venerdì 22 dicembre 2017

9° tappa Mato Casanova - Arzua 24 km

Tecnologica la non più giovane hospitalera Carmen, ieri sera smanettava con un tablet per trasmettere i dati anagrafici dei pellegrini ospitati, all'autorità competente. Ligia  all'orario di chiusura dell' ostello aspettava guardando la tv online, ma visto che ogni tanto le ciondolava la testa... alle 21.00 siamo andati a letto, così, contenta, è tornata a casa...ma ha lasciato la porta aperta!
Bellissima alba verso la vallata seguita da una leggera foschia che ben presto sarà scacciata da un caldo sole che in breve scioglierà la brina mattutina. Si cammina dapprima nel silenzio del bosco, per poi seguire uno sterrato parallelo alla statale in vista di Melide dove arriviamo prima delle 11.00. Troppo presto per il famoso pulpo di Ezechiele, abbiamo fatto colazione non da molto, in un bel bar (annesso ad una casa rural aperta!) appena un'ora prima. Proseguiamo per stradine vicinali o mulattiere, in un continuo saliscendi, tra verdi pascoli affidati a pasciute mucche che anche oggi non manchiamo di incontrare. Le belle chiesette sempre chiuse, come quella di Furelos che conserva un singolare crocefisso con un braccio rivolto verso il basso...sembra voler darti la mano...visto solo in foto, è la 5 volta che passiamo e l'abbiamo sempre trovata chiusa (...da ottobre ci dicono) aperto invece il museo di fronte.... Attraversiamo gorgoglianti fiumicelli su antichi ponti di pietra di origine medioevale per poi inoltrarci in bei boschetti intensamente profumati dagli eucalipti ora molto più presenti. Nei troppi mojcon che segnalano i km da Santiago, privati della mattonella con la conchiglia e imbrattati di scritte, non troviamo le tracce degli amici che ci precedono, come ieri, i sassi col mitico simbolo dei PPS (pellegrinipersempre .... bellissimo forum!) che Antonella scrive e appoggia al pilastrino, né sul fango le grandi orme di Edo (il fango non c'è..)... chissà avranno seguito il Cammino Complementario...... Difficile dire quanti gradi ci sono, ma il sole picchiando fin dal primo mattino ha reso la giornata così calda da costringerci a camminare in maglietta! Volevamo fermarci a Ribadiso, un ostello composto da diversi antichi edifici in sasso con infissi azzurri, circondato da prati che digradano sul ruscello...un incanto! Ma nei pressi tutti i locali sono chiusi e non siamo stati previdenti come ieri che avevamo la cena appresso .... comunque l'antipatica hospitalera ci sconsiglia di fermarci lì, è presto...." Arzua è meglio!" , qui non si ferma nessuno d'inverno ....e
mancano solo 3 km ... come dire levatevi dalle scatole! Comunque l'albergue di Arzua è veramente ospitale, come la bella ragazza che lo gestisce, caldo e accogliente e a fine serata saremo ben 13 pellegrini!








1 commento:

  1. Peccato!!!! io nonostante le ore 11,00 del mattino, a Melide da Ezequiel mi sarei fermato a gustare il pulpo con una bottiglia di albarino.
    Siete ormai vicini alla meta e questo mi dispiace un po' perchè presto finiranno i magnifici colorati reportage di Marina.
    Francesco il bicigrino di Torino

    RispondiElimina