Grazioso il b&b di Cerignola, arredato in stile Ikea, dal giovane e rampante architetto che lo gestisce, in un vecchio palazzo ben restaurato, a due passi dalla cattedrale (chiusa per lavori). Come al solito non passiamo inosservati e dopo averci chiesto se siamo stranieri, se lo facciamo per voto o per grazia, se camminiamo per l'autostrada, delle farmaciste curiose ci chiedono se abbiamo problemi di cartilagine!? Persino in chiesa, dove andiamo per avere un timbro sulla credenziale che attesti il passaggio da Cerignola, al nominare la Via Francigena del Sud, don Pasquale ci guarda stupito, chiedendoci se siamo cristiani (?!?!) e quando passiamo tra i vari corridoi per andare in sacrestia, i parrocchiani ci guardano con circospezione... alla fine una attonita perpetua ci imprime il benedetto sigillo!
Stanotte è tornata l'ora legale, e siccome dormiamo tutti nel monolocale, "Tullio il mattiniere", inizia con sonori sbadigli a gironzolare su e giù, ma visto che nessuno gli presta attenzione, alla fine chiede "voi che ore fate .... le 6.00?"..... come al solito in anticipo sulla tabella di marcia prevista! Lasciamo la città, silenziosa, assai diversa da come l'abbiamo trovata ieri, animata di auto e persone con venditori improvvisati di fave, piselli e fragole agli angoli delle strade, ora solo i bar sono aperti e ancora scarsi gli avventori. Ben presto ci troviamo in campagna, passando da una storica masseria veniamo finalmente riconosciuti come pellegrini sulla Francigena, ci danno deplian turistici (?) e ci dicono che poco prima è passato il francese alto e magro, il nostro era grasso, ma chissà non vedendolo da giorni e "mangiando nei boschi"..... forse è dimagrito! Nonostante sia domenica gli agricoltori sono intenti a potare gli ulivi e curare la vigna in un vasto territorio praticamente pianeggiante, in una assolata e calda mattinata. Il tracciato segue in parte l'antica Via Traiana, con resti ai lati della strada, l'importante ponte romano a 5 arcate, il bel arco di Traiano stranamente inglobato in un vivaio. Arrivo in salita, Canosa di Puglia è adagiata su 7 colli, tra un dedalo di vie tra bianchi e vecchi palazzi dal tipico tetto terrazzato con i panni stesi ad asciugare, le persiane e tende chiuse, ma ci sentiamo osservati...anzi udiamo dire "né sono già passati due messi così ..." riferito a Tullio e Gigi che ci precedono! E per finire, nella centrale piazza della cattedrale, un attempato signore ci dice "non andrete mica a sciare con quelle racchette... perché se no avete sbagliato strada, tra 20 km c'è il mare" !!!!
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I vagabondi
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Non capisco di che vi meravigliate se vi chiedono dove andate e perché......pure noi a casa ce lo stiamo ancora chiedendo!!
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