martedì 30 giugno 2020

4° tappa Colfiorito - Polverina 25 km

Ieri sera ci hanno raccontato del tremendo terremoto del settembre 1997 (6.1) che distrusse Colfiorito (quello che fece crollare la volta della basilica di Assisi), videro il prato muoversi come una lunga onda ed ebbero la terribile sensazione che la terra si aprisse... Fortunatamente non ci furono morti, ma ingenti danni agli edifici, seguiti da una ricostruzione (con cause ancore aperte dopo 23 anni...) che cambiò la fisionomia del paese a scapito anche della riserva naturale e spopolo' la zona, fu poi creata una sorta di zona commerciale ricavandola dalle caserme militari dismesse negli anni '80. Le casette in legno usate post-terremoto che abbiamo visto sparse sui pianori sono state poi vendute come bungalow per vacanze.I primi 9km sono sulla strada, anche piuttosto trafficata e senza banchina transitabile, unico elemento degno di nota la zona archeologica di Plestia con l'omonima chiesa romanica (portico aggiunto nel '600) ma chiusa e ancora puntellata, peccato al suo interno conserva un antico affresco della Madonna di Loreto e un pellegrino orante... Anche Serravalle di Chienti, la prima cittadina marchigiana, conserva i puntellamenti del recente terremoto del 2016, molto più evidenti a Muccia col centro storico ancora zona rossa e nella vasta spianata i quartieri di prefabbricati con le varie attività trasferite nei container... Il percorso diventa più piacevole costeggiando il fiume tra ginestre e umidi boschetti di betulle in un continuo saliscendi tra sentieri (ben segnalati) a volte ampi altre ridotti ad esili tracciati non molto frequentati. L' ultimo tratto si snoda nell'ampia vallata, prima attraversando campi di cereali col caldo che diventa sempre più opprimente, mentre gli ultimi 4km sono "allietati" dagli scorci sul lago, la vista (sempre esterna per i motivi legati al terremoto) del bel complesso conventuale di S. Francesco di Pontelatrave e del castello di Beldiletto del XV sec. Il nostro fine tappa è nella frazione di Polverina, dove non ritroveremo i tre giovani incontrati ieri sera e forse neanche l'altro trio visto in lontananza, noi, viste le alte temperature, facciamo tappe diverse, più brevi...loro son ragazzi.... ma ieri erano molto provati da oltre 28 km!










lunedì 29 giugno 2020

3° tappa Ponte Santa Lucia - Colfiorito 17 km


Solita partenza mattiniera per evitare le ore più calde, oggi saremo accompagnati da un piacevole venticello che agevola l'andare. Il sentiero inizia subito a salire, dai 500mt. della partenza toccheremo i 900mt., percorriamo per lo più stradine sterrate tra boschi di betulle, abetaie e prati. Un bel percorso che si snoda tra piste sinuose ma non ripide che si snodano in ampi altopiani circondati dai verdi Appennini. Si attraversano radi e silenti agglomerati, l'unico "intenso" incontro con un gregge di pecore, ma soprattutto i quattro maremmani che l'accompagnano.... richiamati a stento dal pastore! Nell'ultimo tratto si costeggia la Palude di Colfiorito tutelata come parco naturale, con una ricca e rara avifauna, e una torbiera. Ed eccoci al nostro fine tappa, Colfiorito situato in un vasto altopiano agricolo con allevamenti e caseifici, coltivato a cicerchie, lenticchie e la famosa patata rossa. Un settore di rilevante importanza come la ristorazione a cui non possiamo certo sottrarci...così pranziamo in una singolare e affollata osteria intrattenuti da un altrettanto singolare oste, dove si beve solo vino e il menù è fisso. Si mangia finché l'avventore non dice basta.. prodotti tipici, locali e di qualità che ogni volta vengono presentati in modo colorito, ti sfami poco o molto, salti una portata il conto è sempre quello...e noi ci siamo rimpinzati bene!







domenica 28 giugno 2020

2° tappa Spello - Ponte S. Lucia 17 km

In vista di un'altra calda giornata e grazie ad un bar mattutino, alle 7.00 siamo già in partenza. Il percorso si affianca al Sentiero degli olivi ed infatti si snoda, in parte tra gli uliveti e in parte tra stradine secondarie e dopo aver scollinato ridiscende nella piana. La seconda parte, più pittoresca, attraversa l'amena valle del Menotre, in un ambiente fresco e lussureggiante tra grotte e cascate, per poi risalire bruscamente nel piccolo villaggio di Pale (500mt.). In quest' ultimo tratto numerosi i gitanti domenicali, mentre non si vede più la coppia di pellegrini italiana con cui ci siamo superati più volte, ma che non da confidenza.... Sono quasi le 12.00 e fa parecchio caldo, ma non desistiamo dal fare una deviazione di un'ora e mezza (andata e ritorno) per l'eremo rupestre di S. Maria Giacobbe. Un impervio sentiero sassoso a tratti scalinato e totalmente esposto al sole, segue l'aspro pendio del monte Sasso di Pale, lo sforzo è però ricompensato dalla visione dell'eremo, scenograficamente incastonato in un anfratto naturale della roccia. Fortunati anche nel trovarlo aperto (la visita normalmente è su prenotazione con 3 giorni d'anticipo...), sorto probabilmente nel luogo di un antico santuario pagano è comunque noto alle cronache dalla fine del 1200 come luogo di pellegrinaggio, un gioiellino nella cui chiesetta racchiude un ciclo di affreschi non firmati, ma riconducibili ai seguaci di Giotto. Abitato fino alla fine degli anni '50, prima di essere abbandonato dall'ultimo asceta (per l'età avanzata), ci sono poi stati alcuni tentativi di eremiti, poco durativi per la difficoltà di approvvigionamento, in primis la mancanza di una fonte... Al ritorno ci concediamo una lunga sosta rigenerante nell'abitato di Pale, nella panchina con la scritta "riposino del pellegrino". Il paese vanta un passato florido dovuto all' abbondanza di acqua che portò, alla costruzione di un acquedotto romano e successivamente, molini, frantoi, opifici e cartiere. Oggi conta 30 ab., distrutto nel 1997 dal terremoto, ricostruito (anche se ancora presenti e abitate le casette "container") , si anima solo nei fine settimana con la riapertura del bar e dei vacanzieri....









sabato 27 giugno 2020

1°tappa Assisi-Spello 13 km

In questo anomalo 2020 ci siamo ritagliati un Cammino tutto italiano, la Via Lauretana.
Un antico pellegrinaggio mariano che, fin dal Medioevo, collegava Roma al Santuario della Santa Casa di Loreto, molto frequentato nel XVI e XVII secolo, ma presente fin dal XIII secolo, con la funzione di collegare Roma al porto adriatico di Ancona. Noi percorreremo la variante proveniente da Assisi, 170 km tra Umbria e Marche, con tappe brevi in considerazioni delle alte temperature e pernottamenti in strutture private causa coronavirus... Partiamo anche più leggeri, niente sacco a pelo e mantelle, quindi un solo zaino e uno zainetto. Ieri l'arrivo nella magica Assisi, allietato dalla compagnia di due cari amici pellegrini che sono venuti a salutarci e oggi la prima tappa. Alle 7.30 partiamo in una soleggiata mattinata, il percorso è indicato dagli adesivi del Cammino Lauretano che si sommano a quelli del Cammino francescano della Marca ed altri, troppi e a volte equivoci e mancanti nei punti salienti. Il sentiero si percorre piacevolmente in un'alternanza di tratti sterrati e asfaltati, dipanandosi a mezza costa del monte Subasio tra i tipici uliveti in vista dell'ampia vallata. Incontriamo 4 pellegrini che procedono nel senso inverso al nostro intenti nella loro sostenuta marcia... ci scambiamo a malapena il saluto. Prima delle 11.00 siamo già a Spello, fortuna che il bar ha aperto solo alle 7.00 altrimenti saremmo arrivati per colazione... questo ci ha permesso apprezzare e visitare in lungo e in largo la bella cittadina e doppiare i km della tappa!