sabato 31 dicembre 2016

17° tappa Lires-Finisterre 14 km(3+3 faro)

Eccoci all'ultimo giorno dell'anno e di questo Cammino che terminerà proprio a Finisterre..... Ultima tappa nell'amata Galazia che ci saluta ancora con una splendida giornata di sole, brinata mattutina, ma ben presto ci si scalda, sia per i continui saliscendi che per i raggi solari. Tra i profumati eucalipti e le pinetine, i sentieri aggirano le profonde insenature del mare che per lungo tempo vedremo solo in lontananza, attraversando verdi pascoli e piccoli nuclei abitativi, in uno di questi conosciamo Jeus Benito José.... Pellegrino per vocazione, tanti cammini tra Spagna e Italia (ci mostra con orgoglio il Testimonium che certifica il pellegrinaggio a Roma e tante Compostele) poi due anni fa, passando da questo paesino si innamorò di un rudere che piano piano sta sistemando per dedicarlo all'accoglienza pellegrina..... Tappa breve, ma smaniosi di arrivare...troppo presto (13.00), per l'apertura dell'ostello(13.30), ma in tempo per una sosta al bar sul porto con gli amici pellegrini, i calienti spagnoli Eduardo ("costruttore" delle frecce gialle formato spilla che ormai sono distribuite in tutti i continenti!) José Maria (ironico e sagace poliglotta ) , Manuel, Ana, la coppia francese (lui sempre più addormentato), i ragazzoni coreani, la coppia corea- spagna, il francese super tatuato, la coreana (infortunata, ma caparbia) e tanti pellegrini....  E che dire dell'italiano Mario conosciuto ieri, giramondo per lavoro ora pensionato, è un pellegrino e attivo hospitalero volontario, tante storie da raccontare con la saggezza e la semplicità di una brava persona... Poi come sempre l'hospitalera Begonia ci accoglie con calore riconoscendoci e aspettandoci per la festa di stasera, la noche vieja .... dopo il consueto spettacolo del tramonto al faro di Cabo Finisterre!
Cena comunitaria all'ostello municipale, coinvolgente il momento degli auguri ripetuti assieme nella lingua di tutti i presenti E le storie... Josef oltre 4.300km partito dalla Slovacchia 6 mesi e 25kg in meno, scarpe distrutte...,  Hans, tedesco solare (grazie al padre abruzzese) partito quest'estate da Francoforte e non sa ancora dove andare...Angel spagnolo di 72 che ogni anno dice di essere all'ultimo cammino intanto ha superato i 60 Cammini.... la coreana che ha dovuto riposare per 4 settimane per una brutta distorsione, ma poi ha ripreso caparbiamente il Cammino una sorta di voto per un suo progetto di aiuto per i bimbi del Ruanda dove è volontaria, Domingo e Manuel  che trovano una ragione di vita nel Cammino, le ragazze spagnole che ringraziano per il "compartir" del Cammino, Isabel col padre madrileno e il fidanzato di New York, i francesi, tedeschi, coreani, Mariuccia di Brescia.....oltre 50 pellegrini ognuno con la propria storia, la propria lingua, tutti diversi, ma tutti uguali!

venerdì 30 dicembre 2016

16° tappa Muxia-Lires 15 km

Ieri sera invece del solito. albergue municipal, abbiamo optato per la Bela Muxia, bel complesso di recente sistemazione con vari servizi, Angel (il simpatico e disponibile hospitalero) ci concede una camera privata in terrazza ad un prezzo davvero pellegrino! C'è già gente, ci dicono un gruppo di Hospitaleri e pellegrini sulla via di Finisterre....quando all'improvviso si sente "Fabricio!" è Eduardo, in servizio due anni fa alla festa di fine anno a Finisterre, ci aspettava .... seguendo il nostro Cammino su fb! Così stasera ci invitano alla cena comunitaria ora si che respira aria di Cammino, condito dalla convivialità spagnola, cibo in abbondanza e ancor più beveraggi, non c'era un goccio d'acqua se non nel rubinetto! E per finire la piacevole serata lo spettacolare rito della queimada, in un contenitore di terracotta viene messa acquavite, zucchero, cicchi di caffè e frutta tagliata, si fa bruciare l'alcool e mischiando con un mestolo si alzano alte fiamme, usanza tipica galiziana usata per scacciare streghe e demoni, abbiamo chiesto in che ricorrenza si facesse.... quando c'è Eduardo siempre!
Lasciamo Muxia verso le 11.00, mentre la nebbia sta lasciando il posto ad un'altra bella giornata di sole con temperature assai gradevoli, ripercorriamo il piacevole percorso fino al santuario di Nostra Signora della Barca, scenograficamente situata su promontorio roccioso su qui si infrangono le onde. In lontananza salutiamo i due coreani (della tenda...) che sventolano la Muxiana, il "certificato" per aver compiuto il percorso da Santiago, la spagnola e l'hospitalero incontrati a Negreira e l'inglese, che ieri sera in ostello ha festeggiato i 59 anni. Il Cammino lascia la costa per immettersi in un'ampia e sabbiosa pista forestale che attraversa boschi di eucalipti e più rari pini (come nei giorni passati troviamo al lavoro i taglialegna ), seguendo un tracciato lungo e ondulato per aggirare i promontori e il litorale molto frastagliato della Costa della Morte (interessante un percorso detto Cammino dei fari....). Lungo il sentiero, ma che procedono in senso opposto al nostro, incontriamo un serio ragazzo dai chiari lineamenti nordici con cane al seguito, un gioioso coreano che ci augura buon anno e un inglese molto sudato e affaticato.... Riusciamo anche a perderci nel bosco...per poi ritrovare la giusta via e arrivare a fine tappa nell'albergue di Lires prima delle 15.00, in tempo per percorrere ancora 2km (e 2km al ritorno) con gli altri pellegrini per andare a mirare il tramonto sulla spiaggia.

giovedì 29 dicembre 2016

15° tappa Dumbria-Muxia 24km

Ieri sera, quando siamo entrati nell'unico ristorante di Dumbria (è anche alimentari e bar) e abbiamo chiesto di cenare ci hanno guardato tutti strano.... In particolare la proprietaria ci osservava svogliata e pensierosa...
stavamo per andarcene quando ci ha fatto capire che dovevamo sederci vicino al camino e qualcosa ci avrebbe portato...Un po' titubanti e preoccupati, ma affamati abbiamo atteso....in realtà si è prodigata in ottimi piatti abbondanti e vari! Tornati all'ostello, dei coreani (i due ragazzoni si cucinano 0,5kg di spaghetti con intrugli vari ad ogni fine tappa..) nessuna traccia, c'è invece una lezione di aerobica nel salone polivalente.... e noi avremo il passaggio obbligato proprio in mezzo ai tappetini.... Al mattino lasciamo l'ostello alle 7.45, è ancora buio pesto, ma dovremo percorrere 1,5km per arrivare alla fine del paese e trovare il solito bar aperto....per fortuna oggi Suarez (l'oste) è troppo occupato e non ci propina il chupito come due anni fa, un liquore giallo e forte che fa mucho calor, ma dopo il cappuccino non è il massimo..... Anche stamane c'è una bella brinata, ma cammineremo nel versante esposto al sole che ben presto fa sentire il suo calore. Belli i sentieri sempre ondulati nel bosco e attraverso paesi con numerosi horreos e diversi servizi, in uno dei bar dove sostiamo un avventore si ricorda che siamo passati due anni fa e ci rammenta che ha lavorato a Trieste.... Ci incrociamo piu volte col nostro coinquilino di ieri sera, un ragazzo francese partito da casa (Parigi) e tornerà indietro via Primitivo e poi chissà....si definisce pellegrino del mondo. Quando finalmente arriviamo al mare è uno spettacolo, cielo terso, temperatura mite,  Muxia solitaria all'orizzonte, pic-nic sulla spiaggia isolata e la solita passeggiata nell'acqua gelida dell'oceano, è una ricompensa per il corpo e lo spirito!

mercoledì 28 dicembre 2016

14° tappa Vilaserio-Dumbria 30 km

Ieri sera a Vilaserio, tappa non canonica, eravamo ben 6 pellegrini, nel tardo pomeriggio è arrivata la coppia francese, lei una graziosa biondina "vestita da pellegrina", lui un tipo singolare, sempre mezzo addormentato (si era appisolato anche in cattedrale a Santiago) non sappiano se dalla stanchezza o dall' alcool (che ingurgita in quantità...) a parte gli scarponi ha jeans e solo un pile, al posto dello zaino una borsone plastificato della spesa....Non c'è stato verso di socializzare...tutti molto ermetici e solitari, neanche coi nostri compagni di stanza, gli inglesi che in realtà son tedeschi... mancavano i "calienti" spagnoli.
Partiamo al levarsi del sole (9.00) che da oltre i colli si irradia su un paesaggio fortemente brinato con le basse nuvole a coprire la vallata offrendoci un panorama da cartolina. Il percorso si snoda ondulato dapprima su sterrati nel bosco, poi su secondarie stradine asfaltate tra verdi pascoli e agglomerati di fattorie. Dopo una decina di km il primo bar utile, mentre il sole comincia a scaldare sempre più, oggi si potrà camminare solo in maglietta.... Un altro lungo tratto di asfalto che ricordiamo difficoltoso per la calura nel luglio 2010, prima di arrivare al grazioso paese  Olveiroa, con  case in sasso e i numerosi horreos in pietra (antichi depositi di cerali sopraelevati, a forma religiosa). Sosta al bar, rispetto a due anni fa nuovamente ampliato, dove il gestore ci riconosce e ci offre l'aperitivo. Sono quasi le 15.00, la giornata è splendida così decidiamo di procedere altri 10km. , anche il percorso è piacevole su sentieri tra boschi e macchia in un dolce su e giù fino a Dumbria. Ricordavamo il moderno e funzionale ostello, vasto, spazioso e poco frequentato, al nostro arrivo troviamo un francese, dovrebbero arrivare anche due ragazzi coreani (già noti, uno ha uno zaino disumano, 22kg....) che stamattina abbiamo incontrato accampati con una tenda fra i pascoli ma ci hanno detto di aver avuto "mucho frio"!

martedì 27 dicembre 2016

13° tappa Negreira-Vilaserio 14 km

Ieri sera ostello quasi al completo, tutti pellegrini sconosciuti, a parte la francesina Loue e due coreani visti nella prima tappa, facce strane qualcuna inquietante...meno male che siamo nella camerata migliore....con la coppia di Valencia che gentilmente ci spedira' una guida del Camino del Levante ( che parte dalla loro città). Ostello municipale ben messo con letti singoli, soffitto mansardato con travi in legno come il pavimento, riscaldamento a terra, cucina, internet da quest'anno disponibile in tutti i municipali galiziani. Nel tardo pomeriggio un arcigno personaggio emerge dal letargo nel sacco a pelo, riconosciamo il maturo catalano incontrato due anni fa a Finisterre, vantava una media di oltre 50km al dì, oltre 60 cammini....perché la moglie è più felice se lo vede poco! Ci sorbiamo oltre 3km, andata e ritorno, per arrivare nella famosa pizzeria....ma al lunedì Milio è di riposo.... con grande dispiacere di Fabrizio! Pensavamo di essere nella stanza migliore....alla 5.00 del mattino suona una sveglia che sentiamo tutti fuorché l'interessato finché il ragazzone inglese impreca e caccia fuori in malo modo i mattinieri, va bene che si tratta di una tappa di 33 km., ma d'inverno non si può partire così presto! Giornata nebbiosa e con 0°, il nostro programma odierno è molto "light", torniamo in paese per la colazione, poi alla casa della cultura ( postazioni internet a disposizione gratuitamente) per prenotare il volo, poi 14km, così partiamo verso le 12 mentre la nebbia si sta alzando scoprendo un cielo terso ed un bel sole. Tappa assai piacevole su di un falsopiano nel bosco di eucalipti e mimose, su sentieri ombrosi incanalati tra muretti a secco ammantati di muschio e rovi di more alternati a stradelli tra pascoli. La segnaletica è un misto di indicazioni nuove (conchiglia stilizzata) e vecchie, segnalato anche il percorso per ritornare a Santiago, come vedremo fare da molti ciclisti. Dopo 8-9km un nuovo  bar-albergue (luglio 2016) aperto tutto l'anno, Alto da Pena, simpatici gestori, proprietari anche dell'ostello Porta Real a Santiago. Infine 4 km di un lungo rettilineo stradale ci portano a Vilaserio, meta odierna, dove avevamo riservato due letti e con sorpresa troviamo anche la coppia inglese, il ragazzone che stamattina si è arrabbiato, dorme con un orsetto di peluche, normalmente appeso al piccolo zaino, mentre la sua ragazza, bassina è una portatrice sana...visto il suo grosso zaino!

lunedì 26 dicembre 2016

12° tappa Santiago-Negriera 22 km

Le strade degli amici pellegrini si sono al momento divise, noi abbiamo riposato un giorno e la sera di Natale ci siamo concessi il cenone al ristorante italiano La Comida . Consigliatoci dall'amico pellegrino Paolo (ora anche da noi!), temevamo avesse lasciato debiti, invece al solo pronuziare il suo nome si sono spalancate tutte le porte!!! Locale gestito da Margherita (Bergamo) e Chebbe' (Tunisi), persone deliziose accomunate dalla passione per il camper, Chebbe il cuoco, ci ha rimpinzato con un favoloso menù a base di pesce ad un prezzo pellegrino, da non perdere e da rifare! Questa mattina di nuovo in cammino, direzione ancora più ad ovest, verso il luogo dove gli antichi pensavano finisse il mondo ....Finisterre! Giornata dapprima coperta, ma ben presto farà capolino il sole con temperature gradevoli(16°), e una vegetazione influenzata da un clima marittimo, con mimose ormai prossime a fiorire, aranci carichi di frutti, cespugli dai fiori gialli. Si percorrono ondulati sentieri, parecchie ripide salite nonostante l'altezza non superi  i 300m. , tra boschi dove sono preponderanti i profumati eucalipti, più rade le stalle, non mancano le possibilità di ristoro nei paesini attraversati. Sempre incantevole il piccolo villaggio di Ponte Maceira, un pregevole insieme architettonico e storico, con un ponte ad archi medioevale, antiche case, chiesa, mulini in sasso, scenograficamente disposto sulle rive del bel Rio Tambre movimentato da cascatelle. Ancora pochi km e siamo a Negreira, anonima cittadina con un bel ostello ad un kilometro oltre al centro e "un' interessante" pizzeria che Fabrizio spera che stasera sia aperta!

domenica 25 dicembre 2016

Santiago

Il Natale a Santiago non si smentisce mai....è sempre speciale...il Cammino crea una condivisione difficilmente spiegabile, ti vedi una volta e scatta un legame senz'altro dovuto allo status di pellegrino, che si esplica nel termine comunemente usato dagli spagnoli : compartir ! Così a Santiago abbiamo ritrovato i pellegrini incontrati lungo il Cammino: la dolce francesina (180cm.!) silente prima loquace poi..che non vede l'ora di rifare il cammino per intero (l'ha percorso dall'inizio, ma saltando dei tratti), il maturo pluritatuato francese fiero come l'ultimo dei templari, i coreani i più presenti numericamente, difficile da distinguere l'uno dall'altro, volenterosi di imparare lo spagnolo (manca all'appello una ragazza ossequiosa e un po' acciaccata e il più giovane, occhialuto e solitario che ha abbozzato un approccio con Marina..) , i 3 bei giovani di Como partiti da San Jean P. de P. conosciuti in cattedrale (ti cerchi e riconosci con uno sguardo... e dall'abbigliamento), la gentile e discreta coppia mamma (50) e figlio (25)  di Pamplona, Silvia, la spagnola che si rispecchia nella sua nazione solo vivendo nel Cammino, il bicipellegrino cileno partito da Parigi, colpito a tal punto dal Cammino dal voler ripercorrerlo, ma questa volta a piedi, cosi ha comprato scarpe e zaino e rispedito a casa bici e annessi, Ruben il nostro simpatico ed esuberante "figlio" adottivo assente giustificato perché "richiamato" dalla  mamma ( sua vita!) per la vigilia. Una menzione particolare va alla giovane coppia ( bellissimi, allegri, splendido vederli complici anche se divisi dalla lingua),  Astrid ( 30 anni, doppia cittadinanza colombiana e spagnola, vive e lavora a Maiorca) e Venche ( 29 anni anni, nazionalità indiana  residente a Cambridge per studio e lavoro) con cui abbiamo condiviso gli ultimi giorni di Cammino e come ha detto la solare Astrid una speciale ed unica Noche Buena (fatto la spesa assieme, con le signore della pasticceria solidali con noi stranieri perché immigrate sudamericane che ci regalano con affetto una confezione di dolcetti, cucinato nel vicino ostello, perché nel pomeriggio della noche buena a Santiago tutto chiude per rianimarsi dopo la messa di mezzanotte, brindato e festeggiato assieme ....).
E la solenne messa di Natale in cattedrale con Santiago in processione, il rito del botafumeiro, un enorme incensorio sollevato nell'alta navata centrale tramite corde e carrucole da 8 confratelli e fatto ondeggiare vertiginosamente lungo il transetto (atto di purificazione e nel passato "disinfestazione" dei pellegrini), il vescovo solare e sorridente, ti chiama "querido peregrino" , ti dice di portare a casa la serenità e gioia del Cammino, ti ringrazia nelle varie lingue per essere lì presente, e ti "sciogli" quando dice " oggi sono arrivati da Astorga due pellegrini italiani" e sai di essere tu ....  vorresti esultare, tu che nel tuo piccolo hai calpestato sentieri millenari e ripercorso antiche storie....

sabato 24 dicembre 2016

11° tappa Pedrouzo-Santiago 20 km

Il tappone di ieri è stato piuttosto impegnativo per la lunghezza che unito alle corte giornate invernali ci ha fatto arrivare in paese all'accensione delle luminarie.... Neanche a dirlo l'ostello dove avevano prenotato i nostri giovani amici  (la giovane coppia formatesi sul Cammino...) era situato alla fine della cittadina, comunque una bella doccia e 10' di "descanso" cancellano fatica e dolori..... Divertente cena, con la solare Astrid che è ha portato il compagno alla "pelucheria" facendogli tagliare barba e capelli, stentiamo a riconoscerlo....lui non pare convinto, sarà un continuo motivo di risate. Al mattino partiamo presto, alle 8.30,  vedendo sfilare davanti al bar diversi pellegrini ( la smania di arrivare...) è ancora buio e nel boschetto di eucalipti avremo un po' di problemi a seguire le frecce... Giornata non fredda e nebbiosa, in breve spazzata via da un caldo sole (raggiungeremo i 17°), belli i primi 8 km immersi nella natura , seguirà un tratto nei pressi dall'aeroporto, il primo bar dopo 10 km infine un lungo tratto in salita che proprio non riusciamo a ricordare, è ormai  la sesta volta che lo percorriamo, ma tutte le volte ci risulta "indigesto". Gli ultimi 5 km attraverso la lunga periferia li facciamo a memoria per poi esaltarci all'ingresso del centro storico quando un turbinio di emozioni e ricordi accompagnate dal solito suono della cornamusa ci conduce nell'amata piazza Obradorio e alla cattedrale di Santiago de Compostela!

venerdì 23 dicembre 2016

10° tappa Melide-Pedroso 34 km

Ieri sera quando siamo arrivati all'albergue municipal, l'addetta ci ha guardato scocciata poi sollevata quando le abbiamo detto che non restavamo.... sembrava un luogo inquietante, così vasto e buio, non tanto riscaldato e non c'era nessuno, così con una rapida telefonata abbiamo raggiunto gli amici che erano all' albergue Pererio. Una nuova struttura ben sistemata allo stesso prezzo del municipale, siamo in stanza con dei biciperegrini una coppia di Cadice proveniente da un freddo Primitivo e un cileno partito da Parigi.
Al mattino ci ritroviamo anche con Loue, la ragazza francese, e la solare coppia di ragazzi, al bar e percorreremo insieme un primo tratto, per poi distaccarci e ritrovarci ai successivi bar. Partiamo nella bruma mattutina caratteristica della verde Galizia, sempre attraverso i bei sentieri ondulati con più frequenti boschetti d'eucalipto. La nuova segnalazione propone, a volte un doppio pilastrino con indicato Camino Complementario, si tratta di un'alternativa, spesso più lunga di carattere naturalistico o culturale I nuovi mojon persistenti e troppo frequenti sono ormai stati privati della piastrina metallica indicante i km mancati a Santiago....non sarà giusto, ma sono ossessivi e i km non corrispondono mai! Tappa lunga per la mancanza di ristoro nel periodo invernale, difficile anche solo fermarsi a sedere all'aperto quando è così umido, non freddo, ci sono circa 12°. Tappa piuttosto lunga di 34km, visto che nei dintorni dell'albergue municipale di S Irene, i locali per cenare sono chiusi....non ci resta che percorre ancora 4km per arrivare, nella cittadina di Pedroso... appena prima dell'imbrunire!

giovedì 22 dicembre 2016

9° tappa Gonzar-Melide 32 km

Dopo due giorni in solitudine, a parte il pellegrino che faceva il cammino a ritroso e qualche coreano visto di sfuggita, è piacevole ritrovarsi con amici incontrati nelle prime tappe! Anche l'albergue di Gonzar è ottimo, fuori stagione nel piccolo paese è tutto chiuso, sapendolo ci siamo premuniti di panini che riscalderemo nel microonde.... Dobbiamo imparare a non dire che i "bocadillos" sono da asporto....entrambe le volte ce li confezionano scarsi e ripieni di ciò che vogliono ... tanto non torneremo certo indietro a lamentarci! Bella serata in compagnia dei giovani, Astrid colombiana-spagnola di Maiorca e Venche, il compagno indiano che vive in Gran Bretagna.
Partiamo all'albeggiare in una mattinata piovigginosa, ma non fredda, sarà per il calore accumulato nella notte, c'erano  termosifoni e pavimento bollenti! Percorso sempre molto piacevole, un continuo su e giù tra boschi di querce e eucalipti, pascoli col caratteristico odore reso ancor più marcato dalla presenza di spargi letame all'opera. Il primo tratto è reso più scorrevole per la presenza di villaggi e bar e la condivisione coi ragazzi, dopo Palais Rei il percorso si fa più pesante per la mancanza di ristori e la lunghezza....Pensavamo di fermarci nel solito ostellino fuori dal paese a Mato Casanova, ma quest'anno la signora, che abita di fronte e lo gestisce, in inverno non prepara la cena...e noi non abbiamo viveri! Ci tocca proseguire per altri 9km, che nel pomeriggio sono impegnativi, considerando anche la lunga e monotona zona industriale... Finalmente poco prima delle 18 arriviamo a Melide e come prima cosa ci gustiamo il polipo e l'albarigno alla famosa Pulperia Ezequiel!

mercoledì 21 dicembre 2016

8° tappa Barbadelo-Gonzar 26 km

Anche ieri sera è stato come essere in hotel....camera tutta per noi con annesso bagno, riscaldamento a pavimento a manetta, lavatrice e asciugatrice, cucina, internet disponibile (anche se momentaneamente fuori servizio) a 150 mt il ristorante! Sfalsando le tappe canoniche si trovano frequenti albergue municipali (aperti tutto l'anno) ricavati in vecchie scuole in disuso in piccoli paesi sovente senza servizi, ma ben tenuti e attrezzati e ottimamente riscaldati! Stasera ceneremo nella cucina di Carmen, la nostra energica vicina (che dispone anche di un bel albergo privato in questa stagione chiuso e una vasta fattoria), un po' alterata perché non è stata avvisata per tempo del nostro arrivo (l' hospitalera si era dimenticata di telefonarle).... Ma in men che non si dica si rasserena e ci prepara la miglior "comida casera" con prodotti di loro produzione (maiali, ortaggi...) nel mentre riesce anche a preparare la colazione dei maiali (affettando scarti di frutta e verdura), pulire le verdure dell'orto da congelare, cantare con Perla, il cane lasciato lì da un pellegrino italiano, inveire contro il marito e parlare con noi!
Mattinata coperta ma non fredda, lasciamo l'ostello verso le 9.00, immersi nel tipico paesaggio galiziano che ci piace tanto, tra ondulati pascoli intercalati da querceti, isolati borghi di fattorie, dopo due km un bar (trovato aperto anche nei precedenti cammini invernali) per il successivo altri 5km e un altro sicuramente sempre aperto dopo 1km. Oggi tocchiamo il mitico pilastrino dei 100 km, la distanza che ci separa da Santiago, che in seguito al rifacimento della nuova segnaletica è stato spostato di due km indietro! Prima delle 14.00,  dopo una ripida discesa scendiamo verso il lago artificiale in cui giace la vecchia Portomarin sommersa dalla costruzione della diga, città di antica importanza oggi sonnolente luogo,  ricostruito più in alto negli anni '60 (la chiesa fu smontata e rimontata pietra su pietra), con la caratteristica e ripida scalinata schiantagambe residuo di un arco del vecchio ponte. Veloce sosta per rifocillarci poi di nuovo in cammino per una dolce salita attraverso una pineta fino ad un vasto pianoro prativo, infine un lungo tratto in sicurezza, ma parallelo alla strada ci porterà a Gonzar, la nostra meta. Un altro bell'albergue municipal sul tipo di quello di ieri, ma non saremo soli, c'è già una giovane pellegrina francese e ben presto arriveranno anche la "squillante"  Astrid e il compagno indiano!

martedì 20 dicembre 2016

7° tappa Lusio-Barbadelo km 26

Ieri sera siamo stati castellani per una notte nell'antico e ampio complesso del '500 modernamente ristrutturato appena tre anni fa nel rispetto dei parametri architettonici, armonioso contrasto di pietra e legno con pavimenti lignei, riscaldamento radiante, cucina, salone e wifi....una favola. Un po' fuori dal percorso e lontano dai servizi perciò poco frequentato, fortunatamente l'unica famiglia (3 persone) che abita nel borgo, su richiesta, è ufficiosamente disponibile a preparare la cena ai pellegrini. Così, come concordato alle 19.30 andiamo a casa della signora (?) , dopo averglielo chiesto ben 3 volte rinunciamo a capire come si chiama e anziché accoglierci nella sua cucina modesta, così dice, ha preparato la cena in una stanza recentemente sistemata ad uso pellegrino con tanto di stufetta elettrica per stemperare il gelido ambiente. Alle 20.30 anche l'hospitalera ci saluta, dicendo che oramai non arriverà più nessuno e lasciandoci le indicazioni per chiudere. E' ancora buio pesto quando ci alziamo (7.30), ci attardiamo per partire alle prime luci del giorno (8.45), in un'uggiosa e fresca mattinata (4°). Percorriamo sentieri, a volte asfaltati, ma per lo più sterrati tra umidi pascoli, a fianco di ruscelli e viali di centenari castagni, con isolate e ampie fattorie che spesso formano solitari paesi. Sarà un continuo su e giù tra dolci colli e ampie vallate sempre più coperte dalla nebbia piovigginosa, da un' ultima altura la vista spazia sullo splendido e importante complesso monastico di Samos del XVIsec.. In breve siamo in paese (190ab. tutti i servizi) e dopo una sosta per la 2° colazione proseguiamo per un paesaggio simile al precedente e per una decina di km in solitudine fino alle porte di Sarria dove fa capolino anche il sole, ma impiegheremo ancora un'ora prima di raggiungerla, lungo il sentiero parallelo alla strada, poi per un tortuoso giro cittadino. A Sarria tutto parla di pellegrini, la cittadina (13.300ab) vive in funzione di essi, gli ultimi 100km (circa....) da Santiago, il minimo per aver diritto alla Compostela, è da qui che  inizia il Cammino la maggior parte dei pellegrini..... Visto che non amiamo molto Sarria e la  giornata è ancora soleggiata, decidiamo di percorrere altri 4km fino al successivo paese, Barbadelo, dove sappiamo esserci un buon albergue municipal....di cui anche stasera saremo gli unici occupanti!

lunedì 19 dicembre 2016

6° tappa O Cebreiro-Lusio 26 km

Ieri sera ad O Cebreiro, nella bella chiesa romanica, il simpatico parroco ha benedetto i pellegrini con una splendida orazione, una poesia! Poi ultima cena con Ruben, il chico spagnolo che ci ha adottato come genitori (in effeti abbiamo la stessa età dei suoi!), dice a tutti che siamo il suoi papa' e mamma del Cammino ;-) deve allungare il passo se vuol essere a casa per la Vigilia!
Ben presto ci ritiriamo all'albergue, il paese è poco illuminato, si rischia di scivolare sulla neve resa ancor più gelida dal freddo vento, mentre un'ampia stellata sta rischiarando la notte. L'accogliente hospitalare con cui chiacchieriamo amabilmente, in particolare dell'aumento di pellegrini dai paesi più vari e ormai in tutti i periodi dell'anno, si ricorda del nostro passaggio due anni fa... La caliente e linda camerata ha 32 letti a castello , di cui solo 8 occupati, per la maggior parte giovani coreani. Alle 8.30 assistiamo ad una tersa un'alba tra i monti con la vallata coperta dalle nuvole e ci incamminiamo in una soleggiata mattina lungo una pista forestale parecchio innevata che sale per un paio di km. In breve arriviamo a Linares, piccolo paese con bar e alloggio, per poi proseguire lungo la statale, perché il sentiero sul versante in ombra risulta pericolosamente scivoloso. Foto di rito alla scultura bronzea del pellegrino controvento (alto de San Roche), per poi scendere al paesino di Hospital, dove in inverno è aperto solo l'albergue del pellegrino. Ancora un tratto in salita tra pascoli ci porta ai 1333 mt dell'alto do Poio, classica sosta al bar dove ritroviamo la signora Remedios, purtroppo molto invecchiata.... Da qui il piacevole percorso si snoda tra sentieri incorniciati da siepi e agrifogli ricchi di bacche rosse che delimitano ampi prati con mucche al pascolo. Si inizia a scendere prima dolcemente poi piuttosto repentinamente attraversando agglomerati di case e stalle con placidi cagnoloni al sole. Questa volta (la scena si ripete tutti gli anni e tutte le volte che passa un pellegrino)  non riusciamo a sfuggire alla contadina che (a Fonfria ) esce velocemente dalla stalla con un piatto di "frittelle" offrendocele in cambio di un obolo..... per essere gentili diciamo che non le ha mangiate neanche il cane! In breve siamo a Tricastela, splendido pomeriggio assolato, decidiamo di proseguire altri 5km (verso Samos), fino a Lusio, dove ci hanno detto essere un bel ostello municipale, veramente super, un antico palazzo recentemente ristrutturato, solo per noi e, siccome nei dintorni non ci sono locali, tra un po' ci aspettano a cena i vicini di "casa"!

domenica 18 dicembre 2016

5° tappa Villafranca del Bierzo-O'Cebreiro 28 km

Ieri sera con Ruben volevamo andare alla messa delle 19, per le vie di Villafranca abbiamo cominciato a chiedere dove fosse la chiesa, la prima persona balbettava, la seconda aveva bevuto, i vecchietti davanti al bar ci hanno detto che era chiusa, una coppia ci ha detto che non sa perché non è praticante... un pueblo muy singular dice Ruben! Quando finalmente la troviamo la perpetua dice che è una messa provata in ricordo, che non si può girare per la chiesa, non si possono far foto ... insomma tanti divieti...non sarà mica la moglie dell'hospitalero arcigno di Ponferrada! Così cambiamo velocemente programma si va per bar tra tinto e tapas a scaldarci!
Stamattina a colazione (ottimo e ricco buffet, spettacolari le uova fritte, anche Marina ne mangerà due! ) ci dicono che sarà difficile salire per sentiero a O Cebrerio (33 km su strada anziché 28!) perché c'è neve, così ci propongono di trasportarci gli zaini per viaggiare più leggeri. Il tracciato di oggi è abbastanza monotono, pressoché pianeggiante, per la maggior parte su strada con un alto cordolo come divisorio, soprattutto nel  primo tratto, poi diversi villaggi, con bar e negozi, rendono più piacevole il percorso, ma è soprattutto la compagnia di Ruben che ci allieta. Giornata soleggiata, ventosa solo nell'ultimo tratto quando il sentiero si inerpica tra i monti in un paesaggio alpino, ma di neve poche tracce.... O Cebreiro ci appare sorprendentemente animato di gente in gita domenicale, con le strutture tutte aperte le splendide case in sasso dai tipici tetti conici in paglia, la chiesetta, le viuzze acciotolate, ma pericolosamente coperte di neve ghiacciate....è comunque e' sempre uno spettacolo!

sabato 17 dicembre 2016

4° tappa Ponferrada-Villafranca del Bierzo 25 km

Ponferrada, piacevole città con uno storico passato testimoniato anche dall'imponente castello templare che non riusciamo a visitare per l'orario (chiusura alle 18 e visita di oltre un'ora). L'albergue San Blas, è un'ampia e bella struttura a donativo, peccato l'hospitalero sembri più un generale freddo e distaccato, con ordini perentori, senza darti il tempo di toglierti lo zaino elenca una serie di divieti e ci indica il letto dove tassativamente dobbiamo metterci (tu sopra tu sotto!) nonostante fossimo tra i primi! A riscaldare l'atmosfera ci penseranno i  simpatici pellegrini come, Silvia asturiana, in un cammino particolare alle ricerca di informazioni per scrive una guida e Ruben partito da Cartagena in novembre, dopo la morte improvvisa del padre cinquantasettenne. Nel tardo pomeriggio arriveranno in ordine sparso altri 8 pellegrini (giovani spagnoli e coreani) infreddoliti e bagnati partiti dalla vetta hanno faticato per la neve fino al ginocchio e la bufera. Nella nostra cameretta ad otto letti aleggia un odore pellegrino di panni bagnati o mal lavati stesi sui termosifoni, ma tanta allegria e risate per i letti cigolanti e le imitazione dell' hospitalero!
Il simpatico hospitalero ci sveglierà alle 7.00 del mattino dandoci il buongiorno, ma in modo brusco e accendendo la luce, dobbiamo lasciare l'albergue per le 8.00, quando fuori è ancora buio, provvidenziale il bar di fronte che apre alle 6.00! Il percorso di oggi si snoda tra saliscendi, bassi vigneti del Bierzo, paesini, in un paesaggio avvolto dalla nebbia che lascerà il posto ad un caldo sole solo verso mezzogiorno. Tappa resa ancor più facile in compagnia dell'esuberante Rubens, ci concediamo anche una sosta pranzo all'ottima pulperia di Cacabelos e alle 15 siamo già Villafranca nel pittoresco albergue Ave Fenix con  bagni più freddi che all'esterno, le camerate gelide, ma il calore dei simpatici pellegrini compensa.....

venerdì 16 dicembre 2016

3°tappa El Acebo-Ponferrada 17 km

Saggia decisione fermarci ieri nel tardo pomeriggio....stamane al risveglio abbiamo avuto la sorpresa di uno splendido paesaggio innevato!
Ieri fino alle 19 abbiamo avuto l'ostello a disposizione solo per noi e, vista l'ora, pensavamo rimanesse tale, ma mentre stavamo cenando giunge una giovane coreana arrivata col buio e la nebbia, per quei ripidi sentieri, grazie al gps! Dopo mezz'ora si presenta un altro pellegrino, un maturo francese, che invece del sentiero ha dovuto percorrere la più lunga statale visto l'incipiente oscurità! Entrambi provenivano da Astorga, (40km con le corte giornate invernali e tra i monti...) il francese dal torso adorno di vistosi e variopinti tatuaggi a tema templare, pensava di fermarsi prima, all'albergue di Manjarin (dove Tomas alcuni anni fa ha abbandonato tutto per dedicarsi hai pellegrini ripristinando alla meno peggio un vecchio edificio sentendolo come missione dell'ultimo dei templari ...) ma è un'ambiente diciamo essenziale e spartano, senza luce, acqua fredda, no docce, latrina dall'altra parte della strada.... Alla Meson de El Acebo (tra l'altro il sito dell'accoglienza pellegrina invernale lo dava chiuso, non è attendibile anche per altri dati!) c'è anche un'altra coppia di pellegrini coreani (in una camera privata) quindi nonostante siamo in 6 il gestore non ritiene opportuno aprire per la colazione se non alle 10.30, così facciamo razzia delle stantie pastarelle rimaste, visto che il primo paese utile lo troveremo dopo 8 km.
Finalmente al nostro 3° Cammino d'inverno, nevica!!! è vero che bisogna fare più attenzione alle indicazioni coperte, ai sassi scivolosi, ma si è ripagati da un paesaggio splendido e incantato! Nevica dolcemente perciò decidiamo di percorrere il sentiero ( il francese seguirà la statale pochissimo trafficata), dopo qualche km siamo a Riego, animato d'estate, solitario d'inverno ed infine una ripida e sassosa discesa (superiamo la giovane coreana partita all'alba) ci porta Molinaseca 580m dove ormai la neve ha lasciato il posto alla pioggia. Dopo una lunga sosta al bar,i un tracciato pressoché pianeggiante ci porta alla turrita Ponferrada dove termina la pioggia e la nostra tappa.




giovedì 15 dicembre 2016

2° tappa Rabanal del Camino-El Acebo 19 lm


Lasciamo Rabanal verso le 9.00 con una veloce e scarna colazione (normalmente su richiesta viene preparata, ma evidentemente l'hospitalera non ne aveva voglia, perché ci spara un orario tardo) a base di frutta e pane, mentre il coreano si sta cucinando una minestrina liofilizzata...
Notte tranquilla nell'ampio e bel  dormitorio ricavato da una stalla con tetto a travoni e letti in legno, a parte Fabrizio che grazie alla rete cigolante esaltava i suoi continui giramenti! Bellissima giornata dal cielo terso e freddo, ma asciutto, in fondo siamo a 1.150mt, ma la salita concilia il riscaldamento. Oggi tocchiamo il punto più alto del Cammino Francese, 1.500mt , con un bel sentiero brinato che sale dolcemente contornato da cespugli di ginestre, felci secche ed erica ormai sfiorita, intervallato da querce e betulle lasciandoci alle spalle la vallata coperta di nubi. Dopo un'ora e mezza finalmente si fa colazione come Dio comanda, nell'albergue Monte Irago (aperto tutto l'anno oggi attendono 20 pellegrini..), simpatico ambiente new-age, né usciremo con un forte odore di incenso !? Siamo a Foncebadon, secondo le statistiche 8 ab. , ma i pellegrini alzano senz'altro il numero considerando le molteplici strutture cresciute e in crescendo che hanno ridato vita ad un paese ormai disabitato e diroccato, la prima volta che passammo c'era addirittura lo spauracchio di branchi di cani randagi tanto era l'abbandono! In breve arriviamo in vetta assieme alle nuvole che ingrigiscono la giornata, ma conferiscono un particolare fascino alla Cruz de Hierro, forse il luogo più significativo della tradizione pellegrina, in cui si è soliti lasciare un simbolo del passaggio, come un sasso, liberazione delle sofferenze o un ricordo (foto, oggetti...) noi lasciamo una conchiglia con i nostri nomi....

Seguirà un lungo tratto di 9km in solitaria, tra i monti, inseguiti dalla nebbia, con un' ultima scoscesa e ripida discesa fino ad El Acebo. Delizioso paese dalle case in sasso, i balconi lignei e i tetti d'ardesia a cui siamo legati dal ricordo del primo Cammino e siccome quest'anno troviamo l'accogliente Meson aperta (ricordi Monique?), una fitta nebbia e memori che il paese successivo non ha servizi e quello dopo dista 7 km di impervia discesa, decidiamo di fermarci.








mercoledì 14 dicembre 2016

1°tappa Astorga-Rabanal del Camino 21 km

Ieri la tappa di avvicinamento è iniziata in tarda mattinata: partenza da casa in auto verso la stazione, in treno fino a Bologna, in volo fino a Madrid (12°) ed infine 5 ore di bus per arrivare a Leon alle 2.45! Già in aeroporto ci hanno identificato come pellegrini per Santiago e questo fa sempre piacere, meno simpatico è stato il tampone per gli esplosivi al controllo sicurezza su Fabrizio! I bus di lunga percorrenza  sono molto comodi, dotati di schermi con internet, tv, film, giochi, musica, e-books, in un cestino sono a disposizione dei viaggiatori sacchettini con auricolari scambianti da un gruppo di anziani per dolcetti visto che prendevano a piene mani! Molto frequentati (pieno quello delle 20.45 abbiamo dovuto ripiegare sul successivo) non fanno soste, rade fermate, due ore prima dell'arrivo (Valladolid) rimaniamo in pochi così possiamo stenderci e addormentarci col notturno di Chopin nelle orecchie! A Leon, come due anni fa abbiamo prenotato una camera all'hotel Riosol, un dignitoso 3 stelle (39€) pratico per la vicinanza alla stazione bus (e treni) così riusciamo a dormire qualche ora comodamente.
Stamattina per raggiungere Astorga, la città di partenza del nostro Cammino dobbiamo riprendere un bus e finalmente alle 11.30 si inizia e subito si respirare aria di Cammino, le familiari indicazioni, cartelli del Cammino,frecce gialle, mojon, la gente che ci augura il Buen Camino sia a piedi che dall'auto. Giornata grigia nebbiosa e piovigginosa quando decidiamo di mettere la mantella smette e schiarisce, la temperatura è gradevole. Il percorso si snoda su lunghi rettilinei tra brughiere e arbusti, resi meno monotoni dall'attraversamento di alcuni villaggi e bar... Gli ultimi 7 km sembrano più lunghi un po' perché siamo a fine giornata e perché questi continui saliscendi ci fanno intravedere presto il campanile dell' agognata meta, ma in realtà impiegheremo ancora un'ora e mezzo per arrivare. Alle 17 dopo 21km finalmente siamo a fine tappa, Rabanal del Camino, grazioso borgo in sasso con molte strutture ricettive, ma a dicembre chiuse, resta una tappa fissa l'albergue Pilar, un gradevole ostello con il focolare sempre acceso a rallegrare l'ambiente, in compagnia di due coreani e uno spagnolo.


lunedì 12 dicembre 2016

Cammino francese d'inverno 3

Per scaramanzia (e per una serie di problemini che animano regolarmente il pre-partenza....) non abbiamo detto nulla ma domani voleremo verso Madrid poi in bus ad Astorga  Sarà il 3° Cammino Francese d'inverno con Natale a Santiago e capodanno a Finisterre siamo ripetenti non riusciamo proprio a capire perché ci piace e ci auguriamo di continuare a non trovare la risposta.... così dovremo fare tanti altri Cammini!