sabato 27 aprile 2019

Muxia...



E' facile camminare insieme in una giornata di sole, ma è nei giorni di pioggia che capirai chi è disposto a bagnarsi con te. ❤️
Jim Morrison



giovedì 25 aprile 2019

28° tappa Pontevea - Santiago 17km

La notte piovosa lascia il posto ad mattinata assai variabile, ma nel complesso buona, riusciremo ad evitare i forti e improvvisi acquazzoni che oscurano il cielo, si scaricano violentemente e dopo torna il sereno. Ormai tutta la zona è  altamente urbanizzata, seguendo la statale in breve si arriverebbe a Santiago, ma il percorso riesce ancora a svolgersi piacevolmente, tra stradine secondarie, paesi tra verdi colli, interessanti chiese, per poi dipanarsi fra boschi di eucalipto e pini. Piacevole anche l'ultimo tratto nella periferia di Santiago, iniziano ad intravedersi le guglie della cattedrale, procediamo incuriositi dallo scoprire un percorso nuovo (che corre tra il Cammino Portoghese e il Sanabrese), il 5° che porta direttamente a Santiago senza immettersi in altri. Questo nuovo Cammino di Geria e Arrieiros, è stato una piacevole scoperta, non sempre segnalato, ma perfettamente tracciato, belli i paesaggi, ma soprattutto splendida la gente, come Henrique che ci ha "accompagnato" giornalmente con suggerimenti o anche solo col buongiorno e il ben arrivati a fine tappa. Carlos e Jorge di Codeseda,  simpatici e profondi conoscitori e promotori del loro territorio, presenti e attivi nel segnalare il Cammino. Quest' ultimo e il Cammino di Torres sono percorsi ancora poco frequentati e non riconosciuti, ma hanno tutte le carte in regola per entrare nel novero dei Cammini ufficiali! Abbiamo scelto questi due Cammini solitari e impegnativi, ma con un futuro promettente come ci auguriamo sia il duro percorso che sta compiendo una nostra cara amica.....che oggi è arrivata a Santiago con noi!






mercoledì 24 aprile 2019

27° tappa. Codeseda - Pontevea 24 km

Ieri sera, davanti al caminetto acceso, ci sembrava di essere i personaggi di una fiaba,  ma qualche volta e per fortuna, le favole superano la realtà...come l'incredibile generosità di Jorge, che ha offerto a noi pellegrini sconosciuti, la sua bella dimora! Asciugati, scaldati e riposati ci accingiamo a partire in un mattino grigio e ventoso, con previsioni meteo "terroristiche" come la televisione sa ben fare... E anche oggi, in partenza, un bel arcobaleno, ci inoltriamo tra verdi pascoli e boschetti di querce, su scivolosi e impegnativi sentieri che scendono sempre più... tra fango, rivoli d'acqua e veri e propri "laghetti"....almeno non piove e noi siamo ben attrezzati. Si attraversano piccoli agglomerati con le belle chiesette precedute dal cruceriro, qualche pascolo e grandi fattorie, il tempo sarà un continuo alternarsi di acquazzoni e schiarite. Ed è proprio poco prima di arrivare alla cittadina di A Estrada, che veniamo colti da un violento temporale con vento e pioggia battente, impossibile trovare un riparo nel bosco, i flessibili eucalipti sono piegati e "cigolano" paurosamente...non ci resta che procedere velocemente. Gocciolanti arriviamo in centro e dopo una calda sosta al bar siamo pronti a ripartire, sempre forte il vento che cambia continuamente la composizione del cielo, intervallando squarci d'azzurro a cupi nuvoloni, ma almeno non fa freddo (12°). Dal pomeriggio fino all'arrivo verremo "graziati" dai temporali, la prima volta grazie ad una provvidenziale fermata bus, la seconda grazie ad un fienile, la terza dal bar a Pontevea. L' attuale bel ponte sul fiume Ulla, risale al XIV-XV secolo, ha sostituito un precedente ponte romano (sulla Via Antonino XIX), che collegava Braga a Lugo, per centinaia d'anni è stata l"unica via d'accesso a Compostela, tra il nord e il sud della Galizia. Tappa semplice, un piacevole percorso su sentieri e stradine poderali, in paesaggio dolcemente collinare, ormai Santiago è vicina ....domani ci aspetta!








martedì 23 aprile 2019

26° tappa Soutelo de Montes - Codeseda 20 km

Ci vantavano di essere nella regione più calda di Spagna e oggi siamo precipitati nell'inverno.....dai quasi 30° di ieri, stamattina il termometro segna 4°! Durante la notte ha piovuto e quando partiamo un bel arcobaleno sembra preannunciare un miglioramento....durerà poco, il cielo si fa sempre più cupo, i primi 6 km troveremo acqua solo sotto i piedi.... Il tipico sentiero galiziano che si incunea ombroso tra muretti e scende sassoso tra copiosi rivoli, ma attrezzati con gli "scafandri"  passeremo indenni, anzi sarà un piacevole diversivo che renderà il percorso meno monotono. Mentre siamo fermi al bar si scatena un temporale con tanto di neve....e siamo appena a 500mt., aspettiamo un'ora...poi non ci resta che ripartire. Bardati con calzari e mantella ritorniamo in strada, ancora una volta si scende tra viottoli fangosi, fino a livello del bel ponticello che attraversa il ruscello e belle cascatelle. Pioggia e neve purtroppo non ci permettono di attardarci ad ammirare il pittoresco paesaggio, ora inizia la salita che ci porterà a 700mt, inerpicandosi in una rada vegetazione tra rovi e ginestre, mentre la nebbia avvolge la vallata. Un cerbiatto, mucche al pascolo e cavalli allo stato brado, oltre ai soliti cani saranno le nostre uniche compagnie. Una breve sosta in una fermata bus e una tregua anche del maltempo ci consentono poi di percorrere il tratto su asfalto in tranquillità fino alla deliziosa cappella da Grela e all'antica croce latina di granito, di proporzioni inusuali, ricca di simbolismi religiosi, dove farà capolino anche un timido raggio di sole. Ben presto si oscura nuovamente e un piovasco ci sorprenderà negli ultimi due chilometri che ci separano da Codeseda, la nostra meta. A Codeseda incontriamo Carlos, il co-autore della guida del Cammino e Jorge una eccezionale persona che aiuta a divulgare questo Cammino, ma soprattutto ci mette a disposizione la sua splendida casa rural. Ci consegna la chiave, ci illustra il "funzionamento" della casa e ci saluta calorosamente lasciandoci unici ospiti della sua dimora ....l'ennesimo regalo del Cammino che fa incontrare persone speciali!









lunedì 22 aprile 2019

25° tappa Feas - Soutelo de Montes 23 km

Mega pranzo di Pasqua ieri, la signora del bar Nictron che ci aspettava per cena, ce l'ha gentilmente anticipato alle 17.00, al nostro arrivo, cibo buono e abbondante...da non riuscire a finire e così ci prepara il dogy-bag! I suoi nonni era di Castellana di Bari, ma poi sono immigrati in Venezuela, i genitori sono poi venuti in Spagna e purtroppo la lingua italiana si è persa...ma lei adora sentirla parlare. Bar strapieno di avventori che giocano con le pedine a domino o a carte, segnando i punti direttamente sul tavolino di marmo! Si incontrano paesi semi abbandonati con parecchie case ridotte a rudere, da uno di questi è stato ricavato uno splendido rustico con appartamenti, parco e piscina e adibito in parte a casa rurale turistica, con tanto di depandace a prezzo pellegrino, dove alloggeremo noi. La splendida famiglia che lo gestisce è squisitamente gentile e disponibile, preparandoci anche la colazione (non compresa e al nostro orario) per non farci andar via digiuni, visto che il bar aprirà solo alle 11.00! In questi borghi attraversati c'è un netto contrasto, alcuni sono spopolati, in altre ci sono splendide dimore nuove o ristrutturate, ci spiega un'anziana che sta facendo la spesa dalla furgonetta ambulante, sono le case degli emigrati, il paese si ripopola d'estate e i bar aprono per l'occasione. Piacevole la tappa odierna, anche se sarà un continuo saliscendi, ma più dolce degli altri giorni. Un ampia pista si snoda nel paesaggio montano (600-800 mt.) tra pinete, querce e più radi eucalipti, in certi punti solo arbusti di ginestre, spariti vigneti e pascoli. Nel villaggio di Pardesoa sorge isolata, all'interno del cimitero, la bella chiesa di San Benito, dedicata a Santiago, conserva chiari segni jacobei come la conchiglia o la spada, a testimonianza dell'antico passaggio del Cammino di Santiago. Con l'ultima discesa verso l'ampia vallata c'è il ritorno dei verdi pascoli con le mucche placidamente al sole, in un'altra bella e calda giornata che ci sta regalando la Galicia...mentre al sud della Spagna imperversa il maltempo!







domenica 21 aprile 2019

24° tappa Ribadavia - Feas 28km

Ribadavia è una animata località turistica con un bel centro storico ricco di chiese (come al solito chiuse), palazzi antichi, castello e una bella passeggiata fluviale. Suggestiva la veglia Pasquale, nel parco della basilica di S.Domingo, inizia la processione con canti melodiosi e con le candeline accese, si entra nella buia chiesa, ancora canti e benedizione prima di illuminare la spettacolare navata. Difficile alla domenica trovare un bar aperto prima delle 8.00,  dobbiamo retrocedere per almeno 1km....Anche oggi ci sentiamo molto francescani.....un cagnolino ci accompagnerà per diversi km, aspettandoci diligentemente fuori mentre facciamo colazione, tanto che la barista ci chiederà se sia nostro... Il primo tratto è lungo la passeggiata fluviale per poi addentrarsi  in un paesaggio dolcemente collinare tra vigneti, vino pregiato e noto fin dal passato, commercializzato in tutta Europa e da antichi scritti risulta importato persino in America poco dopo la scoperta di quest' ultima. Si attraversano piccoli paesi con servizi e bar aperti, belle chiesette col campanile a vela, pregevole quella di Beade con lo stemma dei Cavalieri di Malta. Ora ci si inoltra su mulattiere che si snodano in un fitto sottobosco, ove occorre prestare molta attenzione alle tracce si sale e scende dolcemente fino al bel ponte della Croce e dopo 18km una sosta al bar prima di intraprendere l'ultimo è più impegnativo tratto. Saliremo ripidamente e nel picco del calore (anche oggi la Galizia è risultata essere la regione più calda di Spagna con punte di 30°) per 4 intensi chilometri tra borghi semi-abbandonati e ardui sentieri tra eucalipti e pini e finalmente a quota 565m. siamo in vetta, una deliziosa cappella con un'antica statua di Santiago e aspri monti. Infine un comodo falso piano ci conduce, dopo 28 km, a Feas, la nostra meta, sono le 17.00 giusto in tempo per il pranzo!






sabato 20 aprile 2019

23° tappa Cortegada - Ribadavia 16 km

Bentornati in Spagna....ieri sera ci avrebbero favorito facendoci cenare alle 21.30 anziché alle 22.00 di un venerdì festivo...e domattina colazione dalle 8.00 alle 12.00, ma nonostante gli orari gli spagnoli sono simpatici, calorosi e ciarlieri come noi! Cortegada è un antico villaggio termale su fiume Miño, che conserva un nucleo storico tipico della Galizia con edifici in sasso. Per la forte escursione termica tra notte e dì, tutta la valle e in particolare il fiume, è avvolta dalla nebbia che ben presto sarà spazzata via dal sole che anche oggi ci regalerà una splendida e calda giornata. Si cammina su sentieri ombrosi intrisi di rugiada tra un folto bosco di querce avvolte dall'edera, abeti e mimose, con la vista sul Miño occultata da una fitta vegetazione, che man mano lascia spazi sempre più aperti sul bel fiume che seguiremo per diversi chilometri. Ai boschi si intercalano bassi vigneti che digradono verso i fiumi, il vino Ribeiro, è favorito da queste terre granitiche, dai monti che isolano la zona dall'influenza atlantica e favoriscono una minor piovosità, dal clima temperato dovuto alla vicinanza dei diversi fiumi. Percorso assai piacevole con leggeri saliscendi, allietato dalla compagnia del fiume e del sole, ma dopo 16 km decidiamo comunque di fermarci, la bella cittadina di Ribadavia merita una visita. All'ufficio di turismo veniamo accolti con gli onori, come pellegrini di questo nuovo Cammino Jera-Ribeiro-Minoto e fotografati con tanto di guida in mano come sponsor del Cammino! 






venerdì 19 aprile 2019

22° tappa Castro Laboreiro - Cortegada 30 km

Castro Laboreiro è un piccolo borgo di 800 ab. che da il nome all'omonima razza canina, situato nel parco nazionale a 950mt di altezza, ha interessanti escursioni e un notevole castello in elevata posizione strategica. Vanta anche pregevoli specialità culinarie tra cui il baccalà e il capretto che attira anche i vicini spagnoli che in serata affollano i ristoranti, nonostante stia imperversando un forte temporale con tanto di nevischio. Lasciamo definitivamente il Portogallo, con la sua gente cordiale e l'ottimo cibo (soprattutto i dolci!) in una mattinata fredda e piovigginosa e tutti bardati ci apprestiamo a toccare il punto più alto di questo Cammino, 1030m. che troviamo avvolto dalla nebbia e coi resti della neve/ grandine di ieri sera.Intanto che si cammina in quota va tutto bene, ma quando si scende....non solo i ruscelli si sono ingrossati, ma anche le mulattiere sono trasformate in torrenti anche piuttosto scivolosi, Marina coi suoi calzari anti pioggia può sguazzare agevolmente, Fabrizio imperterrito....cade! Fortunatamente ha smesso di piovere e un tiepido venticello favorirà l'asciugatura, unito a chilometri di una solitaria strada asfaltata che faremo in compagnia di un simpatico cagnolino chiamato Pedro...Dopo essere stato redarguito dalla sua padrona per averci abbaiato e rincorso....Pedro ha deciso di seguirci, anzi di precederci, andando in avanscoperta a spaventare cerbiatti, mucche e cavalli, per poi aspettarci ad ogni curva e quando ci fermiamo per la sosta si accoccola con noi...tanto che un contadino ci chiederà se sia nostro... dopo 6km deciderà di ritornare indietro. Noi proseguiamo sempre in discesa tra belle pinete fino a S.Amaro, degno di nota solo perché, dopo 16km è il primo e l'unico bar che troviamo, qui veniamo superati e salutati da un gruppo di pellegrini in bici che fa il nostro stesso Cammino. Continua il bel percorso in pineta, incontrando due piccoli eremi e scendendo ripidamente fino a livello del fiume Miño, lo costeggeremo in un continuo saliscendi che dopo 30 km comincia a stancare....aggravato anche dall'aumento della temperatura che dai 5° gradi di stamattina a quota 950m, ora che siamo a quota 100 mt. è passata a ben 25°!







giovedì 18 aprile 2019

21° tappa Lobios - Castro Laboreiro 21 lm

Lobios è una cittadina spagnola di 1.800 ab. in provincia di Ourense, ma molto vicino ai confini, infatti oggi torneremo nuovamente in Portogallo, un'ora di differenza, come fuso orario e fuso è anche il telefono che un momento segna l'ora spagnola e un attimo dopo quella portoghese! Colazione ale 7.00 (in Spagna è ancora buio), ma ci avvantaggiamo visto le pessime previsioni meteo, in realtà avremo una bella giornata di sole con una buona temperatura e una po' di pioggia all'arrivo. Tappa superba, perfette le tracce, forse la più bella di tutto il Cammino, i paesaggi incontrati ripagano ampiamente la fatica per i continui dislivelli. All' inizio seguiamo la segnaletica del Camino Miñoto Ribeiro, Miñoto (in spagnolo Minhoto) dal Miño, il  fiume che segna il confine tra le due nazioni, e Ribeiro per il traffico di commerci dell'omonimo famoso vino, che avveniva su questi sentieri. Fino ad Entrimo, paese con tutti i servizi, percorso semplice, una bellissima chiesa S.Maria la Real (chiusa) e si inizia a salire nel tipico paesaggio gallego, su mulattiere, imbrattate dalle mucche e con continui rivoli d'acqua, strette tra muretti a secco che delimitano verdi pascoli e horreos. Fattore predominante l'acqua, ruscelli, ponticelli in pietra, sorgenti che scaturiscono ovunque, sotto una coltre di vecchie querce. E si continua a salire, la vegetazione si riduce sempre più fino a lasciare il posto a bassi arbusti tra massi di granito dalle curiose forme che conferiscono al paesaggio, circondato da arditi e aspri monti, un aspetto lunare. Uno splendido panorama che incute ammirazione e soggezione, pensando agli antichi pellegrini che non sapevano cosa li aspettasse oltre quegli austeri monti, facile oggi con guide, GPS e persino la cartellonistica.... Queste solenni montagne segnano il confine tra Spagna e Portogallo, che ritroveremo nel primo borgo attraversato. Poi giù ad attraversare torrenti e fiumi e cascatelle su ponticelli e ponti più imponenti come quello a schiena d'asino, ponte da Cava da Velha e di nuovo si sale su un impervio sentiero che costeggia il fiume. Gli ultimi tre chilometri finalmente su asfalto, ma ancora l'ennesima e forse più ripida salita, sotto una fine pioggerellina, che ci porta a quota 950 m. la nostra meta, Castro Laboreiro!











mercoledì 17 aprile 2019

20° tappa Campo de Geres - Lobios 24 km

Il vecchietto che ieri ci aveva detto "Santiago..." lo rincontriamo alle 21.30, mentre facciamo il giretto defaticante per il paese, sta portando le pecore all'ovile, ci saluta e spiega alla moglie "vedi quei due vanno a Santiago...sai ci va gente da tutto il mondo, anche gli americani e gli australiani e noi non ci siamo mai andati....". Alle 8.30 ci incamminiamo in una giornata nuvolosa, seguendo una lunga pista che si snoda a fianco della diga di Vilarinho das Furnas, tra pini ed eucalipti coi numerosi pilastri romani della Geira ad indicare il tragitto,  circondati da austeri monti. La strada è percorsa anche dalle auto, da una delle quali scende Maria, esuberante spagnola, anche lei creatrice di un Cammino, quello di S.Rosendo, ce né parla entusiasta e alla fine capiremo di avere due amici pellegrini in comune...Maria e Giovanni! Poi ci si inoltra in una zona più umida tra querce ricoperte d'edera e massi ammantati di muschio, il sentiero si fa più stretto tra rivoli d'acqua, cascatelle e copiosi torrenti attraversati da bei ponticelli lignei. Una breve e accidentata salita ci porta in vetta 760m. Portela do Homem, il vecchio e ormai abbandonato posto di frontiera tra Portogallo e Spagna. Del saltuario bar non c'è traccia...ci riposiamo un attimo e attrezziamo da pioggia, nel mentre passano i due pellegrini portoghesi che ci aveva annunciato ieri l'amico Henrique, li incontreremo poi, nell'unico bar della tappa. Sono Silvana e Tiago, una giovane coppia di Porto, vanno di fretta perché purtroppo hanno pochi giorni di ferie, così ieri si sono sorbiti una dura tappa di oltre 45 km arrivando col buio e anche oggi dovranno marciare un po'.....peccato erano proprio simpatici. Il Cammino da ora fino all'arrivo a Lobios, coincide con una via verde sentieri nella natura, nella prima parte tra monti sassosi e privi di vegetazione, poi tra pinete e brughiere colorate di ginestre ed erica e resti di insediamenti romani. Con una breve deviazione si raggiunge il piccolo paese di Os Banos, situato in una bella vallata, famoso per le terme e la sua piscina calda all'aperto, molto frequentato...ma a noi interessa il bar, l'unico della giornata, anche perché quando piove fermarsi a riposare senza un riparo è un problema! Ci aspettano 6km, un'ultima salita e in breve siamo alla meta, Lobios, borgo disteso lungo la via principale, qui salutiamo gli unici pellegrini finora incontrati...Il Cammino di Geira e Arrieiros è giovane, al suo attivo ha solo un centinaio di pellegrini, ma ha tutti i presupposti per richiamare pellegrini ! 


martedì 16 aprile 2019

19° tappa Caldelas - Campo do Geres 28 km

Giornata splendida fin dal primo mattino ottima per la tappa che ci aspetta...alla fine saranno oltre 28 km per i monti e anche se le altezze non superano i 500 m i continui saliscendi sono piuttosto impegnativi. Partiamo da Caldelas a quota 135m e subito iniziamo a salire a 465m, il sentiero si incanala tra muretti a secco ammantati di muschio, querce e una lussureggiante vegetazione. Il piccolo e grazioso paese di Paranhos, con un bar poche case, tra cui una con alloggio... col senno di poi sarebbe stata una buona idea essersi fermarti qui ieri e accorciare la tappa di 4km. Dopo un po' un altro bel paesino dalle case in sasso e i pittoreschi granai sopraelevata, S.Cruz, inizio della Geira Romana con tanto di cartellonistica, fin qui e anche oltre perfettamente segnalato con le frecce gialle, in alcuni punti un po' d'intuito, ma le tracce col GPS sono un buon aiuto. Gli antichi migli romani continuano a segnare le indicazione stradali regolarmente ogni 1480m,  circa 1000 passi, lungo lo splendido percorso che si snoda dapprima tra boschi di eucalipto poi tra cespugli di ginestre. Peccato dover discendere bruscamente verso Il paese di Terras de Bouro per poi ripidamente risalire in quota dove incrociamo due prestanti e mature tedescone che procedono in senso opposto al nostro. Sarà anche un' impegnativo zigzagare tra rivoli d'acqua che scorrono rigogliosi lungo il sentiero, ovunque s'ode un copioso gorgoglio di acque...e incontri con solitarie mucche. Per buona parte si cammina sul crinale con la vista che spazia sui rilievi e i numerosi paesi che punteggiano la vallata e di cui si sente in lontananza il soave carillon delle campane che precede lo scoccare delle ore. Dopo tanto terreno impervio, percorrere un po' d'asfalto fa anche piacere, così dal paese di Covide (bar e market) ci aspettano gli ultimi 4km su strada, mentre un vecchietto seduto su un muretto ci saluta e chiede "Santiago de Compostela?"......