fa piuttosto freddo ed allora, ben presto ci ritiriamo nella calda casetta, 10' di tv, il tempo di una camomilla e prima delle 22.00 siamo a nanna! Il vicino bar convenzionato apre presto, colazione, due chiacchiere con Francesco (il barista ) che ci aggiorna sui continui furti di cavi elettrici in tutta la regione e la tromba d'aria che ieri nel salento ha scoperchiato diverse masserie e alle 7.00 siamo già in cammino. Giornata molto variabile molto ventosa con un alternarsi di annuvolamenti a squarci di sole, favorevole per una tappa di oltre 30 km! Lasciato il centro di Troia ci addentriamo su strade secondarie che si snodano leggermente ondulate fino a scendere nella vasta piana del Tavoliere,.la seconda pianura italiana, dopo la Padana. Paesaggio piuttosto monotono (più della Meseta!) tra vasti e verdi campi di grano, man mano che si scende intervallati da ulivi, mandorli,ortaggi (carciofi, fave, piselli....), tra isolate masserie e abitazioni celate da imponenti e sinistri cancelli... Dopo 17 km incontriamo l'unico paese Borgo Segezia, di cupa architettura fascista, 4 case, un bar e la farmacia raccolte attorno alla imponente e severa piazza...poi la campagna più assoluta! Percorreremo oltre 16 km lungo un interminabile rettilineo tra strade secondarie e provinciali, poco trafficate, ma pericolose per l'alta velocità delle auto incontrate (lungo il ciglio numerose lapidi!). Finalmente alle 17.00,un paio d'ore dopo i cavalieri "anziani", provati, arriviamo alla meta. Il vasto complesso del Santuario dell' Incoronata dove alloggeremo nella casa del pellegrino (camerette doppie con bagno e condizionatore ), il cui campanile ci era apparso ben 15 km prima!

giovedì 27 marzo 2014

15° tappa Celle di S.Vito - Troia 16 km

Ieri il disagio delle camere fredde è stato suplito dal calore di Maria (la titolare) e della sua vasta famiglia con la quale abbiamo condiviso una piacevolissima giornata, chiaccherando, scherzando, giocando a carte (brava Eleonora ;-) ), ascoltando i racconti del simpatico Antonio (uno dei tre bambini del paese ) e cenando divinamente (coi loro prodotti). I due imperterriti e indomiti cavalieri, Tullio e Gigi, ci hanno raggiunto "solo " verso le 15.00, facendosi una tappa di ben 34km, inerpicandosi su e giù fino ad oltre 900m, sotto il sole, ma sferzati da un vento pungente! Sul diaro del pellegrino troviamo che l'ultima passata è Luigina (27 febbraio), la ragazza leccese con un mega-zaino di cui ci ha parlato Oreste. Per tutta la serata e fino al primo mattino pioverà, comunque fino all' ultimo momento stiamo relegati sotto le coperte, l'unico posto caldo, perché senza generatore non abbiamo né luce né acqua né riscaldamento .... sembra di essere in una ghiacciaia! Alle 8.00 partiamo all' insegna di una giornata assai variabile sospinti dal vento, nel primo tratto camminiamo su una stradina asfaltata che corre sul crinale (900m) tra un vasto parco eolico, mentre la vista spazia sui colli ammantati di prati dalle diverse tonalità del verde (foraggio e cereali ) e borghi abbarbicati e all' orizzonte il mare ...... Poi si scende nella solitaria vallata, veniamo affiancati da un' auto, i proprietari del b&b le Fontanelle (l'altra possibilità di alloggio a Celle) che ci salutano calorosamente, insistendo per offrirci un passaggio visto l'incedere del maltempo.... ringraziamo e andiamo avanti. In realtà c'è stato solo un rabbuiarsi del cielo e due goccioline, in breve arriviamo in vista di Troia, la nostra meta, che si presenta arroccata sul colle. Attraversiamo il centro storico ricco di chiese e palazzi antichi, troveremo alloggio proprio in un appartamento di un edificio ben restaurato, perché la struttura per pellegrini purtroppo ha la cadaia rotta e noi siamo stanchi di posti freddi (siamo sugli Appennini e la temperatura si è abbassata notevolmente)...... e come dice Tullio "pellegrini sì, barbun no"! Il posto con tanto di convenzione per cena e colazione, ci è stato suggerito da due ragazzi del posto, che stanno cercando di promuovere il percorso dei pellegrini sulla Francigena del Sud e/o verso Monte S.Angelo, infatti Troia è stata fin dal Medioevo (e prima ancora nella Magna Grecia ) un importante centro strategico.

mercoledì 26 marzo 2014

14° tappa Buonalbergo-Celle San Vito 34 km

Come da previsioni ieri pomeriggio ha ricominciato a piovere e fa piuttosto freddo, al rifugio sistemiamo le sedie attorno al camino sia per noi sia per appendere la biancheria ad asciugare, in attesa che, alle 19.30 ci portino a cena (piove ed il locale dista ...). Al ristorante andremo accompagnati dall' esuberante Fernanda (la signora che gestisce la casa del pellegrino ) e dal marito Antonio e siccome siamo in 7 faranno due viaggi con l'auto, cibo, come al solito ottimo e piacevole compagnia. L'ambiente freddo del rifugio porterà Gigi a vuotare lo zaino ed indossare quasi tutti gli indumenti cappello compreso, in realtà con le coperte sopra il sacco letto dormiremo bene, anche se um po" preoccupati per l'odore di fumo che fuoriesce dalla canna, ma al massimo ci rimarrà la puzza, con gli spifferi che ci sono non può succedere nulla! Quando al mattino scendiamo in cucina, troviamo il letto dove dormiva il francese già vuoto..... e sono appena le 7.00! Colazione al bar del distributore, appena fuori al paese, vista la difficoltà sia per il tracciato che per il fango si opta per i 29km di statale (sulla carta, alla fine son sempre di più!), Marina, già "sotto Brufen ed arnica" da giorni, per una caviglia gonfia, non se la sente di percorrere un così lungo tratto su asfalto! Nessun mezzo pubblico di collegamento con la nostra meta, non solo, quando nominiamo Celle di S.Vito nessuno lo conosce, pur distando appena 30km, fa parte di un' altra regione, la Puglia. Ci viene in aiuto Roberta, la gentile responsabile della pro loco, mandandoci Luigi, in auto, per accompagnarci, il navigatore ci porterà a destinazione dopo ben 38km su e giù per solitari colli, toccando borghi arroccati, che neppure il nostro autista, che vive lì da quarant'anni, aveva mai visto. Celle di S.V. è un grazioso borgo (150 ab.), ben tenuto con i cartelli bilingue (franco-provenzale ) disposto in cima ad un colle (750m), posta, municipio, un "negozio-tabacchino" situato dietro ad un'anonima porta e ben due strutture in concorrenza per i pellegrini......Noi alloggiamo in un agriturismo fuori paese, su di un colle, anneso ad un' azienda agricola in via di sistemazione. Anche oggi un ambiente freddo, il riscaldamento acceso solo al nostro arrivo (dal settembre scorso), l'azienda è collegata ad un generatore perché hanno rubato i cavi dei tralicci (oltre 20km di rame ), che stanotte verrà spento quindi verremo muniti di torcia! A proposito di furti ci hanno vivamente consigliato di stare molto "accorti" quando saremo a Cerignola......

martedì 25 marzo 2014

13° tappa Benevento - Buonalbergo 24km

In previsione dell' abassamento delle temperature partiamo in tenuta da "montagna", calzamaglia, guanti, berretto! Alle 7.00 il paesaggio è avvolto dalla nebbia, ma ben presto il sole fa la sua comparsa costringendoci ad alleggerire l'abbigliamento. Il percorso si snoda su verdi colli in un continuo su e giù talvolta anche piuttosto impegnativo, attraverso stradine asfaltate che in parte coincide con l'antica via Traiana. Staccandoci da Gigi e il suo gps, dopo un po ' non riusciamo ad individuare il percorso, ci vengono in aiuto le persone del luogo che con curiosità ci domandano di questo strano viaggio e al termine un anziano ci dice "anche mia moglie fa queste cose"..... Ci viene consigliata la statale che pur un po' stretta, ma moderamente trafficata in 10km ci porta a Buonalbergo. Qui incontriamo J.Pierre, di Strasburgo diretto a Gerusalemme, per entrambi è il primo incontro fra pellegrini dalla partenza, andiamo insieme al rifugio dove ci attende Fernanda con la spesa ceme da accordi telefonici. Improvvisiamo un piatto di pasta al pomodoro che consumiamo tutti insieme all' arrivo di Tullio e Gigi, provati dall sentiero impervio e fangoso . Il paese ( 1400 ab) è allungato sul colle con il centro storico arroccato, noi siamo alloggiati in una vecchia, ma ben tenuta casa, una cucina e sopra due stanze e il bagno, per riscaldamento solo un caminetto in cucina, fa freddino ed inizia a piovere, andiamo al vicino bar gestito da Cesare simpatco ragazzo milanese che per cambiare vita si è trasferito nel paese materno, con Tullio ingaggia un divertente battibecco in "lumbard".

lunedì 24 marzo 2014

12° tappa Forchia - Benevento 29 km

Durante la notte continua il maltempo e le previsioni non promettono nulla di buono, ma al mattino uno squarcio di sole ci invoglia a partire. Alle 7.30 siamo già in marcia, primo tratto sull' Appia, con numerosi bar che offrono colazione ad 1€ (caffè e cornetto ) poi ci inoltriamo su strade secondarie fra greggi e campi di tabacco, presumiamo, visto le numerose rastrelliere in legno per l'essicazione. Attraversiamo agglomerati, come nei giorni passati, ricchi di simboli religiosi, immagini votive, altarini e statue sacre, in particolare Padre Pio (Pietralcina è qui vicina ), il nostro incedere è segnalato dall' abbaiare dei numerosi cani (più di uno in ogni casa ) che destano l'interesse dei randagi, finora piuttosto timorosi.... Ben presto veniamo sorpresi da una fitta grandinata che si alterna con acquazzoni e schiarite mentre il forte e freddo vento ha bruscamente fatto scendere la temperatura, in effetti le cime dei monti circostanti sono innevate. Durante la sosta al bar Tullio viene avvicinato da un vecchietto, che in uno stretto dialetto gli chiede simpaticamente, forse per via delle racchette, "scusate voi siete alpinista o di montagna?".... anche dopo essersi fatto ripetere più volte la domanda non sa cosa rispondergli... Riprendiamo il cammino riscaldati dal sole, ma in men che non si dica il cielo si rabbuia inizia a grandinare con tuoni e fulmini, e quando l'ennesima saetta ci cade vicino, spaventati torniamo indietro per prendere il bus.Tutto il giorno sarà un susseguirsi di continui e repentini cambiamenti di tempo con improvvisi scrosci, né approfittiamo per vistare il gradevole centro storico di Benevento, ricco di antiche vestige (resti romani e longobardi) e pranzare dal simpatico "Peppe 5€" infatti un piatto di pasta, vino acqua e pane 5€ a testa! Al ristorante veniamo riconosciuti come camminatori da un signore (socioCAI), ci parla dei loro Cammini verso Monte S.Angelo e Pietralcina purtoppo malamente segnalati con saltuari tratti di vernice gialla ed è consapevole che bisognerebbe fare di meglio, ma c'è sempre troppa burocrazia e pochi soldi... Ogni tanto una sosta al bar per riscaldarci, dai 27° dei giorni precedenti siamo scesi a 7°, quindi la birretta fresca oggi è stata sostituita dalla cioccolata in tazza!

domenica 23 marzo 2014

11 tappa Santa Maria Capua Vetere-Forchia 28 km

Ieri ci ha accolti una S.M.Capua a Vetere assolata, con le importanti vestigia romane (splendido anfiteatro ) e un traffico intenso e caotico ma allo stesso tempo, tranquillamente scorrevole..... Il nostro B&B (Mitreo 71) è situato in un vecchio appartamento nobiliare (di cui conserva stucchi e parte del mobilo ) con la tipica sistemazione delle stanze attorno ad un vasto balcone (oggi vetrato) che gira sopra il cortile interno del palazzo. Come al solito siamo ai piani alti, senza ascensore, solo una paniera appessa ad una fune aiuta a portare i carichi pesanti in alto, nel basso (una sorta di monolocale a piano terra), abita una nonnina, che dal primo pomeriggio alla mattina succesiva, l'abbiamo sempre vista posizionata sulla sedia a rotelle sul portone di casa sempre spalancato.... Cena nella vicina "Piccola Napoli " , due tavolini stretti stretti, ma un un simpatico pizzaiolo e un ottima pizza ( e il panuozzo!). Lasciamo la città già in fermento (7.20) nostante la mattina festiva, bar e negozietti alimentari sono aperti, e l'aria già pregna dell' odore dei carciofi arrostiti, che i fruttaroli, già all' opera, stanno abbrustolendo su improvvisati barbecue lungo la strada. Fino a Caserta ( 6 km) seguiamo l'Appia, ampia arteria commerciale che senza soluzione di continutà, collega le due città. Partiti in tenuta da pioggia x il tempo minaccioso, in breve, allo sbucare del sole, dovremo allegerirci, camminata in tranquillità per gli ampi marciapiedi con all' orizzonte la sagoma del Vesuvio. Poi ci appare l'imponente Reggia di Caserta dal cui portone d'ingresso s'intravededono in prospettiva gli splendidi giardini, dopo una dovuta sosta lasciamo la città in direzione sud addentrandoci lungo una sterrata, ormai ridotta a discarica, con dietro pecore e maremmani che ci incalzano..... In breve arrivamo a Maddaloni, che ci sorprende piacevolmente per il vasto centro storico, ricca di monumenti e molta animata. Il percorso ora si snoda su stradine secondarie, mentre il vento cambia repentinamente direzione, i monti si offuscano e le poche gocce si trasformano in acquazzone! Arriviamo piuttosto bagnati all' incontro al bar con i due cavalieri, il maltempo non accenna a diminuire ed allora Tullio, per l'occasione, sfodera una faccia "da cane abbandonato" e dopo aver chiesto informazioni sui bus (è domenica ), il taxi (non c'è!?),chiede se c'è qualcuno di buon cuore disposto a portarci al b&b..... pagando s"intende! Un gentilissimo signore telefonata addirittura a casa affinché gli portino l'auto per accompagnarci alla meta, Forchia, 8km dal bar, senza accettare nessun compenso! Lungo pomeriggio isolati in camera mentre fuori imperversano forti temporali con tuoni e fulmini, senza linea telefonica e senza alcun locale in paese..... fortunatamente riusciamo a contattare un ristorante che si offre per venirci a prendere e la cena è salva!

sabato 22 marzo 2014

10° tappa Nocelleto-Santa Maria Capua a Vetere 28 km

Ieri sera abbiamo concluso la serata in pizzeria, l'unico locale del paese in cui poter cenare, ottima la pizza, esclusivamente con mozzarella di bufula, ma assaggiarne qualcuna extra-pizza non è stato possibile, perché a crudo si mangia solo su prenotazione (deve essere di giornata! ) Il paesello è di antiche tradizioni, come il suono delle campane a morto per annunciare la scomparsa di un abitante, sono le 21.00 e al rintocco funereo una nonnina si affaccia alla finestra e ci chiede chi è morto... Stamattina partiamo prima, seguendo la guida ci aspetta un tappone di 34km, ma dopo un veloce briefing optiamo per una scorciatoia, la strada principale, più corta di 10km. Non risulterà una buona scelta, in realtà faremo oltre 28km, tutti su asfalto, con poco margine per camminare (quando si incrociano due auto ci fermiamo sul bordo del fosso!) traffico sfreccaiante e rumoroso e lo sguardo sempre attento. Abbiamo attraversato una vasta piana coltivata a cereali, con diverse grandi aziende di allevamento della famosa bufala e un paio di paesi..... E visto che quattro persone in tenuta da "pellegrino" destano curiosità, ci hanno "dato " degli sciatori (per le racchette), degli australiani (?), dei polentoni, Marina ha appeso allo zaino una salvietta (regalo del raduno sardo!) su cui è scritto il percorso!

venerdì 21 marzo 2014

9° tappa Sessa Aurunca-Nocelleto 19km

L'arrivo di ieri, avvenuto nel primo pomeriggio, ha concesso a Fabrizio il tempo di riposarsi, ma anche di fare un giro in centro. Visitiamo chiese (ci facciamo timbrare la credenziale), gironzoliamo per le caratteristiche viuzze suscitando la curiosità degli abitanti (....Tullio in bermuda,e maglietta, quando tutti hanno il giaccone, non passa certo inosservato! ), poi la sosta al bar facilita la socializzazione e davanti a un bicchiere di vino ci raccontano la "storia" passata e presente del luogo. Ceniamo alla locanda dove alloggiamo, con dietro la foto della cattedrale di Santiago!, piatto forte il tronchetto, una sorta di pizza, farcita di mozzarella di bufala, arrotolata e guarnita con crudo, rucola, pachino e grana .... Come al solito ci ritiriamo presto e di buon ora iniziamo a camminare, oggi ci aspetta una tappa dolce (18km), in leggero saliscendi,ideale per Fabrizio che non é ancora al top.... Lasciando la città incontriamo le amate e confortanti frecce gialle, non sappiamo di quale tracciato, ma grosso modo coincidono con il nostro, così le seguiamo. Attraversiamo un agreste paesaggio ondulato, tra peschi e ciliegi in fiore, coltivazioni d'ortaggi, lungo sentieri che spesso corrono in stretti valloni ombrosi che rimandano all' amata Galizia. Passiamo attraverso borghi dai giardini fioriti (camelie) e alberi di agumi carichi di frutti, ormai abitati prevalentemente da anziani che lamentano la mancanza di servizi e che ci augurano ancora 100 anni di Cammini....mentre troviamo due paesi con punti di ristoro dove indugiare.Pur prendendocela comoda, alle 13.30 giungiamo a destinazione nella piccola frazione di Nocelleto(CE), ci sistemiamo in un bel B&B situato nel cortile interno di una cascina con tutto il tempo necessario per bucato, riposo e sosta al sole!

giovedì 20 marzo 2014

8° tappa Scauri-Sessa Aurunca 23km

Notte calda, ben 22°, col riscaldamento al massimo , Fabrizio non è ancora in forma, sente sempre freddo e dobbiamo terminare di asciugare la biancheria stesa in camera! Ci alziamo di buon ora e alle 7.30 siamo già pronti a partire, ci attende una bella giornata calda e assolata fin dal primo mattino, né approfittiamo per seguire il più possibile il lungomare e gustarci il panorama prima di addentrarci all' interno. Tappa prevalentemente d'asfalto, primo tratto lungo l'Appia con belle viste sull' acquedotto romano, i resti dell' antica Minturno e poco dopo il bel ponte pensile dei Borboni che segna l'entrata in Campania. Poi proseguiamo per strade secondarie in una vasta piana agricola, isolate case, ma nessun paese, sotto un sole sempre più cocente. Sarà proprio il caldo, la mancanza di posti di ristoro, l'arrivo in salita alle 13.30, che ci porterà dopo 23km, un po ' provati alla meta e a catapultarci subito nel primo agognato bar. Sessa Aurunca è una importante cittadina d'arte, collinare (200m), dalle antiche case (alcune fatiscenti ) strette e alte, addossate l'una all' altra, tra un dedalo di stretti vicoli con pittoreschi scorci su antichi palazzi e chiese che le conferiscono un certo fascino. Siamo alloggiati nel centro storico in una locanda il cui aspetto e arredamento rimanda agli anni'50, bagno nel corridoio condiviso, mobilio dei bisnonni, impianti sanitari ed elettrici che con la domotica han poco a vedere, e dei piccoli balconcini in ferro battutto da cui si può quasi toccare il palazzo di fronte, semplice e dignitoso, ma allo stesso prezzo della suite dell' altra sera!!

mercoledì 19 marzo 2014

7° tappa Sperlonga-Scauri 34 km

Partiamo da Fabrizio, sta gradatamente migliorando .... ieri sera, a cena, ha terminato la pizza, ma non ha voluto il dolce....quindi non si è ancora ripreso completamente! Ringraziamo tutti per l'interessamento e proprio per non pregiudicare il Cammino decidiamo di prendere un giorno di pausa e procedere in bus, anche perché la tappa odierna sarebbe di ben 35km con tanto di tunnel (è stata creata da Gigi per accelerare i tempi). Comunque ci riproponiamo di percorre nuovamente questo tratto nel Lazio, magari seguendo il tracciato di Oreste, che da lunedì sta risegnalando. Dopo la ricca colazione a buffet i due "vecchi cavalieri" si avviano a piedì , mentre noi indugiamo ancora, faremo presto a precederli in bus! Peccato che oggi ci sia lo sciopero dei trasporti ! Così ci avviamo sulla direttiva che da Sperlonga va a Gaeta .... e con il ditino in fuori facciamo l'autostop.... ben presto si ferma Gaetano, un nostro coetaneo di Napoli, ma residente qui, che gentilmente ci porta a destinazione nonostante dovesse andare da un'altra parte! E come dice l'amico-pellegrino Jorge, è proprio vero che il modo migliore per conoscere luoghi e popoli è girando a piedi, a volte un caffè e quattro chiacchiere rivelano vissuti non scritti sui libri ..... La bella giornata di sole, invoglia a camminare e così ci avviamo per il lungomare che poi diventa una trafficata statale fortunatamente munita di marciapiede, dopo 6km arriviamo a Formia. Ci fermiamo in un bar ad attendere i due cavalieri per decidere come continuare, poco dopo arrivano, stanchi di gallerie e statali .....in taxi.... e managgia, non riusciamo ad immortalarli, si è bloccata la macchina fotografica! Ci separano ancora 11km dall' arrivo, Fabrizio è stanco, la statale brutta, così contattiamo e contrattiamo per un taxi, un singolare autista dalla vivace parlantina, coadiuvata da "cazzotti " al ginocchio di Gigi x richiamare l'attenzione, ci porterà a destinazione e non convinto dell' indirizzo che gli abbiamo dato (Scutri, lungomare C. Colombo! ) ci obbligherà a chiamare l'hotel per parlare personalmente con la titolare! Pomeriggio di riposo, bombiamo Fabrizio di farmaci provocando una salutare sudata che lo aiuterà ad espellere le tossine e rimetterlo in sesto per domani! C'è anche tempo per una passeggiata sul lungomare della zona balneare ancora sopita e per l'animato centro disteso sulla via Appia.

martedì 18 marzo 2014

6° tappa Frasso - Sperlonga 30 km

Ieri sera il giovane proprietario ci ha gentilmente scarrozzato per la cena, pur avendo il pupo da accudire, ce lo siamo portato in auto, tutti vicini vicini, con tanto di seggiolino per Matteo che guardava stupito, ma sorridente l'eterogeneo gruppo. Davvero grazioso, pulito e ben organizzato il B&B Elisa, la colazione a self service, molto ricca, abbondante, varia, dal dolce al salato.... e noi ci darem da fare! Partenza con la nebbia, ma ben presto il sole farà capolino costringendoci ad alleggerire l'abbigliamento! Ci muoviamo lungo strade secondarie prevalentemente asfaltate, dapprima costeggiando un lungo canale ingentilito dalle calle fiorite, poi la ferrovia (non più in servizio con notevole incaz.... dei locali !), in una vasta pianura coltivata a foraggio o in via di semina, con isolate stalle nascoste dietro le belle abitazioni . L' ultimo tratto prima di Terracina coincide con l'Appia Antica di cui restano pochi tratti lastricati ed imponenti resti ormai inglobati nel tessuto urbano. Fabrizio è costipato, fatica respirare, quindi raggiunta Terracina (12km) ... abbandona e prende il bus.... Marina lo deve seguire ... nella buona e nella cattiva sorte... anche perchè farebbe fatica a seguire i due cavalieri dal passo veloce! Arriviamo nella parte alta di Sperlonga arroccata su di un promontorio con belle vedute sulle due lunghe spiagge, per poi scendere alla ricerca dell' hotel. Wow, l'alloggio prenotato da Gigi è una suite a 4 stelle, gestita dalla domotica (che casino solo per accendere le luci!), con tanto di computer, frigor bar a go go, due tv con sky, doccia con idromassaggio, salottino sotto il portico con vista piscina..... ad un prezzo quasi pellegrino!

lunedì 17 marzo 2014

5° tappa Sezze-Frasso 30 km

Ci svegliamo solo un po' indolenziti dopo il lungo saliscendi di ieri, le vesciche sanguinanti di Marina si sono rimarginate, Fabrizio invece accusa stanchezza (e non per il ginocchio che ora va bene!) ha i postumi di una tosse insistente, non da retta! Ieri abbiamo sudato per il caldo e le salite e lui non vuol mai coprirsi quando ci si ferma... e allora sosta in farmacia e supposte per rimetterlo in forma! I primi 10 km fino a Priverno sono in buona parte su strada, in discesa e segnalati anche dalla doppia freccia gialla. L'attraversamento della parte alta della cittadina e il distaccamento da Tullio e Gigi ( volevamo procedere più lentamente ) ci porterà a perdere tracce e segnalazioni! Quindi proseguiamo sulle indicazioni dei passanti, un pò su strade secodarie e un pò sulla provinciale con uno sconfortante cartello "ad alto tasso di incidentalità " ! A metà tappa ci troviamo a Fossanova, nota per l'omonima abbazia, e visto il procedere cauto per la strada trafficata e le precarie condizioni di Fabrizio, cerchiamo un mezzo pubblico, ma a quanto pare non esistono collegamenti con Frasso, la nostra meta odierna! Non ci resta che continuare, ci indicano vie secondarie che si snodano tra solitari campi. All' ennesima richiesta di informazione, il signore interpellato ci dice che mancano 6km, ma se vogliamo salire in auto con lui sta andando proprio in quella direzione..... e noi capitoliamo! Serata in pizzeria gentilmente accompagnati dal proprietario del b&b perché il locale più vicino è a 2km! Fabrizio è proprio malato... non è riuscito a terminare la pizza..... ora lo impasticchiamo e lo mettiamo a letto!! P.S Ci spiace non essere ad Alghero e approffitare di una grande cuoca, ma soprattutto grande amica come Denise, grazie comunque per l'invito!

domenica 16 marzo 2014

4° tappa Cori-Sezze 35 km

Ieri sera ci hanno raggiunto anche Lino e consorte, Mirko, Oreste e un amico con i quali abbiamo trascorso una piacevole e allegra serata a parlare di Cammini, il pallino di tutti i pellegrini .... e a "magna' "! Si mangia veramente bene nel Lazio e le porzioni abbondanti non aiutano a far calare la panza di Fabrizio che nonostante i km non accenna a diminuire ... anzi, da domani saremo più parchi! Al mattino avevamo concordato la colazione (compresa nel prezzo ) per le 7.30.... ma l'hotel è solitario e silezioso così ce ne andamo al vicino bar..... Ci incamminiamo sotto un bel sole, per la strada asfaltata con le diverse informazioni spontaneamente forniteci dagli astanti, ognuno con la propria indicazione! Ma il percorso è semplice basta seguire la strada asfaltata, ma poco trafficata, che in 12Km sale verso Norma. Tratto un po ' lungo, ma con bei panorami,prima su Cori arroccata.(400m) e il suo castello, poi verdi pascoli (pecore e mucche ) dall' aspetto alpino con dietro gli aridi monti Lepini, dall' altro lato i colli ammantati di ulivi degradono verso la vasta pianura (un tempo paludosa ) e all' orizzonte si intravede il mare. Dopo Norma, una bella mulattiera pietrosa tra i fichi d'india scende ripida fino alla abbazia di Valvisciola e di nuovo si risale fino al bel borgo di Sermoneta. Ci ha raggiunti Oscar, il tracciatore dei segni gialli ( in via di ultimazione, a breve seguirà un libro-guida) che indicano la bidirezionalità della via verso Roma ( perfettamente segnalata ) e da Roma (lavori in corso) col quale ci intratteniamo per gli ultimi consigli. Ci attende ancora un lungo tratto di strada, un su e giù di sterrate e asfaltate per arrivare a Sezze, che ben presto ci appare distesa sul monte, ma diversi colli e ancora 7 km ci separeranno dall' arrivo! Verso le 18.00 e ben 35 km siamo a destinazione, nel grazioso b&b che si trova alla fine della lunga cittadina, ma le belle e linde camere, il lauto e gustoso pasto (la dieta la rimandiamo...) dell'accogliente signora Palma, compenseranno la fatica!

sabato 15 marzo 2014

3° tappa Velletri-Cori 27 km

La cena di ieri sera, oltre ad essere stata squisita, è stata l'espressione della condivisione pellegrina, che Lino e la sua bella famiglia hanno magnificamente impersonificato. Lasciamo Velletri di buon ora attraversando il centro storico per poi inoltrarci lungo stradine secondarie sui colli ammantati di verdi prati e margherite, ulivi e vigneti. Per un paio d'ore tutto bene, ci confortano anche i recenti simboli della via per Benevento, poi i segni di perdono, e la traccia del gps ci manda tra rovi e fossati! Pur di non tornare indietro a ricercare la traccia, comincia il nostro peregrinare e seguendo i più disparati consigli di contadini, netturbini e chiunque incontriamo....... vagheremo per oltre 8km ! Dopo aver tentato un improponibile guado in un canalone impervio e profondo, esserci scorticati tra siepi di rovi, aver attraversato di corsa la pista di un aereoporto attivo (ultraleggeri), e pensato di tornare a Velletri e fare la tappa in bus ecco ritrovare il tracciato! In breve arriviamo all' agonato bar per la meritata sosta, sono ormai le 13.00 di una bella giornata assolata, 24°! Da Giulianello a Cori, nostra meta, la segnaletica stradale indica 7km, noi attraverso sentieri secondari delle tracce del gps, né impiegheremo ben 12 con l'arrivo in salita! A onor del vero Marina ha ceduto al bus (causa vesciche) 6km dall' arrivo, anticipando i maschietti all' albergo, ma prima di ottenere la camera dovrà superare la prova udito del nonno che momentaneamente è alla reception, ma alla fine le darà la stanza migliore?! Stasera saremo a cena con Mirko (l' amico di Lino, mancato alla cena di ieri sera per un imprevisto ) e un amico, artefici della tracciatura della Via verso Benevento, ci sarà senz' altro utile, visto il girovagare odierno!

venerdì 14 marzo 2014

2° tappa Albano-Velletri 20 km

Dopo un tranquillo riposo ci aspetta una sostanziosa colazione e persino il cestino per il viaggio .... che dire, sono veramente squisiti i nostri due hospitaleri Carlo e Alisa! Decidono inoltre di accompagnarci per un tratto di Cammino, che si snoda tra i colli su sentieri a loro noti. Una deviazione per frana ci impedisce di seguire il lungolago di Albano, ma come sempre le cose non capitano mai per caso... ci troviamo così a passare per Ariccia, un capannello di persone e una spropositata quantità di forze dell' ordine attirano la nostra attenzione... Siamo davanti all' ingresso del ritiro del Papa che a breve lascierà, veniamo invitati a sistemarci dietro le transenne, il nostro abbigliamento da veri pellegrini attira l'attenzione di skytg24 che dopo averci filmato ci propone un' intervista !? E se ieri Tullio, il nostro aspirante attore, aveva rifiutato la diretta di canale5, oggi non si fa scappare l'occasione del momento di gloria, chissà cosa ci attende all' arrivo a S.Maria di Leuca! Poi dopo un' attesa di 40' ecco l'uscita di Papa Francesco che dal bus saluta sorridendo il pubblico festante. Riprendiamo il Cammino, che ora si fa più piacevole, snodandosi tra dolci boschi e dove inizia una segnaletica (c'è scritto sperimentale?!) con tanto di freccia gialla, per la Francigena verso Roma che logicamente noi seguiamo al contrario. Ben presto siamo in vista del bel borgo di Nemi (famoso per le fragoline, di cui non lesineremo l'assaggio!) che si affaccia sull' omonimo lago. Ora le tracce gps ci portano su un sentiero indicato con lettera b scritta in orizzontale e una freccia gialla (?) che sale tra boschi per ridiscendere a Velletri e al bed and brekfast dove alloggeremo. Ci attende un aperitivo con l'amico pellegrino Claudio e più tardi Carlo e Alisa ci porteranno a cena da un altro pellegrino, Lino (che non conosciamo ma è iscritto al forum) che sapendo del nostro passaggio ha deciso di invitarci... Da domani fino al 10 aprile quando ci troveremo in salento ospiti dei pellegrini Giuseppe e Filomena non abbiamo altri impegni per cui se lungo il percorso qualcuno volesse gratificarsi della presenza di 4 pellegrini.....

1° tappa Roma-Albano 27 km

La sveglia era concordata x le 7.00, ma come al solito Tullio inizia a smaniare prima e dalle 6.00 inizia a scandire le ore! Alle 8.00 lasciamo l'ostello in direzione S.Pietro, 3 km indietro , ma ad un leggero movimento della mano si ferma un taxi e così i pellegrini ......cedono alla tentazione ...cominciamo bene! In realtà la partenza canonica è da Piazza S.Pietro per cui è inutile appesantire ulteriormente la tappa odierna già di 27 km! Ancora solitaria, ma ancor più suggestiva, la piazza ci offre una splendida cornice x la foto di partenza, qui Tullio viene avvicinato da una troupe televisiva che cerca di ingaggiarlo x una diretta per l'anniversario dell' anno di pontificato del Papa, ma impaziente come è di partire declina l'invito, sfuma così l'occasione di diventare famosi! Così assieme all' amico pellegrino Alfredo (romano ), che si unisce a noi per la tappa odierna, ci incamminiamo attraverso l'antica urbe ricca di scorci storici, ma disturbata dal frastuono metropolitano. Finalmente ci appare silenziosa e solitaria l'Appia antica il cui tracciato lastricato, contornato da prati con antichi resti, pini e cipressi ci rimanda a tempi passati.Seguiremo il lungo rettilineo per ben 16 km accompagnati da un gradevole sole (20°), al termine troveremo ad attenderci un comitato di accoglienza del forum dei pellegrinipersempe capitanato da Carlo a cui si è unito Claudio-Cor, piacevole sorpresa. Un tratto di strada assieme e alle 15.30, dopo 27 km, ci ritroviamo tutti a casa di Carlo e Alisa che oggi fungerà da nostro ostello! Aperitivo a Castel Gandolfo, grazioso centro adagiato sul lago poi Alisa ci sorprenderà con una gustosa cena thai a coronamento della 1° tappa!

giovedì 13 marzo 2014

tappa 0

Tappa di avvicinamento Viaggio rapido e comodo grazie al Frecciarossa che in poco piu di due ore ci porta da Bologna a Roma, ed anche a buon mercato se prenotato in anticipo (19€). In stazione a Termini, ritroviamo l'amico Tullio, ci separano tre km dall' ostello e visto il pomeriggio ormai inoltrato decidiamo x il bus! Pigiati come sardine maleodoranti che si pressano ad ogni fermata veniamo sballottati nel caotico traffico romano rimpiangendo di non essere andati a piedi e anelando il cammino agreste! Splendido l"ostello della confraternita di S.Giacomo,un bel complesso recentemente ristrutturato con ampi spazie e linde camere a quattro posti con bagno, situato a Trastevere all' ombra del del campanile della chiesa di S.Cecilia..... peccato che non ci aspettassero! Comincia bene l'organizzazione di Gigi ed è solo il primo giorno... ma ci assicura che ha avuto mail di conferma alla sua prenotazione, comunque l'equivoco viene prontamente risolto e l'hospitalera Lea ci accoglie gentilmente. Cena nell' animato e pittoresco rione di Trastevere ricco di localini già con i tavoli all' aperto, a fare il punto della situazione. Il gruppo dei Cavalieri si è nuovamente ricompattato dopo il Cammino Portoghese del 2012 e come se il tempo non fosse passato il concerto notturno di fiati riprende a pieno ritmo!