martedì 24 maggio 2011

......Santiago e oltre.......






Stamattina sveglia alle 5.30 per il roncare di due spagnoli, comunque dobbiamo prendere il bus (con un' altra quindicina di pellegrini ) delle 6.45 che ci porterà a Santiago dove arriveremo dopo un paio d‘ore. Colazione di fronte all' ufficio di turismo in un antico e tipico bar con churros caldi (fatti al momento) e cioccolata! Poi in giro per la città prima della messa del pellegrino delle 12.00, è un brulicare di persone con lo zaino che si scrutano alla ricerca di un volto amico con cui si è condiviso un pezzo di Cammino. Noi siamo fortunati ritroviamo Monique e Tomas conosciuti nel primo tratto, Gunter, le due tedesche, i due austriaci e l‘inaspettatto e sincero abbraccio di un tedesco che abbiamo incontrato solo due volte a dimostrazione che non si deve generalizzare sulla freddezza di un popolo, infatti i due italiani incontrati negli ultimi giorni si sono dimostrati molto più freddi e antipatici (forse avevano sentito Francesco, sempre così garbato, parlare animatamente contro il Berlusca!).
Completato anche questo Cammino, mentre aspettiamo l‘aereo che ci riporterà a casa ripensiamo a tutto ciò che abbiamo ricevuto da questa esperienza. Innanzitutto la conferma (se serviva!) che continueremo a far Cammini sensazione preponderante, ma inspiegabile, che abbiamo avuto già la prima volta. Questo andamento lento, viaggiare a 4 km l‘ora, riporta la vita ad una dimensione più umana, ormai molto lontana dal frenetico ritmo attuale. Si vedono paesaggi con occhi diversi e si riscoprono valori sopiti i rapporti con gli altri sono di condivisione e solidarietà senza differenze di età, nazionalità e stato sociale. il viaggiare col solo zaino fa capire l‘essenzialità di ciò che è veramente indispensabile e nonostante la mancanza di agi, a volte al limite del sopportabile, le privazioni e la fatica la fuerza del Cammino ti fa superare tutto e provare una sensazione di serenità e benessere!? Ci piace ripetere che il Cammino è un' opportunità che è un peccato lasciarsi sfuggire!l Concludiamo con una frase di grande effetto che ci è stata data proprio oggi a Santiago, da un' artista di strada,“ NON C‘È CAMMINO PER LA PACE, LA PACE È IL CAMMINO“ Mahatma Gandhi.......In attesa di imbarcarci incontriamo diversi pellegrini di ritorno da Santiago con cui scambiamo informazioni e impressioni, come la simpatica coppia di Brescia e il solitario padovano nostro compagno di bivacco nell'affollata notte in aeroporto. Abbiamo fatto un piacevole volo in compagnia di Martinez, giovane studente galiziano con ambiziose e giustificate speranze di cambiare il sistema, supportate anche dall' attuale protesta spagnola che ci ha parlato con fervore anche della sua terra. Nel lungo parlare siamo riusciti a trasmettere un po‘ della nostra passione del Cammino anche ad uno scettico come lui , tanto che ha detto di volerlo provare!

lunedì 23 maggio 2011

33° tappa Olveiroa-Muxia 30 km

Colazione a volontà (3€) nel soggiorno dell' ostello in compagnia di due australiani e un irlandese, come al solito siamo tra gli ultimi a partire, ma scegliendo la deviazione, meno frequentata, per Muxia non dovremmo avere problemi per trovare un letto per la notte. Essendo il paese in una vallata, la mattinata sembra un po‘ incerta, percorriamo i primi 5 km, in piacevole compagnia di Sandra, ed al bivio per Finsterre e Muxia, ci lasciamo con una foto (scattata dai due italiani di Alba) e con la speranza di rivederci......la giovane neo-pensionata (49 anni!) ha ora intrapreso la “carriera “ di viaggiatrice! Avendo rimasto solo un giorno e conoscendo entrambi i posti, abbiamo preferito Muxia a Finisterre, sia per la minor frequentazione, ma soprattutto per il suo fascino selvaggio e solitario. Il sentiero, che ad ogni angolo risveglia ricordi passati, risulterà più piacevole e meno faticoso dello scorso luglio, mitigato da un gradevole vento. Prima delle 16.00 siamo già in ostello che, con sorpresa (lo scorso anno eravamo solo 6!), deve aprire una stanza di emergenza per i molti pellegrini! Logicamente Francesco, Giovanni e Monika con cui ci eravamo dati appuntamento sono arrivati da tempo, concluderemo la serata a cena in divertente e piacevole compagnia. La cittadina non è attraente, ma la sua posizione su un istmo in un paesaggio aspro, battuto dal vento e col mare mosso, né fanno un quadro molto suggestivo. In particolare il santuario di di Ns.Senora da Barca che si erge isolato fra sassi plasmati dal vento in fronte all'oceano è uno spettacolo imperdibile specialmente col mare mosso!! Cena a base di pesce e vino blanco locale,l' Albarigno, un po‘ rapida perché il portone chiude alle 22.00. Continueremo la serata insieme per suggellare l ‘ amicizia nata su Cammino, sul terrazzo dell' ostello in vista del tramonto sul mare, sorseggiando un' altra bottiglia di vino !!!

sabato 21 maggio 2011

32° tappa Negreira- Olveiroa 33 km

Alle prime luci dell'alba i tedeschi in religioso silenzio sono gia' pronti a partire,gli spagnoli piu' esuberanti invece riescono a svegliare tutti, noi tranquillamente ci prepariamo, memori che l'anno scorso, l'unica volta che siamo partiti col buio avevamo sbagliato strada! Oggi e' sabato e nei fine settimana e' piu' difficile trovare un bar aperto Colazione con Francesco, con cui ci diamo appuntamento all' albergue di Olveiroa, ma ben presto capiremo, visto l‘abnorme presenza di pellegrini che non troveremo posto! Lungo il sentiero che si snoda tra i soliti boschetti di eucalipto, pascoli e campi di granoturco c‘è una lunga scia di pellegrini e la maggior parte sta davanti a noi !Nel bar in cui facciamo la seconda tappa, verso le 11.00, ci dicono che lì alloggiavano altri 30 tedeschi e quindi anche questi ci precedono di ben tre ore! Molto ligi alle informazioni delle loro guide e rigorosi in tutto i teutonici procedono imperterriti (gli spagnoli li chiamiamo teste quadrate! )..... La giornata è variabile e ciò facilita i continui saliscendi, ricordiamo come fu faticoso per il caldo, il percorso fatto lo scorso luglio! Verso le 16.00 arriviamo nel grazioso borgo di Olveiroa, con le sue case in sasso, la chiesetta, gli horreos e nel medesimo stile è il complesso dell' albergue, ma come previsto è completo! La vicina bella pensione a 3 stelle è completa (bisognava aver prenotato!) fortunatamente da poco hanno aperto un delizioso albergue privato(32 posti).... con ancora qualche posto libero(ma x poco!)! Occupiamo tre letti anche per l‘amico irlandese con cui abbiamo percorso l‘ultimo tratto di strada, gli ultimi posti andranno alla coppia danese che quando vedono la credenziale italiana, grande il doppio delle altri, commentano ironicamente “ big like Berlusconi!“. Luogo molto piacevole con lenzuoli, bei servizi, internet, wifi, bar sotto al portico e un bel terrazzo per il bucato (12€) eventualmente ci sono anche 5 camere indipendenti ovviamente già occupate e il prossimo alloggio è a 15 km, per gli ultimi e saranno tanti non resta che il taxi! Divertente cena al bel ristorante della pensione con Francesco, Sandra simpatica e giovanissima pensionata brasiliana, la ritrovata Monika che avevamo lasciato oltre 15 giorni fa e lo sportivo Giovanni che macina chilometri con facilità! Finalmente, da quando ci siamo immessi nel Cammino Francese, vista l‘alta presenza di pellegrini, inspiegabile per maggio, possiamo cenare ad un orario più decente, così possiamo parlare e digerire tranquillamente senza l‘assillo della chiusura dell' ostello!

venerdì 20 maggio 2011

31° tappa Monte de Gozo-Santiago-Negreira 28 km

Ieri sera siamo rientrati in ostello verso le 23.00, erano quasi tutti a letto e si sentiva roncare, uno di questi "suoni" era simile al ronfare del gatto..... scopriremo poi che in un letto, accucciato ad una persona, c'era proprio un micetto, forse entrato dalla finestra¿ Sveglia al mattino presto, saluti ed abbracci con Ricardo, e via oltre Santiago, essendo arrivati con tre giorni di anticipo sul volo di ritorno, decidiamo di compiere gli ultimi 90km che ci separano dall'oceano. Cosa cosa dire delle emozioni che si provano, ogni volta e' un Cammino diverso e che ne dovrai fare altri, scopri che Santiago non e' la meta e come dice il poeta spagnolo Machado "....Caminante, no hay camino, se hace camino al andar..." (...non c'e' cammino, il cammino lo fai tu andando...). Comunque, se leggete il commento precedente dei "padovani" sono riusciti, a recepire e descrivere le nostre sensazioni come se avessero camminato con noi! Giornata bella e soleggiata, il sentiero si snoda tra boschi di eucalipti in leggero saliscendi ed solo al primo bar che ci rendiamo conto di quanti pellegrini vanno verso Finisterre! Alle 14.30 siamo a Negreira, l'ostello municipale e' gia' completo, ripieghiamo da un privato, il Lua, sul viale principale e' una vasta camerata linda e profumata(all'inizio!) che ben presto si riempirà. Saremo una quarantina di persone nel nostro ostello, ben gestito dall'intraprendente Pilar( in maggioranza tedeschi), in tutto il paese piu' di un centinaio,conosciamo Francesco tranquillo ciclista torinese e notiamo due "boys" sessantenni sempre piemontesi. Serata piacevole in compagnia dell'amabile Francesco con cui instauriamo un feeling immediato, a cena scopriremo che oltre il Cammino ci lega la passione per il camper.Alle 21.20 la maggior parte sono gia' a letto, nella camerata ancora illuminata dal sole (ecco perche' al mattino rompono presto!)... non ci resta che andare a dormire anche noi!

giovedì 19 maggio 2011

30° tappa Arzua-Monte de Gozo 33 km

Notte calda residuo della soleggiata giornata e quando finalmente si dormiva bene iniziano le sveglie dei tedeschi, le prime alle 4.30!!!! Così alle 6.00 ci alziamo anche noi, il paese pullula già di pellegrini impazienti di partire, e non a caso i bar sono già aperti. Sta albeggiando e il tempo sembra promettere bene, infatti oggi sarà una caldissima giornata estiva e alla fine dovremo anche ringraziare gli alemanni che ci hanno fatto alzare presto e così sentir meno la calura. Il sentiero sterrato si snoda per buona parte tra ombreggiati boschi di eucalipto, in leggero saliscendi, attraversando posti ormai noti. Solo l‘ultima parte, in maggiore salita, è la più difficoltosa anche per l‘orario avanzato e il sole cocente. Finalmente accaldati e un po‘ stanchi verso le 14.00 arriviamo a Monte de Gozo dove svetta il mastodontico monumento in ricordo del passaggio (1982, dopo cui ci fu un incremento notevole del pellegrinaggio a piedi ) di Papa Giovanni Paolo II. Qui veniamo assaliti di domande da un gruppo di anziani veneti in gita..... la domanda più simpatica la fa un signore a Marina dopo essersi sorpreso per gli oltre 800km a piedi “ma tu quando sei partita eri già così alta?“...All' ostello ritroviamo Ricardo, mentre come compagni di stanza abbiamo dei Sud Africani, in centro troveremo Pepe, Ciccio e Giovanni! Ora che siamo a Santiago un pensiero va ai pellegrini che lo scorso anno non ce l‘hanno fatta:
Steffen Anters, peregrino alemán de 26 años, murió el 17 de enero arrollado por un tren en las proximidades de Sergude (La Coruña), entre Vedra y Susana, a pocos kilómetros de Compostela. Manuel Jiménez, veterano peregrino madrileño, de 78 años de edad, murió en la madrugada del domingo 25 de abril a la salida de Navarrete (La Rioja), víctima de un infarto mientras realizaba la‘Valvanerada’. Linus Gillis, peregrino canadiense que peregrinaba desde Saint-Jean-Pied de Port, de 62 años de edad, murió el 17 de mayo en Terradillos de los Templarios (Palencia). Adrianus Christiaan Jacoba Van Gol, peregrino holandés que hacía la peregrinación en bicicleta desde su país, de 71 años de edad, murió el 22 de mayo en León víctima de un paro cardiaco. Un peregrino italiano, de 31 años de edad, murió el 9 de julio cuando ascendía el puerto de Ibañeta (Navarra), a causa de un golpe de calor. Carmelo Arnaiz Chatón, peregrino español, de 68 años de edad, murió el 9 de julio en el albergue de Avilés (Asturias) mientras dormía, a causa de un infarto. Giuilio Recusani, peregrino italiano, de 26 años de edad, murió ahogado el 20 de agosto de 2010 en Fisterra, tras cumplir la peregrinación en Compostela y proseguir hasta el Finisterre. George Kollen, peregrino alemán que realizaba la peregrinación con un grupo de su misma nacionalidad, de 67 años de edad, murió en la mañana del 16 de octubre entre Sarria y Portomarín (Lugo), a causa de un infarto. Juan Bautista Prats i Català, de 68 años de edad, fallecido la noche del día 28 al 29 de abril, de infarto mientras dormia en el pueblo de Hontanas, provincia de Burgos.

mercoledì 18 maggio 2011

29° tappa Sobrado-Arzua 22 km

La giornata di ieri ci aveva messo un po ‘ in crisi, la dura tappa ha annullato i propositi di continuare oltre Santiago fino a Finisterre. Abbiamo avuto attimi di scoraggiamento nei lunghi km di asfalto (30 su 42!) sembrava di essere su un tapis roulat senza veder mai la fine, il tutto accentuato dal forte caldo e dal male alla gamba di Marina. I malefici e onnipresenti cartelli col numero per chiamare il taxi o il pensiero di fare l‘autostop ci hanno più volte tentato, poi lo spirito del Cammino ha avuto il sopravvento! Rigeneratrice la cena in un bel localino (lo stesso dello scorso anno) e di buona qualità in compagnia del colorito Cecho (Ciccio ). Il chiacchierone valenziano non passa certo inosservato anche per il suo singolare abbigliamento, vivace maglietta dell' Atletico Bilbao, aderenti calzoncini da ciclista, un solo gambaletto bianco (l‘altro non lo trovava!) e bandana a fantasia sembrava una vecchia ed eccentrica gloria del ciclismo! Alle 21.45 , ancora in pieno giorno, dobbiamo rientrare perché la chiusura del portone è inderogabile, infatti il monaco ci sta già aspettando! Con Pepe Riccardo e Ciccio ci attardiamo nel chiostro (su cui danno le camerate) scherzando e ridendo, poi in vista delle diverse strade che prenderemo domani decidiamo di fare delle foto. Così utilizziamo il burbero monaco come fotografo...per una, due, tre cambi di fotocamera.....che non funzionano subito con il monaco sempre più spazientito, raggiunge l‘apice della sopportazione quando gli chiediamo di unirsi a noi per una foto finale e categoricamente rifiuta! Alla fine quasi ci caccia in camerata e noi sghignazzando ci ritiriamo sperando che non ci abbia scagliato un' anatema, ma tanto Santiago è vicino a noi (60Km)! Solo verso le 9.00, dopo una abbondante colazione partiamo, risalutando gli amici-pellegrini. Il Cammino riprende e come per incanto i dolori di ieri sono spariti, ed è tornata preponderante l‘energia e la voglia di continuare, così in una bella giornata di sole percorriamo agevolmente i 22km della nostra tappa odierna. Il sentiero si snoda dapprima tra boschi di eucalipto, dove assistiamo, con apposti macchinari, alla estirpazione, scortecciamento e taglio degli alberi. Poi, dopo la doverosa sosta boccadillo, il percorso è su una statale poco trafficata e per finire su stradine secondarie. Prima delle 15.00 siamo ad Arzua, dove il Cammino del Nord si immette nel Cammino Francese, il principale, e si vede, albergue municipale e uno privato già pieni, fortunatamente gli alloggi qui non mancano! Troviamo posto alla Via Lactea, tranquillo ostello con ampie camerate di 12 letti, una bella cucina con soggiorno e un bel cortile. con tavolini e ombrelloni, ottimi i servizi e la pulizia(10€ ). In giro per la cittadina rincontriamo Ricardo, orfano di Pepe, che per problemi di lavoro deve continuare, più in fretta, una birra due chiacchiere e si passa il pomeriggio. Che contrasto stridente con il nostro solitario e rupestre Cammino, qui il paese pullula di persone che si trascinano strancalate in ciabatte e calzoncini come in un villaggio turistico! Conosciamo Giovanni, un singolare italiano con una lunga storia fatta di problemi e risoluzioni con la fede, il cordiale barista con i suoi affascinati 19 anni di Cammini e ritroveremo Riccardo che con la sua simpatia con cui abbiamo condiviso un bel tratto di Camino(ritroveremo anche alcuni pellegrini che ci hanno preceduto in bus!).......

28° tappa Baamonde- Sobrado dos Monxes 42 km

Ieri cena nel bel locale(ristorante Galicia) .......piatto forte il vivace nonnino-poeta dalla lunga barba bianca, che girando tra i tavoli, intrattiene i commensali declamando versi. A noi racconta che ha avuto fra gli avventori anche Al Bano e Romina con la piccola Ylenia. Poi di corsa a letto, saremo solo una dozzina di persone nel vasto ostello, noi siamo su, nell ‘ampio soppalco ligneo vicino al termosifone acceso! I primi a partire sono l‘ormai collaudata e simpatica coppia (sembrano un duo comico!) di Pepe e Ricardo, noi ci fermiamo al bar prima di incamminarci per il lungo rettilineo stradale. Dopo tre km il sentiero si immette nel bosco ravvivato dalla ginestra in fiore e dall' erica che timidamente sta fiorendo. Attraversiamo isolati gruppi di case in sasso ristrutturate in un paesaggio che ricorda la vecchia Inghilterra, con le stradine delimitate dai muretti a secco e infatti incontriamo una coppia chiaramente inglese che salutandoci ci dice (ma già si sapeva) che il loro ostello a Miraz è chiuso per restauro (riaprirà tra una settimana!). La mancanza di strutture fino a Sobrado fa si che molti prendano un mezzo per superare la fatica e lunga tappa di 42 km. A 10 km da Baamonde,c‘è un delizioso punto d‘appoggio per pellegrini con un bar, internet gestito da una vera amante del cammino con cui ci intratteniamo piacevolmente,a breve dovrebbe realizzare il suo sogno di aprire un piccolo albergue. Attraversiamo ora una serie di colline pietrose prima di intraprendere un lungo tratto stradale che metterà a dura prova le gambe di Marina. Finalmente alle 19.00, in compagnia del valensiano Cecho (con cui andremo a cena) arriviamo in vista del bel complesso monastico di Sobrado. La testimonianza che questa è stata una dura tappa è la presenza di pochi pellegrini, oltre a noi ci sono due ciclisti.... e la muy rapida coppia comica!


lunedì 16 maggio 2011

27° tappa Gontan-Baamonde km 42

Anche ieri sera niente cena, avevamo finito il lauto pranzo alle 16.30! Così andiamo al vicino bar per una cioccolata in tazza e due pastine.....in compagnia di Sofia e il gruppo alemanno. Prima delle 7.00 siamo già. in partenza in vista della lunga tappa, sosta al bar di Abadin (apre alle 6.00!?) e via nella fresca (7°) , ma già soleggiata mattinata. Il sentiero, in parte su stradine o sterrati spesso molto ombrosi con gli alberi che si uniscono a creare dei tunnel, tipico nella Galizia. Fino a Vialba (20km)non attraversiamo paesi, ma isolate e a volte spopolate, modeste fattorie passando proprio nel cortile, con la casa da un lato della strada e la stalla di fronte e ennesimo cane alla catena! Incrociamo più volte la statale dove é possibile trovare un bar -alimentari, mentre il sole si fa cocente mitigato dal solito vento. Sorpassiamo più volte Sofia, che si dovrebbe fermare all' ostello di Vilaba, quando passiamo noi sono le 12.00 , aprirà solo alle 16.00 e questo ci toglierà ogni dubbio : proseguiremo per altri 21km! La cittadina è molto animata, ma piuttosto. anonima e priva di attrattive, proseguiamo nel solito paesaggio in leggero saliscendi zigzagando attorno alla nazionale mentre è sempre più caldo! Finalmente alle 18.30 arriviamo a Baamonde nel bel albergue ricavato da un vecchio deposito carri ottimamente e recentemente restaurato dove ritroviamo Pepe ed anche Ricardo!......Ora siamo in attesa che alle 21 si decidano a farci cenare perché. a forza di bere vino come aperitivo ormai siamo ciucchi!

domenica 15 maggio 2011

26° tappa Mondonedo-Gontan 18 km

Ribadeo è la prima cittadina della Galizia che non a caso è chiamata verde,infatti durante la notte iniza a piovere. Facciamo colazione in ostello (il nostro vicino tedesco ci offre uno yogurt magro! non si può rifiutare, abbiamo già declinato il vino ieri sera mentre cenavamo) e alle 8.00 partiamo in tenuta antipioggia, ma le poche gocce ben presto saranno spazzate via da un forte vento che ci accompagnerà per tutta la giornata portandoci anche squarci di sole. Iniziamo a salire, con sentieri e stradine tra boschi di eucalipto dal caratteristico odore mentolato e ampii pascoli dal tipico odore di stalla, motivo dominante in Galizia. Attraversiamo piccoli borghi con isolate ermite in un continuo saliscendi piuttosto impegnativo, vediamo l‘isolato ostello di Gondan (il bar + vicino è a 2km), ma ben tenuto e piacevolmente posizionato su un colle tra verdi prati. Un altro ostello di recente ristrutturazione, è 2km più a valle, in paese a 50m dal bar dove a breve aprirà anche un ristorante. Incrociamo i ragazzi austriaci, un gruppo di giovani tedeschi mentre il percorso continua su e giù ed anche se la vetta più alta che tocchiamo è solo 360m, le salite si fanno sentire. Non contenti dei km gia fatti a Lourenza andiamo all' ostello ben tenuto, dove ritroviamo tutti (a parte i ticinesi che vanno sempre in pensione ), ma invogliati dal bel tempo proseguiamo. Ci aspettano ancora 8 km di duri saliscendi per arrivare a Mondoniego, lungo paese con l‘ostello ubicato nella parte più lontana! Nel cuore del borgo vicino alla bellla cattedrale barocca, nei locali di un covento sono sistemati i dormitori e un piccolo angolo cottura, per la registrazione bisogna scendere alla polizia municipale! È sabato sera, un problema cenare prima delle 21.00 ......così ceniamo con paste e ciccolata in tazza e ritorniamo in albergue, dove il gruppo di nostri coinquilini, ciclisti austriaci, sta dormendo da poco dopo il nostro arrivo!!!

25° tappa Ribadeo-Mondonedo 37 km

Ribadeo è la prima cittadina della Galizia che non a caso è chiamata verde,i infatti durante la notte inizia a piovere. Facciamo colazione in ostello (il nostro vicino tedesco ci offre uno yogurt magro! non si può rifiutare, abbiamo già declinato il vino ieri sera mentre cenavamo) e alle 8.00 partiamo in tenuta antipioggia, ma le poche gocce ben presto saranno spazzate via da un forte vento che ci accompagnerà per tutta la giornata portandoci anche squarci di sole. Iniziamo a salire, con sentieri e stradine tra boschi di eucalipto dal caratteristico odore mentolato e ampi pascoli dal tipico odore di stalla, motivo dominante in Galizia. Attraversiamo piccoli borghi con isolate ermite in un continuo saliscendi piuttosto impegnativo, vediamo l‘isolato ostello di Gondan (il bar + vicino è a 2km), ma ben tenuto e piacevolmente posizionato su un colli tra verdi prati. Un altro ostello di recente ristrutturazione, è 2km più a valle, in paese a 50 mt dal bar dove a breve aprirà anche un ristorante. Incrociamo i ragazzi austriaci, un gruppo di giovani tedeschi mentre il percorso continua su e giù ed anche se la vetta più alta che tocchiamo è solo 360 mt, si fa sentire. Non contenti dei km gia fatti a Lourenz andiamo all' ostello ben tenuto, dove ritroviamo tutti (a parte i ticinesi che vanno sempre in pensione ), ma invogliati dal bel tempo proseguiamo. Ci aspettano ancora 8 km di duri saliscendi per arrivare a Mondoniego, lungo paese con l‘ostello ubicato nella parte più lontana! Nel cuore del borgo vicino alla bella cattedrale barocca, nei locali di un convento sono sistemati i dormitori e un piccolo angolo cottura, per la registrazione bisogna scendere alla polizia municipale! È sabato sera, un problema cenare prima delle 21.00 ......così ceniamo con paste e cioccolata in tazza e ritorniamo in albergue, dove il gruppo di nostri coinquilini, ciclisti austriaci, sta dormendo da poco dopo il nostro arrivo!!!

sabato 14 maggio 2011

24° tappa La Caridad-Ribadeo 40 km

Ieri sera verso le 23.00, mentre stavamo beatamente dormendo, si sente un gran trambusto e l‘hospitalera entra maldestramente in camerata accendendo tutte le luci per mostrare ad un pellegrino disperso dove poter dormire! E‘ stato accompagnato qui in auto e deve ancora cenare, così, appoggiato lo zaino tornerà più tardi e su 13 letti vuoti sceglierà quello sotto lo spagnolo, facendo scuotere tutto! Alle 7.30 siamo già tutti in partenza e dopo aver nuovamente percorso la trafficata statale rieccoci a La Caridad, ci fermiamo a far colazione nel bar dove alloggia la simpatica coppia di Stoccarda che già ieri sera ci aveva salutato calorosamente. Il sentiero, segnalato anche da alte e rosse croci in cemento si inoltra nel bosco, seguiremo poi il percorso costiero segnalato come E9 che con un giro più lungo segue le scogliere. In parte segnalato anche con le frecce del Cammino, si inoltra tra distese di campi e pascoli situati sul vasto altopiano sulle scogliere. Poi si snoda alto sul mare offrendo panorami spettacolari sulle rocce frastagliate, gli anfratti e le spiagge. Non sempre però é possibile girare sul bordo e si è obbligati a lunghi giri che porteranno la tappa odierna a quasi 40 km! La prima località è Tapia, con uno splendido albergue su di una scogliera, ma è ancora presto così proseguiamo lungo la spiaggia senza incontrare né pellegrini né paesi. Giornata variabile e ideale per camminare, verso le 16.00 siamo in vista del lungo ponte (600m), affiancato a quello autostradale, che scavalca il fiume Eo e ci separa da Ribadeo. Il piccolo ostello, 12 posti, è magnificamente situato sul fiume, vicino al ponte, ci sono già i due spagnoli che erano con noi ieri sera e 4 di lingua tedesca. Giretto in centro dove rivediamo i due ragazzi austriaci di ieri in compagnia di una coppia di Locarno.

23° tappa Luarca- La Caridad 40 km

Dopo un sereno sonno alle 7.30 siamo già alla difficile ricerca di un bar aperto..... e solo poco prima delle 9.00 riusciremo a partire! Mattina nuvolosa, ma non fredda (17 gradi), che rende la cittadina con le sue case in pietra e i tetti d‘ardesia ancora più grigia mentre la lasciamo inerpicandoci sul colle. Il percorso, sempre ben segnalato si snoda tra stradine e sterrati zigzagando per evitare i lavori di costruzione dell' autostrada. Attraversiamo più volte la trafficata statale, ma per lo più passiamo per campi di mais, umidi boschetti e piccoli agglomerati di case in un piacevole e vario paesaggio. Numerose le possibilità di alloggio in hotel o case, gli unici pellegrini incontrati e con cui ci superiamo diverse volte sono la giovane coppia austriaca incontrata per la prima volta ieri. Il tempo si mantiene molto grigio sulla ondulata catena montuosa alla nostra sinistra, mentre a destra, sul mare ci sono squarci d“azzurro, un forte vento ci sospingerà per tutto il tragitto tenendo lontana la pioggia. Breve sosta ad un bar sulla statale e pausa pranzo verso le 14.00 a Navia, grosso centro con porto sul fiume, come ieri anche qui girano auto con altoparlanti (come nel film di don Camillo e Peppone!) inneggiando al proprio candidato, in vista delle imminenti elezioni regionali. Ancora su e giù con numerose deviazioni, alcune anche inutili, che costringono a pericolosi attraversamenti della trafficata statale fino all' albergue (?) che non sembra corrispondere alle nostre informazioni, confermato anche da gente che ci dice di proseguire altri 2 km per La Caridad......dove dopo molte domande riusciamo a trovare l‘ altro albergue.......ma è in ristrutturazione (molto bello e buona ubicazione nel verde e vicino al paese )! Così dobbiamo ritornare indietro, complesso di recente sistemazione con 16 letti, servizi, ma senza sala comune e cucina......e nei dintorni solo un gruppetto di case! Così per cenare ci tocca rifare quei famosi 2km di statale per ritornare in paese e scoprire che l‘unico ristorante è chiuso! Ci sono diversi bar, ma non abbiamo più voglia di bocadillo, così ripieghiamo sul market (orario 9.15-21.15) e un cappuccino! Poco oltre alle 21.00 siamo di ritorno all' ostello dove l‘unico altro ospite oltre a noi, uno spagnolo al suo primo giorno di Cammino (è partito da Luarca) è già a letto, così alle 21.30 mentre è ancora pieno giorno, andiamo a dormire anche noi!!

mercoledì 11 maggio 2011

22° tappa Cadavedo-Luarca 18 km

L‘albergue dove abbiamo dormito è una modesta casetta con due camere da letto (10 posti) e una sala cucina, ma senza fornelli, c‘è solo un bollitore con cui ci siamo preparati un nescafè. Prima delle 8.00 siamo già in partenza, il Cammino finalmente torna ad inoltrarsi su sterrati e boschi ed incontriamo subito tre pellegrini-ciclisti con cui scambiamo il Buen Camino (ieri avevamo incontrato i pellegrini solo in ostello!). Giornata grigia, i monti Cantabrici che ci accompagnano fin dall' inizio sulla nostra sinistra, trattengono le nuvole regalandoci un clima gradevole, ottimo per camminare. Le famose frecce gialle sono un po' contraddittorie a volte mandano da parti diverse, causa i recenti lavori autostradali, ma c‘è sempre qualche vecchietto che consiglia la via migliore. Dopo aver attraversato pascoli, a livello di un bar, il sentiero sale tra fitti boschi inerpicandosi tra i monti, quindi si attraversano borghi di case col solito fornaio che fa la consegna a domicilio, camminiamo su di un altopiano sopra le alte scogliere con scorci sul mare. In breve, dopo 18km, arriviamo a Luarca, la meta odierna, la città ci appare all' improvviso in basso, ammassata e arroccata attorno al Rio Negro. Pittoresca la zona del porto, con i pescherecci e i tipici locali lunga la baia, delimitata da costoni rocciosi con faro e chiesetta. Incontriamo 4 pellegrini tedeschi,mai visti prima e più tardi la simpatica coppia tedesca vista diverse volte da Ribadesella, nei pressi dell' ufficio turistico dove tutti siamo alla ricerca di un alloggio, perché in città l‘ostello non c‘è. In realtà sappiamo già dove andare, nel bosco abbiamo. trovato, affissa agli alberi, delle pubblicità di un hotel che ci è piaciuto. Situato in un antico palazzo centrale il Villa Luarca (3 stelle) offre ai pellegrini camere doppie a 45€, arredato in stile primi ‘900 ha ampie camere, bel bagno, salottino vetrato, tv e wifi, così ci concediamo il lusso di un meritato riposo dopo la lunga tappa di ieri e l‘albergue un po‘ ammuffito e senza acqua corrente in bagno (....secchio con acqua) ....... dalle stalle alle stelle!

martedì 10 maggio 2011

21° tappa El Pinto-Cadavedo 41 km

Nottata tranquilla a parte qualche russamento dalla camera vicina, alle 7.00 andiamo a far colazione nella piccola e graziosa dependance dietro all' hotel, hanno già preparato tre tazze con sopra una bustina di cappuccino liofilizzato da sciogliere in acqua (microonde) e due fette di pancarrè (da tostare nel tostapane ) con burrini e marmellata tutto fai da te....alla faccia del desaynio incluso! Alle 7.30 siamo. già in partenza all' insegna di una bella giornata di sole, il sentiero scende in un fitto sottobosco per poi immettersi nella trafficata nazionale, perché il Cammino tradizionale è interrotto in diversi punti per la costruzione dell' autostrada. Come consigliato dalla guida percorriamo la secondaria 632a che si snoda tra dolci saliscendi pochissimo trafficati in vista di una bella spiaggia, dove sostiamo per una seconda colazione (possibiltà di alloggio ).Verso le 11.00 siamo a Soto de Luina, cittadina con tutti i servizi e l‘ albergue nel bel edifico delle vecchie scuole. Sempre seguendo le indicazioni della guida seguiamo la N632a, ora con pochissimo traffico, seguendo solo ogni tanto le deviazioni che scendono per umidi e fangosi sentieri tra rivoli d‘acqua per poi risalire ripidamente sulla statalé. Per quasi 40km la tappa odierna sarà un continuo saliscendi con occasionali viste mare da un lato e dall' altro l‘incombenti viadotti autostradali e ferroviari. Rallegrano il panorama le belle viste sulle scogliere e le belle spiagge come Playa. del Silenzio (raggiungibili con deviazioni di oltre 1km!). Sosta pranzo a S.Marina nel bar locanda Gayo, 10€ in camera con bagno e wifi, simpatica la gestrice,ma purtroppo sono solo le 15.00. Così proseguiamo con l‘intenzione di fermarci a Bellota a Casa Fernando ....... ma la proprietaria,con una faccia da c... ci vuole chiaramente prendere per il c... chiedendoci prima una cifra poi un altra. Pellegrini si, ma non fessi, ce ne andiamo incazzati cuccandoci altri 12 km. Alle 18.30, tutto sommato neanche troppo stanchi, facilitati dalla giornata nuvolosa e dalla stizza, arriviamo a Cadevo dopo oltre 40 km! Albergue modesto, dove ritroviamo Sofia. incontrata quasi 15 giorni fa che a Bolivar, contenta di averci rivisto ci offre il vino, è anche felice di non essere la sola pellegrina in un ambiente così triste , più tardi arriverà anche Dennis, ciclista argentino residente in Spagna....

20° tappa Aviles-El Pito 28 km

Ci svegliamo al solito orario dopo una nottata tranquilla, nella vasta camerata ci sono una quarantina di letti di cui solo 7 occupati. Oltre a noi ci sono Gunter e Thun, due ciclisti spagnoli e l‘ anziano tedesco incontrato alcuni giorni fa a San Vincente. L‘ostello tinteggiato di azzurro intenso era una ex caserma dei pompieri, in breve raggiungiamo il vicino centro storico dove già prima delle 8.00 sono aperti numerosi bar dove facciamo colazione all' aperto. Il cammino segnalato attraversa il nucleo storico, ma noi distratti dai monumenti ci ritroviamo sulla statale che percorreremo fino a Salinas. Qui non é come sul Cammino Francese dove la direzione é unica, pur chiedendo informazioni abbiamo avuto risposte vaghe perché qui ci sono diversi percorsi. A fatica (ed é già molto caldo) riusciamo a rimetterci sulla strada giusta che si inerpica sui colli, si snoda, leggermente ondulata tra ombreggiati boschi di eucalipto dal caratteristico odore e verdi pascoli. Attraversiamo piccoli paesi che pur essendo abitati non anno negozi, ce lo conferma anche un vecchietto dicendoci che una volta c‘erano diversi bar, ma ora non si può fare nemmeno una partita a carte. A Santiago del Monte, grazioso paese sparso sui colli, facciamo sosta pranzo, all' ombra della chiesa in compagnia di un cagnolino. Di nuovo su e giù per i colli in vista dell' aeroporto e in lontananza del mare. Ad un bivio due conchiglie segnalano percorsi diversi, ci viene in aiuto un vecchietto indicandoci la via più breve che sale a El Castillo con bellissimo panorama sull' estuario del fiume. Un altro bivio ingannevole lo troviamo a Soto del Barco dove incontriamo il primo bar, una coppia di tedeschi e Thun (che in breve devierà per S.Esteban, dove farà tappa attendendo Gunter). Proseguiamo per un breve tratto di statale poi tra i boschi per salire a Muros de Nalon, animato paese su un colle. Altri 5 km in un sentiero che si inoltra in un fitto sottobosco prima di arrivare a El Pito, sono le 15.30, consci che non riusciremo a fare altri 12km per arrivare all' ostello decidiamo di fermarci. Non contenti degli oltre 28km fatti fino ad ora decidiamo per una deviazione di oltre 2km fuori dal Cammino, come consigliato dalla guida. Per una lunga e tortuosa discesa arriviamo a Cudillero, con il delizioso borgo marino e la piazza dai tipici ristoranti circondati dalle case addossate al monte. Cerchiamo una pensione, ma sono chiuse (gli hotel di lusso no!) così cerchiamo un bus per risalire ad El Pinto..... e il gentilissimo signor Michelito ci offre di portarci su, pur dovendo tornare indietro in cambio di un orazione a Santiago. Ci lascia proprio davanti all' hotel Alvarez, che offre ai pellegrini camere con bagno tv e colazione per 15€ a persona, bisogna telefonare al numero sulla porta e in breve arrivano. Oltre a noi c‘è solo un ragazzo spagnolo al suo primo giorno di Cammino, è partito da Monte Santiago, 4 ore di distanza! El Pinto è un paese piuttosto lungo, i ristoranti vicino a noi sono chiusi, cosi dovremo fare 2km ancora per andare a cena!

domenica 8 maggio 2011

19° tappa Gijon-Aviles 28 km

Ieri sera mentre tornavamo alla pensione (alle 23.00 la gente iniziava a mettersi a tavola!) è salita con noi una coppia che ha confermato il dubbio di Marina che il luogo sia una casa d‘appuntamento a basso prezzo. L‘attempata signora pesantemente truccata denotava un passato, un presente (?), ma non certo un gran futuro, di facili costumi e la proprietaria, che l‘ha salutata calorosamente per poi accompagnarli in camera, sembrava la maitresse! Cosi Marina, già schifata dall' ambiente non ha dormito nei “candidi lenzuoli“, ma nel suo sacco a pelo! La notte è stata molto animata..... la nostra finestra dava su una delle vie principali e forse per il sabato sera, c‘è stato un bailamme fino alle 6.00 del mattino e alle 6.30 sono entrati all' opera i mezzi di pulizia stradale..... Così alle. 7.30 siamo già pronti, non è difficile trovare bar aperti, che accolgono giovani sfatti e fatti da una lunga serata! Mentre ci incamminiamo per la lunga periferia (con le conchiglie incastonate nel marciapiede ad indicare la via) inizia a piovigginare , durerà un' ora e non servirà neppure la mantella. Attraversiamo una brutta area industriale con fumi e odori sgradevoli, mentre saliamo ripidamente un colle per immetterci finalmente in un verde altopiano con pascoli e boschi di eucalipto. Una gradevole sorpresa, appesa ad un muro, un pensiero per i pellegrini : una tanica d‘acqua, limoni, noccioline e un notes per dove lasciare un messaggio! Proseguiamo per un lungo tratto per stradine secondarie e senza attraversare paesi per poi immetterci in una strada principale e costeggiare nuovamente una lunga (10km!) zona industriale prima di arrivare ad Aviles. Lungo la strada incontriamo Thun e Gunter (quest' ultimo domani tornerà in bus a Gijon per cercare di recuperare la carta trattenuta dal bancomat!) mentre Peter si è fermato a Gijon, nella sua squallida cameretta per far riposare i piedi ! Alle 15.30 arriviamo all' albergue situato a ridosso del bel centro storico, inaspettato visto la sgradevole e indiscriminata urbanizzazione della città. La giornata è stata un' alternarsi di brevi piovaschi e sole, ma con una calda temperatura.

sabato 7 maggio 2011

18° tappa Villaviciosa-Gijon km 32

Ieri sera siamo andati a cena in una sidreria con la caratteristica mescita dall' alto, vi risparmiamo i dettagli della pantagruelica cena in buona compagnia di altri sette pellegrini, con lo spumeggiante Roman ad amalgamare l‘eterogeneo gruppo. I due canadesi Luz e Jean (1.80 lei, 1.90 lui), di lingua francese, domani seguiranno un altro percorso,il Cammino Primitivo, perciò a malincuore ci salutiamo..... abbiamo condiviso pochi ma intensi momenti che lasciano profonde emozioni......provare per credere! Erik il vichingo olandese di 2m, Thun l‘altro. olandese (1,85), Gunter e Peter, i due. austriaci (anche loro oltre 1,85), e noi proseguiremo per il Cammino della. Costa. Roman (col suo 1,70 insieme a me.....facciamo abbassare la media!) è ancora indeciso, ma.....sicuramente. per motivi di lavoro interromperà qui. Suzanne, la giovane koreana, purtroppo, ha proseguito in bus per problemi alla gamba (peccato, potevamo accasare Roman!).Quando torniamo all' hotel, la gentile proprietaria, ci saluta baciandoci e augurandoci la protezione di Santiago (domani capiremo il perché...), in camera troveremo già la colazione, un thermos con il caffè-latte alcune brioche e due banane. Prima delle 8.00 siamo già in partenza, bella giornata, dopo alcuni km nel bivio dei due Cammini ritroveremo, ancora con l‘amletico dubbio Roman e di nuovo ci salutiamo emozionati : come dice una canzone“buon viaggio hermano querido e buen cammino ovunque tu vada forse un giorno potremo incontrarci magari lungo la strada....“ Visto che siamo stati bacchettati di non avere un comportamento da pellegrino, espieremo le nostre colpe con una tappa impegnativa!Cammineremo sotto il sole (25gradi) per oltre 32km su stradine che si inerpicano sul monte e sentieri fangosi tra siepi di rovi per poi scendere bruscamente in vista della estesa città di Gijon........in compagnia di Peter! Una sola sosta e un caffè.....tanto ormai si arriva, in realtà impiegheremo ancora più di tre ore con un giro contorto attraverso la lunga periferia e il centro (dove scompaiono anche le frecce gialle!). Non essendoci l‘albergue del peregrino chiudiamo lumi all' ufficio di turismo.......che ci indirizzano alla pensione Argentina. Situata in centro, al terzo piano di un bel edificio storico, si rivelerà in realtà un decadente appartamento con squallide camere nenche troppo pulito........và be che abbiamo pagato solo 10€ a testa! Ci rincuora e sorprende ritrovare qui anche Peter, che avevamo perso in centro, che affranto ci dice che la sua stanza non ha neanche la finestra! Dopo il solito e breve acquazzone pomeridiano, normale nella costa atlantica, ecco splendere un bel sole così passeggiamo sull' affollato lungomare. Alle 21.00 le stradine pullulano di gente che beve e mangia tapas, sbirciamo all' interno dei locali, ma ancora nessuno. cena, finché non troviamo una pizzeria italiana con tre che stanno cenando, sono Gunter, Thun e Peter così ci fermiamo anche noi. Come dice Thun la pizza è buona all' 80% e il prezzo non proprio economico, 8€ la margherita!Ci rifacciamo la bocca in un bel baretto attardandoci un po'.....

venerdì 6 maggio 2011

17° tappa La Isla-Villaviciosa km 24





Ieri dopo il solito bucato abbiamo dedicato il restante tempo al descanso e: pisolino, siesta in spiaggia e caffetteria, ed e' proprio mentre sorseggiamo un caffe' che passa la bella coppia canadese. Li accompagnamo ad espletare le solite formalita' dell'albergue, la señora Angelica, accogliendoli, gli dice che partendo da Nueva, hanno percorso 46 km, stupefatto Jean grida "I am Superman!" e Fabrizio gli risponde " Tomorrow Batman!" (in relta' hanno percorso 34km). Visto l'imminente arrivo di Roman e Suzanne, decidiamo di cucinare per tutti,anche perche' il menu'del pellegrino in paese non ci aveva convinto. Cosi' improvvisiamo na cena con quello che troviamo nel modesto negozietto, La Isle e' un piccolo e grazioso paese, situato in una bella baia, con un nucleo di antiche case con pochi abitanti fuori stagione. nel piccolo angolo cottura cuciniamo un chilozzo di spaghetti con sugo di tonno, insalata mista, dolcetti, frutta e l'immancabile vino tinto. Serata gradevole cosi' apparecchiamo sotto il portico, cena apprezzata, buona compagnia ( i gradi dell'alcool e la magia del Cammino ci portano a programmare il Camino della Plata insieme......)e in cambio vinciamo un soggiorno di una settimana nel Quebec! Scambi di mail e un abbraccio alla giovane koreana che andra' piu' lenta per problemi alla gamba, fa tenerezza con quel suo modo di mettersi la mano davanti alla bocca ogni volta che ride. Thun e l'olandesone maldestro, arrivato come una furia dopo di noi, distrutto da soli 20km (scopriremo in seguito che e' solito a perdersi!) hanno gia' prenotato al ristorante. Mentre terminiamo la cena inizia a piovigginare e dopo poco arriva l'Hospitalera per accendere la stufa e asciugare cosi' il bucato. Alle 22.30 siamo tutti a letto e la prima sveglia inizia a suonare alle 7.00, visto la bella giornata optiamo per il sentiero costiero che si snoda sopra le scogliere per poi allontanarsi all'interno sosta-colazione a Colunga e spesa, perche' ci aspettano 18 km senza fontane e negozi! Il percorso e' in parte su stradine e in parte su ombrosi e fangosi passaggi in un ambiente montano tra pascoli, frutteti, chiesette e piccoli agglomerati di case. Abbiamo notato, in tutta la fascia nord atlantica spagnola, la presenza di una vegetazione esotica e molto floreale, dimostrazione di un clima non particolarmente rigido. Attraversiamo il paese di Sebrayo, dove c'e' il ben conservato ostello municipale, come detto bisogna premunirsi di cibo oppure e' affisso il numero di telefono di un negozio che fa consegna a domicilio. In queste zone carenti di negozi e' consuetudine vedere il furgone del fornaio che fa le consegne porta a porta. Verso le 14,30 arriviamo a Villaviciosa, non c'e' albergue ma su consiglio di Angelica andiamo all'hotel Carlos I che fa sconti ai pellegrini, situato in un antico palazzo con scricchiolanti pavimenti in legno e arredi d'epoca, per 30€ abbiamo bagno in camera, Wifi, tv e colazione.... che lusso! Uscendo dall'hotel ( dalla finestra del bagno Fabrizio, mentre stende i panni viene salutato da Jaen, nostro vicino di stanza!)nel bar di fronte ritroviamo Roman, Thun, Gunter (alto e grosso austriaco incontrato a San Vincente)e sorpresa dal nostro stesso hotel sta' uscendo Peter, l'algido austriaco che nel vederci si scioglie in un abbraccio! Giro di piu' birre nell'attesa di andare tutti a cena.....

giovedì 5 maggio 2011

16° tappa Ribadesella-La Isla 20 km

Ieri sera il target dell' età dei pellegrini era abbastanza alto ( come il tasso alcolemico, tra vino e grappini!), ma stimolante per la vitalità che trasmettevano (i due ragazzi più giovani erano i più acciaccati!) e che dire di Roman è un personaggio, un intrattenitore, un imbonitore così bravo che venderebbe anche gelati al Polo Nord!. Dispiace però aver perso il precedente gruppo di amici, ormai affiatato, con cui abbiamo condiviso bei momenti, ma il Cammino è come la vita, si fanno delle scelte e si va avanti incontro a nuove esperienze. Dalla nostra finestra visita a 5 stelle, alle spalle l‘incombente catena degli alti Picos de Europa e davanti la bella baia con il frangere delle onde che arriva quasi in camera....... mega colazione al vicino bar con una anziana coppia tedesca (ieri abbiamo superato anche una tranquilla coppia di ottantenni della Savoia!) poi attraverso dolci sentieri su stradine collinari arriviamo alla spiaggia di Vega. Sole fin dal primo mattino, Marina impiega un po‘ a carburare per un dolore sotto la pianta dei piedi, ma i bei paesaggi tra mari e monti aiutato a proseguire meglio. Il sentiero si inoltra sinuoso, prima tra boschi di eucalipto per poi serpeggiare tra verdi pascoli tra mucche, pecore e cavalli sopra una spettacolare scogliera nelle cui insenature sono racchiuse belle e solitarie spiagge. Percorso molto piacevole e facile, una leggera brezza mitiga la calorosa giornata, ma alle 14.00, dopo soli 20km decidiamo di fermarci, 15km sarebbe la tappa successiva a Sebrayo, ma è troppo distante e oltre all' albergue non c‘è nulla! L‘albergue di Isla è gestito dalla signora Angelica, deliziosa e simpatica, tiene curato in modo esemplare il vecchio edifico delle scuole ove è ubicato, ci sono persino vasi di calle fresche sui tavoli. Nella vasta camerata (22 posti) ci accoglie sorridente l‘atletico olandese che simpaticamente ci fa da cicerone!

mercoledì 4 maggio 2011

15° tappa Llanes-Ribadesella. km 31

Ieri sera verso le 20.00 ci raggiungono in camera, che avevamo prenotato anche per loro, Luz e Jean, il gigantesco canadese si butta sul letto dicendo “terrible“!E quando andiamo a cena scherzando dice che forse e‘ meglio andarci in taxi..... e si chiedono come la piccola italiana riesca a fare imperterrita tanti passi (Luz è una amabile signora cinquantenne snella e alta, Jean un bell'uomo dai lunghi capelli grigi e dalla mimica facciale divertente). Cena piacevole con un mix di lingue, loro sono molto meravigliati del ristorante che è situato nella stessa stanza del bar, del tifo eccessivo per il calcio (Real-Barcellona) dell' orario in cui si cena ( da loro alle 18.00) dei ragazzini al bar (da loro vietato ai under 18). Alle 22.00 torniamo in ostello ubicato nello stabile della vecchia stazione ferroviaria , la nostra camera e con 7 letti ma occupata solo da noi 4. Nella sala ritrovo salutiamo Monika e l ‘alto spagnolo, precedentemente avevamo riconosciuto, provenire da una camera una voce nota, Roman l‘esuberante catalano lasciato oltre una settimana fa ! Sveglia alle 7.30, dormito bene anche se i letti pendevano tutti verso l‘esterno, Jaen infatti con la solita mimica ci racconta che tutta la notte si è tenuto stretto alla ringhiera dalla paura di cadere, memore di un ruzzolone dal letto a castello alcune sere prima. Pur essendo la nostra finestra sulla ferrovia, o per stanchezza o per buona tenuta degli infissi non abbiamo sentito alcunché fino alle prime luci dell' alba. Lasciamo l‘ostello (gli amici canadesi avevano prenotato la colazione) ci dirigiamo verso il mare, Llanes ha una sorta di lungo giardino pensile sopra le scogliere e una lunga spiaggia, bellissimo, qui ritroviamo l‘atletico settantenne olandese dai lunghi capelli, visto a Bilbao. Costeggiando il mare in breve arriviamo a Poco dove facciamo una fantastica-mega colazione incontrando Susane, giovane coreana con una tendinite,la giovanissima e tenera coppia inglese, Andreas di Schwerin il tedesco dallo zaino giallo e in lontananza i canadesi con Jaen dalle movenze robotiche. Bellissima giornata sole, e paesaggi che si alternano a spiagge, boschi, prati e graziosi villaggi attraverso sentieri sinuosi delimitati da muretti a secco e siepi. Come ieri e possibile fermarsi in numerosi alloggi che offrono trattamento da pellegrino, il percorso del Camino, qui nell' Asturia corrisponde spesso al sentiero E-9. Alle 17.00 arriviamo nella cittadina di Ribadesella e come al solito l‘ostello è dalla parte opposta. Magnificamente posizionato sul mare, è un nobile palazzo dall'interno fatiscente, noi siamo gli unici abitanti della nostra stanza a 4 letti con vista sul mare! Cena con Roman da intrattenitore poliglotta :Hans tedesco di 69 anni, come Thun l'olandese cappellone, Nicole francese 66 anni e Susanne coreana di 24 anni........

14° tappa S.Vincent de la Barquera-Llanes Km 42

Ieri sera ci siamo attardati un po' aspettando che l'asciugatrice terminasse il suo ciclo, si perché accumulato un po' di panni con Manuel, abbiamo lavato in lavatrice. Risate generali quando al termine del lavaggio Manuel, l'alto giovane franco-spagnolo, tirando fuori i pantaloni di Marina scherzando dice : i miei pantaloni come sono diventati corti, scatenando l‘iralità collettiva! Nel frattempo Tomas sta impacchettando, in carta giornale, i panni bagnatati per metterli dentro il sacco a pelo nella speranza di asciugarli e uno spagnolo di Siviglia ci canta una “saetta “ ben augurante......e la mattina successiva pioverà!? L'hospitalero-imprenditore ci dice piu' volte che, oltre al pagamento del posto letto, c'e' il donativo per cena e colazione, rimarcandolo piu' volte anche al mattino durante la colazione, che si svolge anch'essa comunitaria. Sta piovendo Monika e' partita all'alba, noi verso le 8.00, quasi gli ultimi, una pioggia non troppo intesa che ci accompagnare' per due ore, cosi' decidiamo di percorrere la statale, non particolarmente trafficata, per alcuni km seguiti da Monique (anche la signora francese si è persa diverse volte.......che sia colpa del nome?), sosta al bar per una colazione rigeneratrice e dopo poco smette anche di piovere. Arriviamo ad Unquera, ultimo paese della Cantabria, acquisti viveri e passato il fiume eccoci in Asturia, la segnaletica del Cammino cambia ancora una volta e anche il tempo sta migliorando (ce lo assicura anche una signora del posto!) anziché fermarci a Colombres come pensato da tutti, e visto. che sono solo le 12.00 decidiamo di procedere..... ci aspettano altri 24 km! Dal momento che qualcuno ci scrive che stiamo. passeggiando.... caro Guido preparati e quest' estate vieni con noi a fare qualche tappa del Cammino di Assisi che parte da Dovadola, magari con Mario! Molto grazioso Colombres con i suoi singolari edifici in uno strano stile indiano, ancora statale, ora più trafficata, ma con un bel margine per camminare, quando in lontananza intravediamo dei pellegrini......sono i canadesi visti oltre una settimana prima! Baci e abbracci e da Buelna proseguiranno se pur più lentamente insieme a noi fino alla fine! Dopo un fantastico bocadillo alla arista e formaggio si lascia la statale per seguire la costa. Finalmente sterrati fra prati, boschi, fiumi, scogliere baie e i “bufones“ una sorta di soffioni creati dal mare che risale la roccia porosa, oggi il mare è calmo così non sono molto potenti. Diverse soste per alleggerire il percorso reso ancora più lungo per lavori, sempre in saliscendi e nell' ultimo tratto in vista di Llanes sembra non finire mai un lungo giro su di un colle, con i canadesi ormai staccati e 4 anziani francesi dietro. Come al solito per andare all'ostello dobbiamo attraversare tutto il paese e verso le 19.30 finalmente arriviamo!

lunedì 2 maggio 2011

13° tappa Santillana -S.Vincent de la Barquera km 34





Se la precedente notte e` stata agitata, questa e` stata da incubo, l`anziano spagnolo, probabilmente ottantenne, e` stato soprannominato Red Bull per essere perennemente in movimento..... ieri sera era arrivato trafelato con lo zaino e la mantella bagnata ancora addosso, girava sbattendo e bagnando ovunque! Si e` sistemato nel letto vicino a Fabrizio, durante la notte si alzava ogni ora e scendendo, nel mettersi le ciabatte si appoggiava alla nostra sbarra del letto a castello facendo scuotere tutto! Cosi` alle 6.00, grazie anche alla sveglia di Monique, che fa suonare il cellulare, ma non si alza, siamo in piedi e alle prime luci dell`alba siamo in marcia. Impieghiamo un po¨ per uscire dal paese, perche` mancano le frecce, trovato il sentiero la solita stradina fra pascoli e fattorie sparse, piu` modeste delle basche, ma anche qui con la barbara abitudine di tenere i cani alla catena........ Difficile trovare un bar aperto, inoltre oggi e` ancora festivo essendo stato il primo maggio di domenica, solo verso le 10.30, a Cobracen, riusciamo a far colazione! La giornata e` variabile con sprazzi di sole che illuminano il paesaggio e le viste sul mare. Proseguiamo per un breve tratto su uno sterrato fangoso, ma anche oggi, purtroppo e` l` asfalto a prevalere. Facciamo un tratto con Manuel e un anziano tedesco, i giovani Tomas e Alejandro procedono velocemente seguiti da Peter. Altra sosta nella cittadina di Comillas, con importanti monumenti e una bella spiaggia, l`ostello situato in un antico carcere apre solo alle 16.00, cosi` decidiamo di proseguire per altri 12km| Ancora stradine secondarie che sembrano allungare il percorso rispetto alla statale, comunque da bravi pellegrini seguiamo le frecce gialle e finalmente ci appare in lontananza il lungo ponte sul rio e la citta` di S.Vincent de Barquera con in basso la parte nuova e la spiaggia e in alto arroccato il casco, il centro antico con in evidenza il castello e la chiesa-fortezza. Verso le 17.30 finalmente arriviamo all`ostello ubicato nella parte alta presso la cattedrale, 44 posti letto, dove ritroviamo quasi tutti, sempre molto coinvolgente la cena comunitaria con l`aiuto dei pellegrini, si prepara un antipasto a base di crostini al formaggio arturiano simile al gorgonzola, insalata mista, sardine fritte, paiella, come dolce yogurt con abbondante vini tinto, rosso della Rjoca. I due giovani Tomas e Alejandro sono di corvee a lavare i piatti su ordine del teutonico hospitalero, mentre il resto della combriccola e` im giardino a chiacchierare e l`hospitalera a medicar ampolle, agli altri .........fortunatamente Red Bull l'abbiamo seminato o sara` stato lui ad aver seminato noi¿

domenica 1 maggio 2011

12° tappa Santander-Santillana 35 km





Dopo la nottata “agitata“ prima delle 6.00 inizia il movimento così ci prepariamo anche noi. Ci dirigiamo alla stazione della Feve, come consigliato dall' hospitalero, prenderemo il treno per eliminare i 5 km di brutta periferia di Santander. Le prime luci del giorno sembrano preannunciare una bella giornata, per il centro poca gente qualche ubriaco (la città conta oltre 200.000 abitanti e quindi anche zone di degrado) e una singolare ronda composta da una decina di belle ragazze (anche in minigonna!) con tanto di cartellino identificatore e manganello (Fabrizio pensava fossero uscite da un ballo in maschera!) che vigila sulla zona della stazione. Il primo treno partirà alle 8.15, siamo in largo anticipo, così aspettiamo al bar della stazione(aperto fin dalle 6.30) facendo colazione e utilizzando il wifi. Sul treno ritroviamo l‘attempata coppia tedesca, la signora ci dice che faranno la tappa odierna col mezzo per preservare le energie in vista di Santiago (da mercoledì continuerà sola perché il marito deve tornare in Germania) noi scendiamo dopo poche fermate. Il cammino odierno si snoda tra strade secondarie attraverso in una campagna ondulata tra pascoli e continui saliscendi e case sparse. Nel paese di Boo chiediamo lumi per la scorciatoia (consigliataci anche in ostello.......tenendo conto che i treni passano ogni 20‘) più corta di 7km, ci viene facilmente indicata dicendoci che non è mai successo nulla.....si tratta di attraversare un ponte ferroviario facendo attenzione che non passi il treno! In realtà il tratto è veramente breve (70m) e essendo oggi festivo i treni circolano ogni ora, comunque per sicurezza passiamo velocemente! Arriviamo alla stazione successiva, Morgo, e attraverso stradine secondarie sempre ben segnalate proseguiamo nella variabile giornata, cosi proseguiamo speditamente fino a Cudon. Sosta cafe-leche in un baretto aperto, poi si segue in discesa uno sterrato che costeggia per 5km le tubature della Solvay, che a valle, ha un grande stabilimento. Ci separano ora 7 km dalla meta sempre su ondulate stradine con lontani scorci sul mare, un tracciato non particolarmente impegnativo, ma faticoso per piedi e gambe perché quasi sempre su asfalto. Alle 14.30 siamo già a Santillana, l‘unico arrivato è Tomas, il giovane e garbato poliglotta dal passo svelto (anche oggi nonostante le infradito!), per forza è magro e con gambe lunghissime! L‘albergue situato in centro dietro al museo, aprirà solo alle 16.00, così parcheggiamo lo zaino come segnaposto vicino alla porta e andiamo a pranzare. Incontriamo la coppia tedesca che ci consigliano la vicina Sideria, molto affollata, nonostante l‘orario (per noi inusuale, le 15.00 passate) dovremo aspettare per un tavolo. Veramente un ottimo pranzo, all' ostello ritroviamo Monika, tedesca trapiantata a Madrid, signora di mezz‘età, del tipo “sapientino“, arriverà poi Peter, l‘austriaco in compagnia di un “omone“ spagnolo. Alle 16.00 viene un poliziotto a riscuotere e timbrare le credenziali ed aprire l‘ostello, piccolo ma grazioso edifico con soli 16 posti centralmente situato nel contesto dello splendido borgo medioevale. Sotto uno scroscio di pioggia arriveranno Monique, Alejandro e un anziano spagnolo agitato.......

1 maggio

Ieri sera l‘hospitalero italiano ci ha spiegato con dovizia di particolari (tipo al semaforo aspetta il verde....) dove andare a cenare: da El Figon, ristorante italiano a buon mercato......peccato fosse chiuso così ripieghiamo per un frugale pasto in ostello. Siamo oltre 30 persone, molti nuovi che iniziano qui il Cammino (Santander ha l“aeroporto) , svedesi, norvegesi, americani oltre agli spagnoli e altri come Ruben che lo terminano qui o come Chantal e Elisabet (le due francesi) che avendo meno giorni saltano alcune tappe. Per gli spagnoli che giocano in casa è consuetudine fare il Cammino in più tranches approfittando di qualche giorno di festa, come adesso per le vacanze pasquali. Noi che facciamo il percorso tutto in una volta, peccando un po' di superbia ci sentiamo più pellegrini, ma non dobbiamo pensare di essere portatori della verità, ci sono tanti modi di interpretare il Cammino. E come ci ha detto una hospitalera, se gli albergue dovessero sopravvivere con i soli pellegrini che fanno tutto il Cammino completo (una percentuale molto bassa ) in una volta avrebbero già chiuso ed anche per questo dovremmo guardarli benevolmente ! Questa frase, letta a Guemes, la dice tutta : NO IMPORTA DE DONDE VENGAS NO IMPORTA TU IDIOMA NO IMPORTA TU EDAD EL CAMINO NOS UNE. Ora ai volti cominciamo ad associarle un nome e ad instaurarsi un rapporto più profondo... Gloria brava abbiamo letto il tuo commento (non avevamo dubbi, Fabrizio qualcuno!) ora aspettiamo anche Guido (fresco di scuola) che sappiamo ci segue..Post scritto durante la lunga notte..... alle 22.30 si spengono le luci, ma è difficile prendere sonno, i letti scricchiolano al più piccolo movimento, i roncadores sono già al lavoro (Fabrizio in pole !), c è anche chi, nel sonno, intraprende un monologo....interrotto fortunatamente da un vicino....... provocando una risata generale........