Grazioso l'ostello di Triacastela, con le porte delle camere tipo saloon, una stanza a 4 letti solo per noi, ma soprattutto "caliente" tanto da dover tenere la finestra aperta! Oltre a noi la effervescente Emily che salutiamo tra selfie e abbracci, ma rivedremo a Santiago (da ora faremo tappe diverse), Claudia che va alla giornata e Simone di Rimini che ha problemi al menisco. Partiamo presto in vista della lunga tappa, dando "fiducia" al meteo, lasciamo gli indumenti anti-pioggia nello zaino....e infatti pur restando una giornata grigia, ma non fredda, finalmente non pioverà! Bello il percorso tra saliscendi nei boschi tra contorte querce e centenari castagni, si snoda tra muretti a secco ammantati di muschio, che dividono verdi pascoli. Rami e alberi rotti, ruscelli in piena, testimoniano il maltempo che nei giorni precedenti ha imperversato sulla Galizia con forti venti e intense piogge. Questa è la variante per San Xill, il tracciato originario dell'antico Cammino, per 19 km niente paesi, solo isolate fattorie e saltuari bar (in alta stagione). Una breve sosta a metà via in una sorta di "comunità hippy", dove lo scorso anno avevamo conosciuto il bel Simon, l'australiano che stava provando a vivere una vita alternativa, ma al momento è in città per commissioni. Ci riceve Karl, un tedesco un po' 'fatto', molto lento nel discorrere, ma gentile e sorridente ci offre biscotti e caffè e ci dice che sono già passati un ragazzo ceco e una donna. Ci sorpassa un ciclista italiano con scritto "da Milano a Santiago per Chiara" sul giubbetto catarifrangente...... Attraversiamo la città di Sarria dalla parte bassa, cercando di guadagnare qualche metro...sul tragitto, ma intenti a trovare la strada giusta ci "giochiamo" bar e supermercato! Ci aspettano gli ultimi 14 km, ancora lo stesso bel paesaggio, ma nessun servizio, solo solitarie fattorie, piacevole l'incontro con Dionisio, un vecchio contadino conosciuto nel 2009, che ritroviamo ancora in ottima forma, come al solito ci dona 2 noci (che ha sempre in tasca) in cambio di una preghiera a Santiago. All'ostello di Barbadelo chiediamo se possiamo riposarci un po', certo ci dice l'hospitalera.....ma fuori, ma fuori d'inverno non ci si ferma tanto, e quando anche il bar a 2km è chiuso (per turno!), non ci resta che procedere speditamente verso la meta. Alle 17.00, dopo 33 km, arriviamo al piccolo ostello municipale di Ferreiros, saremo in compagnia di Jacob, dalla Rep. Ceca e una ragazza russa che ha fatto il voto del silenzio. Il ristorante adiacente è chiuso, così per mangiare dobbiamo percorrere ancora 800m e quando arriviamo la proprietaria ci guarda scocciata e domanda volete proprio cenare, ma alla fine svogliatamente ci serve! Giornatona!
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