sabato 29 aprile 2017

31° tappa Outerio-Santiago 16 km

Bellissima la collocazione dell'ostello di ieri sera, circondato da boschi, ma il bar o ristorante più vicino a 1,8km.... in stagione l'hospitalera prepara la cena, ma ora "nada"! Così ci premuniamo di viveri (panini), nel paese precedente, gli spagnoli e il bresciano dai lunghi capelli, hanno l'occorrente per fare la carbonara, ma nella bella cucina ci sono solo fornelli e il microonde ... andranno in prestito da una casa vicina per le vettovaglie.... L' ostello così isolato, essenziale e spazioso con  i lunghi corridoi e i muri azzurrini e gli individui (vedi pellegrini) che si aggirano su e giù, chi con lo sguardo assente, chi con le cuffiette, chi in mutande coi calzini bianchi.... le docce non hanno porte, non ci sono interruttori, le luci si spengono automaticamente solo alle 22....fa tanto ospedale psichiatrico! Solo per il nostro gruppo e nostante l'altra stanza non fosse ancora piena, l'hospitalera Pilar, ha gentilmente aperto la seconda camerata, rimarremo gli unici occupanti e nonostante le luci accesse lo disturbino....Rikk batte ogni record di tempo per addormentarsi, si stende, subito russa e sogna, dopo 5' si risveglia racconta il sogno e si riaddormenta! Notte fredda nello stanzone....al mattino alle 5.50 si accendono automaticamente le luci (per avere il tempo di percorrere i 16km che ci separano da Santiago entro le 12) e quando dopo un'ora usciamo vestiti come a letto non ci sembra neanche freddo! L' ennesima tappa ondulata con belle salitelle, ci avevano detto tutta in discesa....tra stradine,  boschi, pergolati e pochi bar, meglio così, dopo una sola breve sosta, andiamo dritti verso la meta. Bello l'arrivo in città, la nostra prima volta da sud, con l'improvvisa visuale delle guglie della cattedrale già a 3 km di distanza, costeggiando la bella collegiale do Sar e in breve siamo in città. Bypassiamo la cattedrale e ci fiondiamo subito alla nuova "acogida del peregrino" per la Compostela, sono le 11.00 dovremmo essere in tempo per la registrazione dei nomi che poi verranno elencanti alla messa...ma non abbiamo fatto i conti con la lunga fila di pellegrini! Facciamo giusto in tempo a mettere a deposito gli zaini ed andare alla messa del pellegrino, baci e abbracci con gli amici del Cammino Comunitario, ma anche con chi abbiamo condiviso parti di Cammino  Giovanni e "Champion Lee". Dopo il pranzo alla Comida (ormai tappa fissa come raccomandato da Paolo!) le foto di rito in una piazza Obradorio trasformata, per noi che ormai conosciamo e amiamo in inverno, oggi ci appartiene di meno, la sentiamo più distante... un bailame non solo di persone, un bus parcheggiato, il trenino turistico, tanti taxi e il montaggio di ampio palco musicale.... magari domattina all'alba la  riconosceremo... Salutiamo i "compagneros" di Cammino ormai amici per sempre, a cui continueremo a voler bene nonostante le ovvie diversità, nonostante la parola più sentita in questo lungo percorso sia stata "questo è il mio ultimo Cammino..." , noi ci sentiamo Pellegrini per Sempre e amiamo far Cammini .... E da domani un altro Cammino ci aspetta, partiti da Cartagena sul Mar Mediterraneo approderemo a Finisterre e Muxia sull'Oceano Atlantico...

venerdì 28 aprile 2017

30° tappa Silleda-Outerio 23 km

Ieri sera durante la cena abbiamo fatto la festa Bruno.... con tanto di torta candeline e canti! Poi ci siamo ritirati ognuno nella propria camerette, numerose stanzette ricavate nella parte più esterna del vasto edificio, più si andava in fondo e più era freddo e noi eravamo proprio alla fine del lungo corridoio... 8.6 il punteggio su booking (!?).... certo che saremo capitati in una giornata particolarmente gelida poi per 10€ a persona, bagno e tv in camera cosa si vuol pretendere! Per sicurezza siamo andati subito a letto, con maglia a manica lunghe, calzamaglia e calzini, sotto un pesante strato di coperte e ad onor del vero non abbiamo avuto freddo. Mattinata serena e brinata, ma senza vento ed il sole ben presto fa il suo dovere regalandoci una calda giornata. Tappa piacevole, non lunga, un dolce e continuo saliscendi tra distesi colli con un paesaggio meno bucolico, meno borghi con piccole fattorie, ma più vaste stalle-cooperative, ed anche il paese Bandeira è senza fascino, anzi bruttino, una copia in piccolo di Silleda, coi palazzoni rivestiti di lamiera.Più gradevole il borgo di Doenelas, con le case in sasso, gli horreos la chiesetta di S.Martino col campanile a vela e il bel albergue Casa Leiras. Un vecchio rudere, ristrutturato in 10 anni da una giovane coppia italiana, Andrea e Cristina che ora hanno anche due gemelline di quasi 3 anni, che innamoratosi del posto hanno fatto una radicale scelta di vita ed ora gestiscono l'ostello. Ai paesi si alternano boschi di pini, betulle e soprattutto odorosi eucalipti, un'ultima discesa ci conduce a valle a Ponte Ulla, la cittadina dei quattro ponti, il ponte vecchio da cui il nome, quello ferroviario del XVIII sec.. quello stradale e l'ultimo il più imponente quello dell'alta velocità. Un' ultima salita ci porta in breve, all'ostello di Outeiro, costruzione moderna e spaziosa, in un bel contesto immerso nel verde, nei pressi una fonte e cappella di Santiago, qualche bella casa sparsa.....e null'altro.

giovedì 27 aprile 2017

29° tappa Castro Dozon-Silleda 28 km

Ieri sera eravamo una trentina nell'ostello, sono arrivati pellegrini fino a tardi, i "marciatori" (provenienti da Orense 45km) dopo aver pulito la bella e fornita cucina (come in una mensa aziendale!) anziché cucinare decidono di andare al ristorante per l'ultima cena.... Mancano 65 km a Santiago per i fanatici 1 giorno, per gli sportivi 2, per noi e per chi "disfruta el Camino" 3 ! Un forte e gelido vento soffia per tutta la notte, tanto che al mattino troveremo i prati brinati, ma l'ostello è riscaldato e si sta bene, così ripartiamo verso le 8.00, quando il sole comincia a scaldare. La maggior parte dei pellegrini è partita col buio....noi quasi per ultimi perfino dopo il lento Champion Lee,  come gli spagnoli hanno soprannominato il coreano! Camminiamo per un lungo tratto con Giovanni, il pluri pellegrino rumeno (ben 17 cammini), professore universitario, studioso di Santiago, è piacevole discorrere con lui e in breve arriviamo al primo bar. Percorso sempre ondulato, ma con colli più bassi e più ampie vallate,  un paesaggio prettamente agricolo, si intervallano stradine a splendidi sterrati incorniciati da querce tra boschi di eucalipti e pini. Ci accompagna un costante vento, ma il sole fa la sua parte ed è piacevole camminare, poco prima dell'arrivo veniamo superati da un pellegrino italiano partito ben 12 km prima di noi ! Comunque arriviamo anche troppo presto a Silleda, strana città con vie ortogonali, alti e brutti palazzoni "moderni" , la capitale agricola della Galizia non brilla certo per bellezza! Troppo presto anche per la "residenza" dove alloggiamo, una squallida stanzetta con vista capannoni, tetra e freddissima, il tempo di posare lo zaino... poi subito fuori ..... ci ritorneremo solo per dormire!

mercoledì 26 aprile 2017

28° tappa Cea-Castro Dozon 22 km

Ieri sera dopo un tempo minaccioso, finalmente si scatena un forte temporale...così possiamo indossare, per la prima volta in questo Cammino, la mantella, giusto il tempo di andare a cena e smette già di piovere! Mangiamo alla pulperia e nonostante il singolare ed inespressivo ristoratore (sarà un parente dello strano hospitalero....) il menù proposto (caldo gallego, pulpo, dolce e vino) sarà di nostro gradimento, polipo tenerissimo e finalmente un buon creme-caramel, a volte portano il budino ancora confezionato e capisci chiaramente che non è "casero" ! Prima di andarsene l'hospitalero ci dice tranquilli alle 22.30 le luci si spegneranno automaticamente.... ma le porte....rimarranno aperte! Oggi il Cammino Comunitario lo continuiamo solo noi, tutti gli altri si sono presi due giornata libere ... in qualche maniera ci ricompatteremo domani sera, noi, come da programma, allunghiamo il percorso per passare dal bel monastero di Oseira. Quindi sveglia al mattino presto, colazione al bar Sol y Luna, come consigliato da amici pellegrini, gestito da un italiano, ma stamattina c'è la moglie, non buono l'impatto ...alla domanda di Fabrizio "dove è il bagno?" risponde "ma in ostello non c'erano i servizi?" .... si addolcisce alla fine chiedendoci di fare una foto e a Marina e Silvia regala una pietra di buon auspicio. Partiamo prima delle 8.00, in una fredda e ventosa mattinata con le nubi che corrono velocemente lasciando il cielo sempre più terso e azzurro, iniziando a salire per mulattiere pietrose in uno splendido paesaggio agreste. Per tutto il giorno sarà un continuo su e giù per vallate e colline non particolarmente alte (massimo 800 mt), ma con sensibili salite e discese, con un costante forte vento mitigato solo lungo i tipici fossati, ombreggiati  da querce o alti cespugli di more, in cui si incanala il sentiero. Sempre incantati da un bel paesaggio galiziano, viuzze che si dipanano tra verdi pascoli con frequenti i rivoli d'acqua che attraversano gli sterrati, muretti a secco per confine, paesini dalla grigia pietra, con le vaste stalle e onnipresente l'intenso odore di Galizia! A metà tappa, l'interessante e suggestivo Monastero di Oseira, detto per la sua vastità l'Escorial di Galizia, oggi abitato da soli 11 benedettini. Ricco di storia ed arte e a fine visita abbiamo avuto, grazie alla richiesta del pellegrino Pedro (siamo stati gli unici 3 partecipanti alla prima visita guidata della mattina), abbiamo l'opportunità di essere accompagnati, tra i meandri della clausura, in una piccola cappella ad assistere alle laudi che i monaci cantano  in latino. All'arrivo in ostello a Castro Dozan troviamo i soliti...Manolo (Jesus, causa la grossa vescica, è ritornato a casa), il pellegrino rumeno, il coreano e Pedro. Ma nel tardo pomeriggio arrivano..... una decina tra spagnoli e francesi, attempati e sudati personaggi (ma quanto corrono,  per grondare con questo freddo!),  che "gareggiano" su lunghe tappe, confrontano tempi e km, i fanatici del Cammino!

martedì 25 aprile 2017

27° tappa Ourense-Cea 22 km

Come per l'arrivo, Ourense ha una lunga periferia, dopo aver attraversato il bel ponte vecchio sul Minhio seguiamo l'antico Cammino Real (alternativa più lunga, ma immersa nella natura) che, in costante salita, si inerpica sui colli (200-500 mt) per poi proseguire "para la costa", in quota. Bello il paesaggio tra silenziosi borghi in sasso dalle solitarie ermite coi tipici cruzeiros, isolate ville, pascoli, boschetti di querce, pinetine, ed anche eucalipti, un bel quadro bucolico tra sterrati e stradine secondarie. Diversi i bar, locali vecchio stile dove il tempo sembra essersi fermato agli anni '50-'60, presenti anche numerose scritte e foto di squadre di calcio portoghesi a testimoniare la vicinanza con questa nazione. Mattinata calda, partiamo da Ourense con una temperatura di 13° che durante la giornata salirà di poco, il cielo coperto non permetterà al sole di filtrare e "cuocerci" come ieri, un vantaggio per percorrere più agevolmente le numerose salitelle. Rikk sempre più gasato delle congratulazioni sul suo spagnolo (non c'è Paolo a smentirlo...) tanto che, quando preleva al bancomat, gli sembra sentire dire  "cumplimientos para tuo idioma" ....  Cea, la città del pane,  per la presenza di oltre 20 forni a legna (la maggior parte privati) è una gradevole località dalle belle e ben tenute case in sasso, una piazza con torre d'orologio, una chiesetta e un bel albergue municipale in un edificio antico con tanto di horreo, di recente ristrutturazione, con finiture lignee su muri in sasso....peccato sia mal tenuto da un singolare e non proprio "a posto" hospitalero!

lunedì 24 aprile 2017

26° tappa Xunqueira de Ambia-Ourense 22 km

Ieri sera, in ostello abbiamo scelto la camerata sbagliata...davanti ai bagni, porte a persiana (quindi non isolate..) e apertura scorrevole rumorosa. E'  quasi mezzanotte quando comincia un gran via vai, rumori di sciacquone e altro...poi iniziano anche le docce! Un forte "a li mortacci..." di Maurizio non li zittisce...si alza Fabrizio e in mutande va nel bagno a reguardirli, sono quattro giovani ciclisti portoghesi che hanno svegliato quasi tutto l'ostello a parte Silvia e Rikk!!! E stamane già alle 5.00 è iniziato il movimento, volevamo alzarci presto, ma non così....alle 7.00 siamo già al bar, è ancora buio, ma le giornate si stanno allungando, dopo 20' ci sarà già luce sufficiente per camminare. Si prospetta un'altra bella e calda giornata (ieri abbiamo avuto le temperature più alte della Spagna ...30°!) ed è in vista di questa calura che siamo partiti presto, considerando anche che la tappa sarà praticamente tutta su asfalto. C'è ben poco da dire su un tracciato che segue la strada, dapprima, su vie secondarie con poco traffico, poi sul marciapiede della statale passando la zona industriale e la lunga periferia di Ourense (110.000 ab.) che ci appare avvolta da una coltre di foschia e smog...ci dicono essere i fumi di incendi sui boschi circostanti. Uniche cose positive sono: partendo presto non abbiamo sofferto il caldo, i numerosi paesi con qualche graziosa chiesa, ma soprattutto la possibilità di frequenti ristori (vedi bar..).Anche oggi siamo raggiunti dal gruppone di turigrinos con bus d'appoggio che ci "perseguita", ma non infastidisce, da diversi giorni. Dalle tappe montane (900m) oggi siamo scesi ai180m di Ourense, grande città, famosa per le terme (fontana con acqua che sgorga a 65° ) con un piacevole centro storico, una bella cattedrale gotica sorta su imitazione di quella di Santiago, con tanto di Portico del Paradiso e un bell'albergue municipal ubicato in un'ala del convento di S Francesco che oggi ospita una ventina di pellegrini.

domenica 23 aprile 2017

25° tappa Albergueria-Xunqueira de Ambia 22 km

Ieri sera il nostro bravo cocineros, Rikk ha preparato la pasta per tutti i pellegrini....il nostro gruppo più Manolo e Jesus due madrileni, il primo sta completando la Plata, mentre l'amico è al suo primo Cammino. Con la tappa dell'altro giorno abbiamo "perso" i pellegrini con cui camminavamo da giorni, Micheal, il simpatico e tranquillo tedesco, e la coppia con Cristoforo hanno allungato, mentre Fatima è tornata in Danimarca. Dopo vari tentativi lo spagnolo ci fa capire che el patriarca (?), il più vecchio, dovrebbe fare un discorso per ringraziare del pasto ..... Maurizio è  perplesso nella vita ha fatto tante cose strane....ma di benedire non gli era mai capitato! Notte tranquilla a parte i continui cigolii dei letti, dopo una frugale colazione in cucina (il bar aprirà solo alle 8.00), in una credenza sono a disposizione alcuni prodotti alimentari prezzati il cui importo va depositato in una cassetta, come il donativo per l'albergue. Donativo che ovviamente non significa gratuito, ma purtroppo spesso viene frainteso...l'amico Paolo ci ha raccontato che spesso le offerte sono così insufficienti che qualche ostello ha dovuto chiudere.... Un' altra bella giornata fresca al mattino poi calda e assolata, piacevole e variegata la tappa, si alternano  stradine asfaltate e sterrate, in un paesaggio diverso, dalle assolate e aspre distese di arbusti, ai campi delle vallate ed infine i tipici ombrosi sentieri galiziani incuneati tra muretti a secco e vecchie querce. Si attraversano paesi con possibilità di ristoro a Bobadela,  un singolare bar dove al momento del conto ci viene indicata una cassettina sopra cui è scritto "Donativo" ! Camminando tra i vasti prati, Gigi viene scambiato per un fiore e preso di mira da un'ape, ne scaturisce una lotta, ma lei riesce a colpirlo sul naso e in fronte prima di attaccare Fabrizio tra i capelli,  preoccupati chiediamo "allergici?" ... vista l'impossibilità di raggiungere in breve un ospedale, almeno salviamo documenti e denaro.... Ben presto siamo già in vista dell'albergue in perfetto stile "municipale della giunta galiziana" , essenziale, ma funzionale (con tanto di cucina attrezzata), che si trova un po' isolato presso il centro sportivo, 500 mt prima del paese, doccia, bucato e alle 15.30 siamo perfettamente in tempo per il pranzo in orario spagnolo.

sabato 22 aprile 2017

24° tappa Campobecerros-Albergueria 27 km

Ieri sera la cena, nonostante avessero detto alle 20.00 è iniziata alle 21.30, sempre tempi elastici questi spagnoli...., al mattino invece troviamo il bar aperto alle 7.00 come promesso! Partiamo in una fredda, ma serena mattinata, mentre da dietro il monte il sole illumina lentamente la valle brinata con le mucche già al pascolo. Lasciamo in lontananza i mastodontici lavori per la costruzione della nuova ferrovia e ci inoltriamo in un piacevole percorso tra pinete che scende dolcemente di quasi 500mt, fino alla cittadina di Laza. Lungo il percorso, in un self-service- punto d'appoggio per pellegrini (offerta libera per bibite, biscotti ...) ritroviamo il pellegrino coreano e il gruppo di turigrinos spagnoli....di questi solo pochissimi proseguiranno per la seconda parte dell'arduo percorso. Si riparte dopo la sosta al bar, un primo tratto tranquillo, tra pascoli e piccoli appezzamenti attraversando borghi, in uno di questi, Soutelo Verde, una deliziosa "oasi- bar" per pellegrini, nuova sosta in vista dei 6 km di dura salita che ci aspettano! I pini diventano sempre più radi, il paesaggio più roccioso, ma sempre ammantato di colorati arbusti che spuntano anche tra i sassi, il caldo sempre più intenso, la salita sempre piu irta ed interminabile, ma il paesaggio ripaga la fatica! Alle 15.00 arriviamo alla meta, mentre nell'aria risuona una canzone degli Alunni del Sole (1978!)!! Albergueria, 900 mt, pochi abitanti, due chiesette, un'antica colonna della gogna e il singolare bar- albergue El Ricon del Peregrino (dal 2004), letteralmente ricoperto di conchiglie autografate dai pellegrini in Cammino. Il grazioso borgo montano deve il nome ad un antico hospital gestito dai templari, tradizione continuata oggi dal singolare Luis Sande, in una tipica casa in sasso con balconi e spioventi soffitti in legno, ha ricavato un delizioso albergue a misura di pellegrino con tanto di cucina e piccolo market .... dove stasera organizzeremo una cena comunitaria!

venerdì 21 aprile 2017

23° tappa A Gudina-Campobecerros 21 km

Partiamo alle 8 in una tersa giornata già assolata, dopo la colazione nell'animato bar del Pellegrino, aperto dalle 6.30, ma senza pane tostato o brioche.... è comunque la prima volta che troviamo un locale cosi affollato di prima mattina. A A Gudina il Cammino ha due varianti, noi seguiamo l'antico tracciato più breve, che si snoda lungo la strada poco trafficata,  mentre da ambo i lati fervono i preparativi per i lavori del treno ad alta velocità, attraversando borghi semi spopolati. Percorso sempre ondulato, camminiamo su e giù sui crinali  a quota 1000 mt. in un paesaggio senza alberatura, ma ricoperto di bassi arbusti colorati come tutti i monti circostanti, in vista di un grande invaso artificiale. Incontriamo un numeroso gruppo di pellegrini spagnoli baldanzosi con un piccolo zainetto e ....bus d'appoggio. Bello l'ultimo tratto finalmente su sterrato, più impegnativa la ripida discesa che conduce alla meta, il piccolo paese di Campobecerros (150 ab) ci apparre nella valle deturpato dai mastodontici lavori stradali di autostrada e ferrovia! Antico paese di carbonai, in un parco naturale, oggi qualche stalla e tanti anziani, ha un discreto albergue privato (oltre a noi solo altri due spagnoli), un bar -ristorante - alloggio, che tra lavoratori, turigrons e pellegrini a pranzo era un caos, la chiesa di Santiago....e un altro negozio- bar - ristorante. In quest'ultimo si dovrebbe mangiare bene, ma l'impatto non è dei migliori...in vetrina seduta vicino alla stufa accesa (ci sono 25°!) l'anziana nonna che ritroviamo lì anche dopo sei ore... due miseri tavolini una "essenziale rivendita", bar, ma senza macchina del caffè, un'ambiente dal sapore molto antico....  Si decide così di cenare al centrale Merenderio, che non brilla certo per "limpiezza" e le mature e "sguaite" cameriere , non sono certo il massimo...ma questo è quanto c'è e comunque, siamo sopravvissuti a molto peggio!

giovedì 20 aprile 2017

22° tappa Lubian - A Gudina 25 km

Lubian, antica terra di lobos (lupi) tra sperduti monti a 1000 mt d'altezza spazzata da forti venti che ci faranno compagnia per tutta la notte e oltre, trasportando minacciose e cupi nuvoloni..... Villaggio di 300 ab.,  che decuplicano per le vacanze estive, tipiche case in sasso in buono stato e tutti i servizi principali. Alcuni compagni di Cammino come l'irlandese e Carlos ci hanno salutato ieri la loro 3° tranche della Via della Plata era terminata.... Oggi una bella tappa, finalmente il sentiero si allontana dall'autostrada e dai lavori, si inerpica tra i boschi di betulle, querce, pini e qualche rado eucalipto che preannuncia la vicina Galizia, ed in questo bucolico paesaggio veniamo superati da un pellegrino su un bianco destriero. Dopo il bel santuario barocco della Madonna delle Nevi, arriviamo al valico.(1285m) battuto da un forte vento, il confine tra Castiglia e Galizia, con tanto di monumento e di "mojcon galleghi" e anche la segnalazione (recente) diventa più  frequente,.Giusto il tempo per le foto di rito poi di nuovo in marcia attraverso stradelli stretti tra muretti a secco ammantati di muschio che delimitano prati con mucche al pascolo, mentre da più parti scendono rigagnoli d'acqua. Sosta al bar dove ricompattiamo il gruppo ,  l'avanguardia composta da Bruno, Gigi e Rikk è sempre in netto vantaggio! Bella anche la seconda parte del percorso che si snoda sinuosa in un paesaggio  ondulato e arido, senza alberatura, tra sassi e bassi arbusti colorati, gialli, rosa e bianchi a ravvivare il paesaggio. Giornata ventosa, ma non fredda e assolata soprattutto all'arrivo ad A Gudina, anonima cittadina si 1.700 abitanti, attendiamo Silvia la "parmigiana", l'ultima pellegrina del gruppo, purtroppo non ha potuto raggiungerci Maria, la pellegrina marchigiana e da domani la squadra al completo marcera' verso Santiago!

mercoledì 19 aprile 2017

21° tappa Puebla de Sanabria-Lubian 31 km

Il centro storico di Puebla de Sanabria  meritava una visita, le irte viuzze con le case in sasso e i balconi in legno, le belle chiese e il castello,  segno dell'importante passato, grazie alla posizione strategica tra Portogallo, Galizia e Castiglia. Ottimo anche l'ostello solo per noi, buoni servizi, approfittiamo della cucina per un' ottima spaghettata con un Rikk ai fornelli, consumata nel patio con vista panoramica...sulla città illuminata. Dovevamo partire presto ....ci aspettano oltre 30 km, ma tra una cosa e l'altra son già le 8 quando in una fredda mattinata lasciamo la città. La più brutta tappa finora percorsa, tutta su strada, la costruzione dell'autostrada e ora dell'AVE (treno ad alta velocità) con cave, trafori, sbancamenti, cantieri....hanno snaturato totalmente il Cammino, i brevi tratti che si possono percorrere costringono  a tortuosi ed inutili allungamenti. Lato positivo, non è troppo caldo e  c'è pochissimo traffico, grazioso il paesino di Requejo bello l'incontro con Gigi che ci aspetta a metà tappa per arrivare a Santiago con noi. Dopo aver passato i 1.300 mt (il punto più alto di tutto il Cammino) e percorso 24 km pensavamo che il più fosse fatto ...ed invece sempre a causa di lavori ferroviari ci impelaghiamo tra boschi, rovi, tunnel in costruzione e ferrovie da attraversare....per fortuna c'era Gigi, che come dice Bruno ha il gps! La maggior parte dei pellegrini non visita Puebla facendo due tappe senz'altro più equilibrate rispetto alle nostre, ma si perde il meglio... oggi si poteva fare in taxi (il bus non c'è..) si "ammirava" lo stesso panorama". Ostello mediocre e affollato, ritroviamo Fatima e Michael, ma purtroppo anche Cristoforo e compagna....sarà un'altra notte di russamenti!!!

martedì 18 aprile 2017

20 tappa Asturianos - Puebla de Sanabria 15 km

Ad Asturianos sconsigliamo vivamente il ristorante Carmen gestito da una coppia di pazzi (lui sguardo fisso e inquietante, lei "sbraitona" e con un tic scuote a scatti  la testa...) ma furbetti a spennare i pellegrini! Fortunatamente un'allegra tavolata di pellegrini ravviva l'ambiente,
Oltre a noi, Fatima, Chevonne e una coppia di australiani, a tener viva la conversazione la nostra coppia Bruno ( lo scudiero) e Maurizio (il principe).... difficile descrive la loro proprietà di linguaggio, lo spaziare da un'idioma all'altro ( soprattutto siculo e romanesco...), ma è la gestualità che fa la differenza ! Al ritorno all''albergue troviamo il corridoio con ben 8 materassi a terra.... speriamo che stanotte, chi, dalla nostra camera deve andare in bagno non inciampi! Notte non solo di russamenti, ci fanno sussultare gli acuti "muggit della compagna di Cristoforo, saranno le intese corse che le fa fare...oltre ad avere i piedi martoriati ha anche gli incubi! Al mattino siamo gli ultimi a lasciare l'ostello, giornata velata, ma calda, ci rifiutiamo di fare colazione al bar di ieri sera ....e proseguiamo per 3km fino a Palacio de Sanabria. Tappa breve e piacevole tra sentieri che si snodano tra boschetti di piccole querce e radi castagni allietato da cespugli di ginestre bianche e cervi... in un paesaggio più verde e collinare che ricorda l'amata Galizia. Poco dopo le 12 siamo già in drettura d'arrivo ci piazziamo all'lbergue La Luz, ottima sistemazione solo per noi e dopo aver espletato le solite "mansioni" post- tappa, ci aspetta un pomerggio dedicato a Puebla di Sanabria col bel centro storico addossato sul colle attorno al castello.

lunedì 17 aprile 2017

19° Rionegro del Puente-Asturianos 28 km

Rionegro del Puente, paesino di 250ab. concentrati nell'unico bar aperto del paese nella calda domenica pasquale, che "tracannano cerveza" e mangiano tapas ininterrottamente.....  Alle 21,  lasciamo l'affollato bar e ci ritiriamo nel centrale albergue....persiane chiuse ( è ancora pieno giorno...) quasi. tutti sono a letto, ancora quattro chiacchiere nel patio con Giovanni, atletico pellegrino di Alberobello, poi a nanna anche noi, con il carillon del municipio che rompe le scatole ogni 30' (....ma sfalsato di 10' dall'orario canonico...). Mattinata come al solito movimentata, Cristoforo si alza prestissimo, carica la torcia a manovella illuminando la stanza su e giù e preparando lo zaino rumorosamente .... Fabrizio lo reguadisce....stamane Marina e Maurizio partiranno più tardi in bus per problemini ai piedi.... Ci attardiamo nel letto aspettando l'apertura del bar per la colazione e sperando di trovare anche un passaggio....nessuno in giro, il bus, ci dicono, dovrebbe passare dalle 13 alle 15 ( orario elastico....) non c'è fermata basta fargli un cenno...però oggi potrebbe anche non arrivare potrebbe far festa... anche se in Castiglia non si festeggia la Pasquetta!. Optiamo per l'autostop... poco il traffico e quei pochi non si fermano.... Maurizio vede il ristoratore uscire di casa e gli fa cenno se va verso nord....lui preso alla sprovvista dice sì e noi velocemente carichiamo gli zaini.... Ci porta al paese successivo, 10 km guadagnati, ne rimangono 15, di nuovo autostop .... traffico più intenso, ma non ci fila  nessuno, né i camion né la guardia civil! Ormai rassegnati ad aspettare un indefinito bus , quando Mauri vede un pulmino e dice "A Mari' fermalo, chiedi e fidate questo ci prende!" ed effettivamente il minibus dei disabili ci carica! Così siamo i primi a piazzarci davanti all'ostello in attesa delle 14, l'orario di ingresso! Mentre l'addetto sta aprendo la porta arrivano sudatissimi e trafelati Cristoforo e compagna, spintonano Marina e si fiondano per primi in camera.... sapevamo esserci solo 3 letti a castello, purtroppo gli altri dormiranno in un materasso a terra. I nostri tre aitanti compagni arriveranno dopo ben 20' ... commentando diversamente il percorso, Rikk dice tappa brutta, Bruno tappa bellissima, Fabrizio per stare dietro a quei due non ha visto nulla!

domenica 16 aprile 2017

18° tappa Santa Marta de Tera-Rionegro del Puente 28 km

Ieri siamo arrivati un po' "preoccupati" in quel piccolo (250 ab.) e solitario paesello, non solo, incontriamo Carlos, lo spagnolo che sta ritornando indietro al villaggio precedente, perché a suo dire non c'è nulla... Ma Rikk in men che non si dica ci risolve la situazione,  esce e col suo fluente spagnolo  "abborda" l'anziana del paese, che  dopo le 17 gli farà aprire l'alimentari (ci servono i viveri per domenica..), alle 17 farà aprire la chiesa e al bar prenoterà' la cena e per la colazione,  pretende e ottiene, che il bar apra alle 8 anziché alle 9  (il wifi è gratuito in piazza)! Santa Marta de Tera diventa così una piacevole località, bello l'ostello (completo) e bella la chiesa romanica (X-XI sec) che conserva la più antica scultura di Santiago pellegrino, con tanto di visita guidata. Notte di russamenti e flautolenze.... al mattino non troviamo Bruno....preso dalla disperazione si era trascinato il materasso in cucina!Mattinata fredda, ma serena preannuncia un'altra giornata calda, sono giorni che camminiamo con la camicia per non scottarci! Verso le 17.00 arriviamo all'albergue di Rionegro del Puente, situato nell'edificio in un antico hospital, sono rimasti solo 5 posti (partono quasi tutti all'alba, il tedesco, va a letto vestito si alza si mette il cappello ed è pronto, Cristoforo, lo spagnolo, alle 6.30 decide che è l'ora di accendere la luce, il coreano inizia la meditazione poi la colazione a base di aglio..) come al solito nella parte alta del letto a castello, dopo di noi arriveranno solo Fatima e Chevonne.... e si apre anche l'altra camerata da letto. ...
e qualcuno si trasfersce .....

sabato 15 aprile 2017

17° tappa Tabara-Santa Marta de Tera 23,5 km

Ieri al nostro arrivo, Maria e José, gli hospitaleri, ci hanno accolto calorosamente... tolto di spalla lo zaino, offerto da bere, fatto il bucato e alla sera preparato la cena. Riuniti attorno ad un ampio tavolo oltre al nostro gruppo, una giovane irlandese, Michael il tedesco, un coreano e uno spagnolo, dopo cena a parlare di Cammini e dell' importanza storica di Tabara (il Beato di Tabara ha scritto il più antico manoscritto esistente... ) con tanto di regalino finale, collanine e frasi ..... Di questi albergues gestiti dagli amici del Cammino, né restano sempre meno, perché sopravvivono col donativo....che spesso viene "frainteso" con gratuito....Sveglia con musica, concordata alle 7.15, ma ormai eravamo già tutti in piedi,  poi colazione sempre in albergue, (non vogliono aiuto ne per sparecchiare ne per lavare i piatti...) foto ricordo e poi in partenza. Oggi Paolo ci lascia, lunedì mattina deve essere al lavoro e trovare un mezzo di trasporto e in questi piccoli paesi non è facile, lo salutiamo tristi, ma felici di aver condiviso bei momenti .... ma sappiamo già che ci mancheranno le lunghe e frequenti soste durante la tappa, bastava dire " ci fermiamo per mangiare..." e subito tirava fuori dallo zaino una sempre fornita dispensa! Percorso odierno di 23 km lungo un'ampia pista forestale tra dolci colline ammantate di querce, pascoli e nei paesi cantine scavate nella roccia. Nel primo bar ritroviamo Fatima e Chevonne che faranno il fine tappa, come il coreano, lo spagnolo, il tedesco nel bel e nuovo ostello municipale di Santa Marta de Tera....  e a noi restano solo i 5 posti nella parte alta dei letti a castello...per la "gioia" di Fabrizio! Ritroviamo anche la coppia spagnola, lui parla un po' di italiano, la signora, secondo Maurizio e Bruno era sordomuta e miracolo.....la troviamo che parla al cellulare !!

venerdì 14 aprile 2017

16° tappa Riego del Camino-Tabara 32 km

Ieri il nostro gruppetto è giunto alle 18.00, '"stravolto", stanco, dal monotono tappone di 35 km, tanto asfalto (per scelta), una hospitalera petulante.... ne è scaturita una nostra reazione sgarbata verso chi era già arrivato! Non avevamo avuto notizie dal mattino eravamo anche preoccupati, visto che avevano cazzeggiato su fb un messaggino potevano mandarcelo....ma agli amici si vuol bene comunque! Colazione al medesimo lercio bar della sera veramente inqualificabile, i canarini puzzolenti dentro il locale, il bagno osceno  e i prezzi fatti  al momento non proprio onesti (eravamo ben 12 pellegrini, oltre a noi due coppie di spagnoli, Fatima, un'iraniana- danese, e Michael il tedesco) Ci risolleviamo con una seconda abbondante colazione all'autogrill, entrando dal cancello posteriore e ci premuniamo di viveri per i 18 km che ci aspettano nel nulla! Percorso assai vario e piacevole, soprattutto la visita alle suggestive rovine dell' antico monastero cistercense, il più grande di Spagna (XII sec.), passeggiare solitari tra i resti con le cicogne che volteggiano ci fa immergere nel passato. In vista del bacino un bel sentiero impervio lo costeggia con splendidi scorci panoramici, per poi attraversare un vasto altopiano di querce, le prime colline dopo un paesaggio tutto sommato piatto. Più noiosi due lunghissimi rettilinei assolati tra aride terre rosse, dove incontriamo un bicipellegrino belga, ci separano da Faramontanos de Tabara, dove stanchi e accaldati dopo 25 km, non sappiamo rinunciare al passaggio in auto offertoci da due gentilissimi ragazzi che ci faranno risparmiare gli ultimi 7 km.... Albergue municipale alla fine del paese...ma ricompensati dalla calorosa accoglienza degli hospitaleri volontari (come ci dicevamo è l'hospitalero che fa l'ostello...a Zamora bello il luogo, ma pessimo il gestore, nei passati giorni le splendide hospitalere  hanno reso invitante anche una "stalla"...) che qui preservano la tradizione della cena e colazione comunitaria!

giovedì 13 aprile 2017

15° tappa Zamora-Riego del Camino 34 km

Effettivamente come dice Bruno, le città non fanno per i pellegrini...fagocitati dalla folla perdiamo la nostra identità .... insomma stiamo meglio nel piccolo paese. È vero che Zamora è bella, suggestiva la processione, che secondo le info di Rikk si sarebbe risolta in breve....invece è stato un lungo cerimoniale che non abbiamo potuto seguire tutto per mancanza di tempo....Anzi abbiamo dovuto mangiare al volo prima della processione, due ore in piedi per intravedere qualcosa, perché nelle piazze e  vie i posti erano occupati fin dal primo pomeriggio e correre per tornare in orario, aggirando con un lungo giro il centro storico( dove è l'ostello) chiuso per l'evento...insomma è stato faticoso quasi come fare una 2° tappa! Se la sera precedente abbiamo acceso tutte le stufetta a Zamora abbiamo dormito con le finestra aperta....col rumore e un gran via vai di gente di ritorno dalla 1° processione(l'altra dalle 24.00..... ) E la giornata comincia male...Sveglia alle 6.30, con pessima musica ...  colazione alle 7... l'hospitalero sta facendo tranquillamente colazione per i c.. suoi, se glielo chiedi ti dice dove è il latte, altrimenti fai come Paolo che prende quello sul tavolo...ma è del tedesco che ha una fornita dispensa (uova, biscotti, scatolette...altro che Paolo!). Poi mentre scaldi il latte e ti giri...te lo prende qualcun altro...morale fai colazione al primo bar, dove il caffè è pessimo, ma ritrovi lo sportivo austriaco felice perché gli hanno regalato un cappello...ieri l'aveva perso e si era ustionato il "coppetto"! Lunga tappa monotona si attraversano aridi e assolati paesaggi ingentiliti solo dalla Ermita della Virgen che sorge sopra un invaso..secco e le suggestive rovine dell'antico sito di Castrofante (importante fortezza dal XII -XVIII sec. fu anche sede dell'ordine dei Cavalieri di Santiago)ma ormai siamo troppo stanchi per goderle.... Abbiamo camminato sul l"Ave (la ferrovia ad alta velocità in costruzione), a fianco e sulla "famigerata" statale 630,  provato a chidere vanamente un passaggio e finalmente alle 18 siamo arrivati nel basico e affollato ostello (Rikk Bruno e Maurizio sono arrivati da ore..) accolti dalla martellante e insistente Dorina...... Cena nell'unico bar, no wifi e no foto (altrimenti come dice Paolo arriva l'ufficio igiene!), un vecchio locale dove ci viene servita una cena basica....da barasti molto basici!!!

mercoledì 12 aprile 2017

14° tappa Villanueva de Campean-Zamora 19 km

Anche Eugenia, l'hospitalera di ieri sera, è stata prodiga di informazioni pur gestendo anche la vicina e lussuosa posada si è detta dispiaciuta di non poterci offrire un menù del pellegrino, perché ha il locale pieno, ma ci ha gentilmente e gratuitamente fatto pervenire latte e caffè' per la colazione.  Il bar-ristorante dove ceniamo, nonostante la presenza di ben 11 pellegrini, al mattino apre tardi  e alla sera chiude presto, siamo gli ultimi a lasciare il locale alle 22.00 ...... Temevamo un pienone per la partita Juve--Barcellona, invece i pochi astanti sono indifferenti o tifano Juve, siamo in Castilla y Leon qui la squadra che va per la maggiore è il Real Madrid..Andiamo a letto con la promessa di svegliarci presto....invece come al solito partiamo alle 8.30, prima di noi lascia l'ostello il ciclista basco arrivato ieri sera, mentre lungo la strada ci superiamo con l'anziana, ma rapida pellegrina canadese. Sentiero che si dipana nel solito bel  paesaggio ondulato tra i gialli campi di colza, i verdi campi di cereali e i terreni arati, ben segnalato da colonne in granito,  mojon e frecce. Giornata tersa e assolata, nemmeno un'ombra per ripararsi, il profilo di Zamora ci appare presto, ma occorreranno molti km prima di raggiungerla. Un'ultima sosta al memoriale delle culture, all' incrocio di tre strade, tre grandi monoliti con inni alla pace, rappresentanti l'incontro delle tre grandi culture, cristiana, ebraica e mussulmana. Lungo e piacevole il tratto attraverso Zamora, abbarbicata sulla roccia con le sagome delle chiese romaniche (la maggior concentrazione al mondo) che si specchiano sul bel fiume. Città di 66.000 ab. animata e in fermento per le processioni della Settimana Santa, piena di turisti e gente elegante tanto che veniamo rifiutati in un ristorante del centro e non serviti al bar..... In attesa della solenne giuramento del Cristo degli insulti e processione con i nazarenos (incappucciati)....ma rapidamente dobbiamo rientrare nonostante l'hospitalero ci abbia dato una flessibilità di ben 5' sull'orario di chiusura!

martedì 11 aprile 2017

13° tappa El Cubo de la Tierra del Vino-Villanueva de Campean 13,5 km

Rikk è il Tullio della situazione, va a letto presto, si alza presto ed è il nostro procuratore d'alloggio (che critichiamo a prescindere ...) sfoggiando il suo "corso di spagnolo" con le hospitalere Sofia, Maria e Mercedes....ora aspettiamo Eugenia! In effetti dopo la "stalla" ( prima di noi era stato occupato da dei pellegrini a cavallo lasciando evidenti resti odorosi) dove ci ha fatto dormire domenica, ieri sera ci ha fatto alloggiare a fianco all'obitorio su cui circola una leggenda....Si narra che un tedesco, rientrando a tarda sera sbaglio' porta, trovò solo un tavolo, si stese sopra e si addormento', al mattino arrivarono i becchini con la bara ..... e il povero pellegrino pensando che fossero lì per lui si lanciò di corsa fuori ! In effetti le due porte sono uguali, ieri,  la giovane pellegrina spagnola che alloggia con noi ha pensato che avessimo chiuso a chiave l'albergue, ha telefonato all'hospitalera....per poi accorgersi che stava sbagliando uscio! Cena abbondante  e ricca, nella casa dei parenti di Mercedes ad un prezzo pellegrino (8.50€), c'è anche Mike giovane inglese di madre basca, mentre l'americano claudicante da Salamanca, si cucina sempre la cena da solo. Tappa odierna assai piacevole, una pista sterrata che si snoda ondulata, lontano dalla strada, offrendo ampi panorami, tra verdi campi di cereali, gialli di colza, mucche al pascolo, che ci fanno "rimpiangere" di aver mangiato la "ternera" ieri sera (....però era buona...), querce e bassi vitigni. Stamattina abbiamo visto diversi pellegrini prendere il bus per evitare i 32 km per Zamora, per noi tappa breve di 13 km che domani ci consente di essere a Zamora in soli 19 km in tempo per la famosa processione del Mercoledì Santo. Arriviamo a Villanueva de Campean, paese di 180 anime, con le suggestive rovine di un monastero francescano, una chiesetta con le cicogne sul campanile, diversi alloggi, un unico bar- ristorante e un delizioso albergue del peregrino di recente ristrutturazione, dai luminosi lucernari e tante stufette....solo per noi!

lunedì 10 aprile 2017

12° tappa Calzada de Valdunciel-El Cubo de la Tierra del Vino 21 km

Ieri, l'hospitalara Maria, in elegante tenuta festiva per Domingo de los Ramos (Domenica delle Palme), vestitino nero arricchito da accessori verdi, scarpette, giacchina e cappellino, ci ha pulito bagno e camerata... e sempre molto gentilmente ha prontamente risposto alla nostra richiesta di una stufetta (portata da casa sua) per ravvivare il tetro ambiente! Alle 21.00 abbiamo cenato in un locale diverso da quello "mobilitato" per la sparizione del cellulare di Maurizio... e al momento della torta per festeggiare il compleanno di Fabrizio, abbiamo, per l'ennesima volta richiamato Maria... per chiederle di condividere l'evento con noi....che ha gentilmente declinato! Ci svegliamo, facciamo colazione e partiamo con comodo...alle 9.00, ci aspettano 22 km nel nulla....senza paesi e servizi e l'arrivo in un semplice paese. Sentiero pressoché parallelo alla strada, il solito leggero saliscendi tra campi arati ravvivati da altri coltivati a colza dall'intenso colore giallo sotto un bel sole cocente. Ad un bivio il primo dilemma, una freccia gialla sia a destra che a sinistra, da un lato la scritta "con acqua" dall'altro " senza acqua" noi già riforniti di bevande, sapendo del lungo tratto senza nulla andiamo dalla parte "senza acqua"! Paolo va dall'altra....e trova l'acqua! un guado....che lo costringe a tornare indietro ! Un'inaspettata e piacevole deviazione (dopo 9km) di 100m ci porta a Casa Sasso, un cancello racchiude una bella tenuta e un albergue per pellegrini...alla vista della scritta "timbre" Rikk dice " il timbro" per la credenziale...in realtà è il campanello! Bungalow immersi tra querce e prati attorno alla piscina (ora chiusa) uno splendido albergue in un incantevole sito (se non fosse presto quasi quasi ci fermeremmo....) dove la gentile signora ci prepara una seconda abbondate colazione, arriva un pellegrino spagnolo partito da Salamanca stupito per il nostro lento andare..... Arriviamo cotti dal sole .... a parte il siculo che è ancora col pile....a Cubo de la Tierra del Vino, nome altisonante per un tranquillo paese di 500 ab. tra aridi campi, senza più viti, perché la philossera a distrutto tutto! Alloggiamo al modesto albergue municial situato a fianco dell'obitorio....., dove troviamo la disponibile Mercedes che stasera ci preparerà la cena.

domenica 9 aprile 2017

11° tappa Salamanca-Calzada de Valduciel 16 lm

Salamanca, la bella e animata città dalla pietra ambrata, ricca di importanti chiese, palazzi, sedi universitarie, ci accoglie con una splendida giornata di sole. Pian piano ricompattiamo il gruppo, arriva Pablo, Rikk, parte Tullio, mentre l"ostello (centrale dietro la cattedrale) va pian piano riempiendosi...grazie alla solare e bella Sofia, l' hospitalera argentina,  riusciamo a "conservare" due posti per Bruno e Maurizio. I due pellegrini frastornati e affamati arriveranno trafelati poco prima della chiusura (22.00), due camerette con 4 letti a castello ... a Bruno, un omone di 1.90m è capitato il letto in alto sotto la parte mansardata...una comica vederlo salire e sbattere, ripetutamente la testa nella penombra della stanza!  Al mattino veniamo svegliati dalla campanella di Mario, burbero hospitalero- titolare, che cantando e accendendo le luci entra nelle stanze incitandoci ad alzarci e a lasciare l'ostello per le 8.00.....sono appena le 7.00! In effetti saremo gli ultimi ad andarcene e sarà anche laboriosa la preparazione dello zaino, fattoci lasciare in un sacco della spazzatura di sotto, mentre in  un altro sacco avevamo le cose che ci servivano da portate di sopra in camera....un sorso da un bicchierino liquoroso è l'ultimo rito a cui dobbiamo sottoporci prima di partire! Ci fiondiamo nel primo baretto che troviamo per una frugale colazione in piedi....mentre nel successivo bar, dopo 100m, ci sediamo per una più comoda 2° colazione! Tappa breve di 16km, il tratto attraverso la città non è ben indicato, poi si costeggia la statale prima di infilarsi in una assolata pista tra verdi campi di foraggio e colza, due paesi intermedi con i bar aperti, che non manchiamo certo di visitare! Alle 14.00 sotto un sole cocente arriviamo alla meta Calzada de Valduciel, albergue di soli 8 posti, occupato già quattro pellegrini   ... chiamiamo la disponibile hospitalera Maria dal curioso intercalare "uhm" dopo ogni spiegazione che scatena la nostra ilarità! Ci propone una più spartana sistemazione in un modesto locale di fronte alle odorose stalle con un tetro bagno...ma solo per noi sei....Rikk che ha sostituito Fabrizio come interprete...dice che per 5€ va bene! Nel "ridente" paese (650 .ab.) ben tre bar, ristorante e due banche ci facciamo riconoscere subito...di ritorno dall' ennesima sosta al bar Maurizio non si ritrova al telefono....ritorna trafelato al locale, spiega (....?) l'accaduto, l'oste che gli fa visionare i filmati delle telecamere poi prova a chiamare il suo numero....che squilla in ostello!

venerdì 7 aprile 2017

10° tappa Mancera da Abajo-Alba de Tormes 31 km

Ieri pomeriggio all'arrivo al paesello non c'era anima viva in giro, solo le cicogne sul campanile e dopo aver girato e rigirato per l'intreccio di stradine assolate fra le basse bianche casette, finalmente l'insegna di un locale... il bar, animato di anziani accaniti giocatori di domino. La gentile ostessa ha in gestione l'albergue, sistemazione essenziale, ma dignitosa e gratuita in un' aula delle vecchie scuole, alla sera ci prepara una abbondante cena ad un prezzo molto onesto, scusandosi, di non poter fare piatti più elaborati (è sola a gestire l'animato bar unica "attrattiva" del luogo...). Peccato non funzioni il condizionatore per riscaldare il dormitorio e non ci siano coperte, rimediamo andando a letto con tutte le magliette, il pile, la calzamaglia, i calzini e la berretta... mentre al mattino alleggeriamo l'abbigliamento, perché camminare scalda! L'ostessa ci ha gentilmente aperto il bar (per poi richiuderlo) alle 7.30 per la colazione permettendoci di essere in marcia alle prime luci dell'alba. Un' ennesima bella e calda giornata dal cielo terso, seguiamo per l'ultimo giorno i piloncini della Ruta Teresiana che oggi si snoda in un paesaggio prettamente agricolo, senza più alberatura solo vasti verdi campi con grandi cooperative (stalle, pollai, porcilaie...e pannelli fotovoltaici) e piccoli agglomerati solitari con le cicogne sempre appollaiate sui campanili. Ad Alba de Tormes, la città dove è morta e sepolta Santa Teresa, ritiriamo l' Andariega, che attesta l'avvenuto Cammino Teresiano. Seduti a mangiare su una panchina attiriamo l'attenzione di un anziano frate carmelitano, scambiamo qualche parola, evidentemente gli facciamo simpatia...tira fuori lo smart, telefona e ci raccomanda al parroco! Nella nuova sede parrocchiale ci viene data ospitalità, ad uso gratuito (non accettano neanche un'offerta...) un appartamentino, attrezzato con angolo cottura, bagno, lavatrice e ingresso indipendente, in pieno centro storico! Piacevole la cittadina (5.000 ab.), a misura d'uomo, disposta su una leggera altura con scenografica vista dal ponte medioevale sul rio Tormes, conserva importanti chiese e ricordi del passato splendore (XV-XVI sec.). Stasera ci aspetta una tipica processione, la città illuminata e un'ultima cena con Tullio che dopo aver condiviso questi due bei Cammini, domani a Salamanca, ci lascia.... ma siamo in attesa di compartire un nuovo Cammino, il Sanabrese, con altri pellegrini : Pablo da Barcellona, Rikk dalla Toscana, Bruno dalla Sicilia, Maurizio da Roma, altri ancora si uniranno a noi più avanti per arrivare insieme a Santiago!

giovedì 6 aprile 2017

9° tappa Fontiveros-Manceda da Abajo 30 km

Lunga notte di russamenti...Fabrizio, forse agevolato dalla comodità del lettone intraprende subito un sonoro concerto,  più discreto, ma ben presto entra nel pezzo anche Tullio, comunque si sente l'assenza del 1° concertista ...il pellegrino Gigi!! Così per ingannare il tempo e aspettare la fine del primo atto, mi avvantaggio sulla tappa di domani e scrivo....di un aneddoto che ci è capitato nell'albergue di Avila. Siamo nel cortile dell'albergue docciati, in maglietta, scalzi a rilassarci al sole, quel "pirla" del Tullio entra a prendere una cosa e quando esce chiude la porta....  apertura solo dall'interno, chiavi dentro, inferriate alle finestre, tutto dentro  compresi i cellulari, non solo, ci divide dall'esterno un alto cancello invalicabile chiuso col lucchetto, insomma prigionieri! Zona non di transito pedonale, solo auto che sfrecciano...che fare?! Fabrizio riesce a scavalcare una siepe ed entrare nel cortile dei vicini, bussa .... nessuna risposta....riesce ad arrampicarsi sul loro cancello e andare sulla strada alla ricerca di qualche passante che col cellulare possa chiamare il numero del responsabile affisso alla colonna esterna del cancello. Il nostro poliglotta trova una gentil donzella, riesce a spiegarle l'accaduto, lei a sua volta lo spiega telefonicamente all'incaricato, che le risponde essere fuori città e non poter tornare prima di un paio d'ore....ma proprio in quel mentre passa casualmente un secondo addetto che ci risolve il problema! Stamattina partenza alle 8.30...dopo una sostanziosa colazione in un'altra bella giornata, fredda e brinata al mattino, assolata e molto calda nel pomeriggio. Paesaggio stupendo e vario, il sentiero si insinua tra immensi campi verdi e terre color ocra appena arate, intercalati da pinete e boschi di querce con pecore e mucche al pascolo, mentre nel cielo svolazzano rapaci e cicogne. In aperta campagna sorge isolato un imponente castello del XV sec., attraversiamo piccoli e silenti agglomerati (100-200 abitanti), con servizi saltuari. A Narros del Castillo ci fermiamo al negozio El progreso...  un vecchio e piccolo locale che vende un po' di tutto alimentari, casalinghi, fertilizzanti, ricordini di Santa Teresa, il maturo negoziante dopo averci dato in una carta un po' di salame e una barra di pane li appoggia sul banco della ferramenta e ci fa segno che possiamo prepararci il panino... Ma è anche tecnologico....ci scatta una foto con lo smart per metterla nel sito del Cammino Teresiano! Dopo aver passato Duruelo sede del primo convento dei carmelitani scalzi fondato da Santa Teresa e la bella Ermita isolata tra i pascoli, dopo ultimo lungo tratto assolato e l'ennesimo saliscendi ... finalmente compare la nostra meta dove Tullio, come al solito ci aspetta da ore!

mercoledì 5 aprile 2017

8° tappa Gotarrendura-Fontiveros 26 km

Ieri sera siamo andati a letto prima che facesse buio, 21.30, dopo aver girato e rigirato per il piccolo pueblo e salutato i soliti due vecchietti.... fortunatamente ci avevano preavvisato che l'unico bar ha come chiusura il martedì così ci eravamo premuniti della cena, riscaldata poi nel microonde del funzionale albergue,  una antica e graziosa casetta di recente ristrutturazione con patio interno, cucina, lavatrice, asciugatrice, riscaldamento... utile perché a 900 mt, quando tramonta il sole fa freddo. E fa molto freddo anche al mattino, è tutto brinato ed è ancora buio (7.15) quando lasciamo il paese, e ci inoltriamo nel lungo e diritto percorso che dopo 3 km ci conduce al successivo paese. Speravamo in un bar, ma tutto è ancora chiuso, nell'ordinato paese di El Oso, con tanto di aiuole attrezzate a museo agricolo, nessuno in giro...ma un pullulare di cicogne, in volo e nei nidi sparsi ovunque, che qui hanno trovato un favorevole habitat grazie alla vicina laguna. Lo sterrato sabbioso corre tra verdi campi, pascoli e cereali, col tipico andamento ondulatorio che falsa la prospettiva e le distanze, dal nulla compaiono isolati campanili che preannunciano i paesi....ma ancora assai distanti da raggiungere per i continui saliscendi. Qualche pineta (raccolta di resina) sono quel che rimane dopo il disboscamento fatto per un'agricoltura intensiva. Si attraversano diverse comunità di poche centinaia di abitanti, con municipio, bar (spesso aperti saltuariamente), che mantengono una certa dignità e una propria identità preservando usi e tradizioni. A Narros nel cuore del borgo, tra casette spopolate e vaste stalle, è un bel castello del XV sec., che spicca in lontananza nell'immessa piana che si perde all'orizzonte, facendoci spesso  dimenticare che siamo su un altopiano con un'altezza che va dai 900 ai 1000 mt. finalmente riscaldato dal sole anche se oggi molto ventilato. A Fontiveros non c'è più ospitalità al convento, non c'è l'ostello...ci dobbiamo "accontentare" dell'unico hotel una bella e ampia tripla (54€) e, visto che son quasi le 16.00,  si può ancora pranzare, così ci concediamo un pasto unico....oggi ai pellegrini va di lusso!

martedì 4 aprile 2017

7° tappa Avila-Gotarrendura 23 km

Lunedì è stata una giornata di riposo, si fa per dire... un lungo trasferimento iniziato domenica con 1.30h. di bus da Caravaca a Murcia, 5 ore di bus in notturna fino a Madrid ed infine, dopo un'altra 1.30h, l'arrivo ad Avila ! La città, situata nel vasto altopiano centrale a 1.100mt., ci accoglie, di prima mattina, assolata, ma fredda con campi e auto brinate.... Patrimonio dell' Unesco vanta una cinta muraria turrita (dal XI sec) di 2.5 km e un importante patrimonio artistico ricco di chiese e monasteri. È la città natale di Santa Teresa (patrona assieme a San Giacomo della Spagna), di cui conserva numerosi ricordi e recentemente anche un Cammino: la Ruta Teresiana "De la cuna al Sepulcro". Alloggiamo nel grazioso e ben tenuto Albergue Peregrino ai piedi delle Mura, in un'antica casetta ristrutturata, è la prima volta che usiamo il sacco a pelo....negli ostelli della Via Verde fornivano lenzuola e sapone, ma si pagava 15€, qui è donativo .....gestito da volontari del Cammino perché di qui passa anche il Cammino del Sureste-Levante Il sentiero odierno è super segnalato, conchiglia e freccia gialla per Santiago, freccia rossa e colonnine con l'immagine stilizzata della santa per il Cammino Teresiano. Percorso piacevole attraverso le mesetas, dapprima tra solitarie querce e incolti pascoli delimitati da muretti a secco, poi si snoda tra estese coltivazioni di cereali serpeggiando per continui leggeri saliscendi da cui si intravedono e poi scompaiano nell'avvallamento i piccoli paesi come Gotarrendura, il nostro fine tappa. 165 abitanti, nessuno in giro ( alle 15.00 ora del nostro arrivo), modeste casette in fango e paglia, un bar (chiuso il martedì! senza internet), un piccolo museo etnografico (chiuso), una chiesa e un' ermita (chiuse) e il municipio (aperto) che ha in gestione il grazioso e funzionale ( con tanto di riscaldamento) albergue del pellegrino.....

domenica 2 aprile 2017

6° tappa Ceghin-Caravaca de la Cruz 8 km

Ostello pieno, 50 persone con auto al seguito, "pellegrini per un giorno", trolly e cose sparse ovunque, famiglie vocianti con molti bambini urlanti, la maggior parte nella nostra stanza! Lunga notte ...fino alle 1.30 dalla finestra sale odore di pecora alla brace, il ciarlare e cantare dei genitori intenti a mangiare, mentre i bambini sono nella nella nostra camerata a giocare, sghignazzando con i video del cellulare a tutto volume, facendo cadere in continuazione le scalette di ferro dei letti a castello, correndo e sbattendo le porte, nonostante l'urlo di Tullio... sembra la punizione per non aver voluto cambiare posto! Al mattino lasciamo l'ostello ancora addormentato inciampando in bagagli e spalliere del letto cercando di far rumore....ma tanto quelli non "scossano" neanche! Tappa di soli 8km, volutamente breve per poter essere a Caravaca per la messa del pellegrino delle 12.00, arrivare in tempo per ritirare la Caravaquensis, il certificato che attesta l'avvenuto pellegrinaggio e visitare con comodo la cattedrale prima dell'arrivo della grande folla. Il santuario, all'interno del castello (prima fortezza mussulmana  che domina la valle, 650 m) conserva la reliquia della Vera Cruz di Caravaca, a doppio braccio orizzontale con all'interno un frammento della croce di Cristo, è tra le 5 città al mondo ad avere il privilegio dell' Anno Santo in Perpetuum che cade proprio nel 2017. Per la solenne messa delle 12.00, il sagrato è stracolmo di gente (non necessariamente  a piedi, anzi siamo pochi, per aver diritto al certificato pellegrino servono pochi km...) varie congregazioni, con stendardi, offerte floreali,  dopo il ringraziamento e l'aver elencato la provenienza dei pellegrini inizia la lunga cerimonia....quasi due ore... allietata da canti flamenco,  processioni e grida di "Viva Caravaca". Rivediamo Paul che ci fa tenerezza, salutandoci,  abbracciandoci e ringraziandoci tanto per la compagnia, comunque gli facciamo i complimenti per il suo spirito e volontà nonostante la sua situazione di dipendenza dall' insulina. Questo primo bel Cammino è terminato, ora ci aspetta un'altra lunga notte di trasferimento in bus a Madrid poi ad Avila per un altro Cammino.

sabato 1 aprile 2017

5° tappa Bullas-Ceghin 18 km

Ieri sera tutti i ristoranti aprivano tardi, d'altra parte anche le suore la sera prima ci hanno fatto cenare dopo le 21.00, così optiamo per una pizza mediocre (come la cittadina...) e un hamburgher untoso e pessimo.... Torniamo con la torcia  all'ostello immerso nel buio del parco, chiudiamo col lucchetto il cancello, a chiave il portone d'ingresso, col chiavistello la porta della camerata, oscuriamo con le tende le grandi vetrate della stanza e andiamo a letto. Alle 22.30 si sente bussare alla porta, Fabrizio in mutande con le racchette in mano va a vedere... è l'hospitalero quello che doveva venire alle 17.00! Risquote il "pedaggio" , ci da le lenzuola, ci spiega che c'è il computer, wifi, cucina con frigorifero, ma senza fornello (.... ormai avevamo visto tutto eravamo lì dalle 14.00 !), ci accende la stufa a pellet....che viene a controllare alle 01.30!! Tullio ha anticipato la sveglia alle 6.20.....fortunatamente troviamo il bar già aperto e animato di persone che si fanno un cichetto! Bella mattina tersa e da subito assolata, il solito giro vizioso per lasciare la città, ma sempre ben segnato, poi il percorso si snoda in un'impercettibile discesa attraverso una vasta vallata, senza più viadotti e tunnel, tra pini e più radi mandorli. La giornata del sabato e la vicinanza di Caravaca, fa si che sul percorso ci sia un taffico intenso di sportivi, ciclisti, camminanti e pellegrini con un piccolo zaino. Alle 11.00 siamo già a fine tappa (18 km) a Ceching in attesa dell'hospitalero....rivediamo Paul (già visto ieri sera) che ora viaggia con un piccolo zainetto per i problemi alla schiena e aspettiamo oltre due ore un hospitalero che doveva arrivare in 15'!!!! Ostello situato sempre nella vecchia stazione (50 posti) con annesso bar ristorante dove ci concederemo un lauto pasto prima di fare il giro turistico per la bella città storica dall'interessante centro (chiese e palazzi dal XII al XIX sec) con tanto di processione e concerti bandistici. Riceviamo una telefonata dal responsabile dell'albergue che ci chiede se possiamo ritornare perché hanno sbagliato ad assegnarci il letto, abbiamo pazientato tanto tra ieri ed oggi ..... ..per una volta aspetteranno loro!