sabato 15 dicembre 2018

3° tappa Astorga - Foncebadon 26 km


Memori, dagli anni passati, della scortesia e del freddo trovato all'albergue municipale di Astorga e stanchi dall' impegnativa tappa, ci siamo concessi un alberghetto di fronte alla cattedrale, che dire surriscaldato è poco..... Un giretto per la città e le sue luminarie senza incontrare alcun pellegrino, ma oggi ritroveremo l'inglese del primo giorno, che ha sostituito la bionda coreana con un' inglesina, una spagnola, due giovani coreani e un tedesco che procedeva in senso opposto. Dopo una notte piovigginosa, ci aspetta una mattinata grigia e nebbiosa, ma con temperature gradevoli (7-10°)che ci accompagneranno per tutta la giornata. Dai 900m. di Astorga si sale dolcemente per una pista che affianca la strada tra la macchia, rade querce e abeti. Si attraversano piccoli borghi ben tenuti, dalle belle case in sasso e le antiche chiesette dal campanile a vela coi caratteristici nidi di cicogna, alcuni ancora "abitati". Numerose le strutture per pellegrini chiuse per la "bassa stagione", a Murias de Rechivaldo, Santa Catalina de Somoza e Rabanal troviamo bar aperti, utili per ristorarci, visto che d'inverno è improponibile anche il solo fermarsi a riposare all'aperto. Da Rabanal il sentiero si fa più impervio e sassoso, ma con ampi panorami sulla vallata, nebbia permettendo, ora si sale più rapidamente fino ad arrivare ai 1430m di Foncebadon, che nei punti più in ombra conserva tracce della recente nevicata. Il paese abbandonato e diroccato fino ad una decina di anni fa, ebbe nel passato un importante ruolo sulla via dei pellegrinaggi, da alcuni anni sta vivendo una rinascita, con importanti restauri e con l'apertura di ben 12 attività, di cui due aperte tutto l'anno. Una di queste, la più spartana, è occupata da un gruppo, non ci resta che El Trasgu, una sorta di bar-ristorante-negozio-affittacamere, aperto solo nel 2016.....un'ottima soluzione,  camere arredate con gusto anche nei particolari, calde e linde con personale gentilissimo e una cucina tipica....cosa chiedere di più.









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