Come preannunciato, alle 7.00 il vento del nord inizia a sibilare portando con sé la neve ...bellissimo guardare i candidi fiocchi dalla calda camera. Siamo alloggiati al residencial Don Dinis (dal nome del re Dionisio del Portogallo che qui si sposò con Isabella d'Aragona, nel 1282), un locale un po' datato, ma con servizi rinnovati, la nostra stanza ha anche un salottino, due tv, un balconcino e riscaldamento a manetta...per non parlare della pantagruelica colazione a buffett...il tutto a 30€...in due! Quindi ci attardiamo fino alle 9.00 quando la bufera sembra cessata e partiamo vestiti di tutto punto, perché la temperatura è ancora bassina, sarà un alternarsi di pioggia e sole per tutta la giornata. Ben presto si inizia a salire in un paesaggio privo di alberi, tra massi dalle singolari formazioni rocciose, si attraversa una parte completamente bruciata dagli incendi dello scorso anno che hanno anche cancellato la segnaletica sui tronchi arsi, ora è stata sostituta da svolazzanti nastri gialli. Questa sarà la prima tappa ben marcata dall'inizio alla fine, paesaggio sempre ondulato soprattutto tra pinete, con gli abeti incisi con tanto di sacchetti per la raccolta della resina. Si scende fino al fiume, dove sono vasti pascoli, sfiorando fattorie e diversi paesi che punteggiano le vallate, ma nessun servizio fino all'arrivo a Ponte do Abade. Ci fiondiamo nel primo bar che vediamo...entriamo in un locale dove il tempo si è fermato 50 anni fa...i gestori, un'anziana coppia vestita in modo vetusto ci serve il caffè con mani tremolanti, ma sono molto gentili e vogliosi di conversare...Ci dicono che il paese conta ormai solo vecchi che vanno o alla casa di riposo o al cimitero...hanno dovuto chiudere l'alimentari annesso, ma hanno ancora le camere da affittare...Ci chiedono se vogliamo rimanere, peccato ormai abbiamo prenotato ad 1,5 km fuori dal percorso, perché lì non risultava niente....non fa nulla, il barista gentilmente ci spiega la strada e da uomo di mondo ci saluta anche in spagnolo, italiano e tedesco!
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