domenica 31 marzo 2019

4° tappa San Muñoz- Alba de Yeltez 27 km

Il nostro arrivo nel villaggio di San Muñoz non è certo passato inosservato, ha movimentato il solito tram-tram quotidiano... nel bar si era già sparsa la voce...c'è chi ci aveva notato in mattinata all'autogrill, chi lungo la strada, chi addirittura in Facebook!! Ed iniziano i commenti e consigli sul percorso.... siamo l'attrattiva del paese che vanta anche una bella chiesa (chiusa), un garage-negozio di porcellane e un minuscoli, ma fornito  alimentari stile anni "50. Il bar, fulcro del borgo si "anima" nella serata del sabato sera, arrivavano tre anziani, apparecchiano il tavolo con i fogli del giornale, ordinano tre birre e.....dalle loro sportine iniziano a tirar fuori i viveri! Pane, cozze, sardine, lumachine di mare e una spilla da balia come attrezzo per estrarre il mollusco...finita la cena sparecchiano puliscono il tavolo e tornano a casa! Ci attardiamo al calduccio della nostra stanzetta e sono già le 9.30 quando ci mettiamo in cammino, come al solito è freschino, ma poi si viaggia a mezze maniche. Anche oggi ci aspettano oltre 25 km in solitaria senza servizi, attraverso pascoli e praterie con la segnalazione un po' carente o sbiadita, il GPS ci ha aiutato nel dubbio. Ci aspettano anche due guadi, che ci assicurano, vista la siccità, facili da attraversare....nel primo ci sono 30cm d'acqua che superiamo indenni grazie alle nuove soprascarpe impermeabili! Il secondo guado più temuto perché trattasi di un vero e proprio fiume in realtà è una distesa di ghiaia! Paesaggio un po' diverso nella seconda parte, un sottobosco di cespugli e arbusti di piccole querce lungo stradine sterrate delimitate da vasti pascoli (mucche e pecore). Tappa impegnativa alla fine saranno ben 27 i km nel nulla, senza punti di riferimento, ma almeno il tempo che minacciava pioggia e l'accoglienza della signora Aurora col suo lindo ostello sono una ricompensa!











sabato 30 marzo 2019

3° tappa. Robliza de Cojos- San Muñoz 21km

L'ostello di Robliza è ben segnalato, ma una volta trovato non si sa a chi rivolgersi per farsi aprire....sulla porta nessuna indicazione e non c'è anima viva a cui chiedere! Finalmente esce di casa un ragazzo per andare al lavoro (benzinaio all' autogrill dove si andrà a mangiare...)  ci dice che nella vicina casa c'è l'incaricata dell'albergue il cui figlio lavora anche lui all' autogrill e stamattina, riconoscendoci, ci consiglierà una scorciatoia..... Utile suggerimento, anche oggi ci aspettato oltre 20km della lunga Canada Real dell'Extremadura, attraverso  le sconfinate praterie senza incontrate paesi, ma rallegrati dalla compagnia di Paolo che per camminare qualche giorno con noi si è sobbarcarsi un volo, un bus e un taxi....grande il nostro Paolino! Piacevole e facile percorso sul vasto altopiano (che va dai 700 agli 800 m) lungo la polverosa pista che attraversa verdi campi di grano ed immensi pascoli punteggiati di vecchie querce, baciati e bruciati da un bel sole. Fine tappa a San Muñoz, paesino di 350 abitanti, farmacia negozietto e la guida dice ben due bar annuali...peccato che uno abbia chiuso..ed era proprio quello che aveva un buon ristorante ci dice Tomas l'incaricato dell'ostello, nell' altro non mangerete bene! Poi insieme alla moglie ci decantano l'albergue, gentili e premurosi ad onor del vero, insistono col chiederci se nel precedente ostello abbiamo avuto freddo (ed è vero) qui vi troveremo bene nella vecchia casa del dottore (ma anche questa è gelida!)....certo perché scoviamo un radiatore elettrico!











venerdì 29 marzo 2019

2°tappa La Rad - Robliza de Cojos 21 km

La Rad è una singolare urbanizzazione situata nella solitaria brughiere, una sorta di complesso residenziale privato delimitato da cancelli e sbarre con strade ortogonali con ville indipendenti, perlopiù estive. Noi alloggiamo in hotel nei pressi dell'autostrada, il proprietario, un loquace novantatrenne, ci racconta commosso della sua gioventù nella vasta finca di famiglia che in parte hanno dovuto cedere per la costruzione della nuova statale, l'autostrada e il distributore su l'importante direttiva verso il Portogallo. Così negli anni '70, con la moglie ora scomparsa, ha edificato l'hotel e ristorante,  la cui specialità è "rabo de toro estufado" (coda di toro .... )....un tempo qui c'era una sorta di scuola per toreri frequentata da personaggi famosi e ci spiega le numerose foto di matador con cui è tappezzato il locale! Non si può non prestare attenzione ad un simpatico nonnino a cui si illuminano gli occhi quando può parlare del passato con nuovi interlocutori....poi Fabrizio è un ottimo ascoltatore...anche se non gli è sempre tutto chiaro.... Alle 8.00 siamo già in cammino, il termometro segna -1°, ma ben presto il sole fa il suo dovere... e alle 11.00 siamo già a mezze maniche! Impegneremo oltre 2km, per tornare sul percorso che avevamo lasciato ieri per raggiungere l'hotel, ma senz' altro preferibile all'asfalto e monotonia della statale. Il sentiero, un'ampia pista sterrata si snoda piana attraverso la vasta brughiera, oggi più piacevole per le numerose querce che abbelliscono il paesaggio, tra immensi pascoli (mucche e pecore) e sterminate distese di grano o rossi campi in via di aratura. 20 km senza incontrare paesi anche se i cartelli indicano toponimi, in realtà è riferito ad un'unica grande fattoria. Oggi siamo completamente immersi nella natura...pure troppo soprattutto quando il passaggio è  obbligato  tra nere mucche (?) dallo sguardo inquietante e che solo all'ultimo momento decidono di spostarsi.....quando ormai Marina era rassegnate a tornare indietro! Il fine tappa è Robliza de Cojos, paesello di neanche 200 anime, un semplice bar presso la piscina comunale (ancora chiusa anche se la temperatura sarebbe favorevole..) e vicino alla chiesa l'ostello nella vecchia scuola. Struttura essenziale una cameretta con due letti (mentre nell'aula al suolo, ce ne stanno quanti vuoi..) tre bagni, lavandini con acqua fredda, ma non la doccia, per quella, dice l' addetta all'accoglienza, ad 1km c'è l'autogrill dove si mangia pure bene e ribadisce, qui non c'è altro e comunque è gratis!










giovedì 28 marzo 2019

1° tappa Salamanca - La Rad 15km

Mattinata fresca a Salamanca (2°) ma fin da subito assolata, ci attardiamo per il bel centro storico che rimanda a piacevoli ricordi, in vista della breve tappa odierna. Impensabile il primo giorno fare i 33km proposti dalla guida, così ci ritagliamo un percorso che dimezzi la tappa deviando di poco per un hotel sulla statale. Lasciamo Salamanca dopo aver timbrato la Credenziale in cattedrale (apre solo alle 10.00) e usciamo dalla città attraverso il ponte romano, poi nessun segno delle indicazioni che dovevamo trovare.... Segnaletica altalenante, a volte assente o carente in altre una concentrazione eccessiva e inutile di frecce gialle, comunque le tracce scaricate sul cellulare hanno salvato la situazione. Percorso praticamente piatto e solitario tra rossi terreni incolti ingentilito da bianche ginestre, qualche pascolo di capre o mucche e null'altro.... nemmeno alberi dove ripararsi dal sole, specie in estate! Non avremmo dovuto trovare nessun servizio, ma dopo 6-7 km, nella gradevole urbanizzazione Peñasolana, ad appena 50m dal sentiero scoviamo un bar aperto e anche un market e una farmacia! Ben presto alleggeriamo l'abbigliamento e quando alle 15.00 arriviamo all' hotel siamo anche piuttosto sudati!












lunedì 25 marzo 2019

Cammino Torres







2009-2019…..i nostri primi 10 anni di Cammino….. li celebreremo con un Cammino speciale, dedicandolo ad un’amica speciale! Così siamo andati alla ricerca di un percorso meno noto e solitario come il Cammino di Torres (dal nome di Diego Torres Villarroel, scrittore, scienziato, accademico salamantino che lo percorse nel ‘700). Da Salamanca verso il Portogallo, lo seguiremo per oltre 400 km fino a Braga, mentre per i restanti 240 km fino a Santiago ci affideremo al Cammino di Geira e Arrieros (Jeira-Ribeiro-Miñoto). Ripercorreremo una parte dell’antica Geira Romana-Via Nova (calzada XVIII del I sec. d.C , che andava da Braga ad Astorga), un’importante direttiva militare e commerciale e in parte seguiremo le mulattiere del Riberio-Miñoto usate soprattutto per i traffici del famoso vino, successivamente il tracciato fu usato come corridoio per il pellegrinaggio a Santiago de Compostela e il trasporto di materiali per la stessa cattedrale. E'  stato recentemente recuperato ed è ancora in via di segnalazione (ma esistono tracce e una guida cartacea ), non fa ancora parte dei cosiddetti cammini ufficiali, disagevole per i lunghi tratti isolati e con pochi servizi, nella guida si legge " .....la durezza del percorso, insieme alla carenza di alloggi e bar.....se questa sarà la tua prima esperienza potrebbe essere una buona idea decidere un altro percorso...." sarà per noi una bella ed impegnativa sfida!