Dopo la nottata “agitata“ prima delle 6.00 inizia il movimento così ci prepariamo anche noi. Ci dirigiamo alla stazione della Feve, come consigliato dall' hospitalero, prenderemo il treno per eliminare i 5 km di brutta periferia di Santander. Le prime luci del giorno sembrano preannunciare una bella giornata, per il centro poca gente qualche ubriaco (la città conta oltre 200.000 abitanti e quindi anche zone di degrado) e una singolare ronda composta da una decina di belle ragazze (anche in minigonna!) con tanto di cartellino identificatore e manganello (Fabrizio pensava fossero uscite da un ballo in maschera!) che vigila sulla zona della stazione. Il primo treno partirà alle 8.15, siamo in largo anticipo, così aspettiamo al bar della stazione(aperto fin dalle 6.30) facendo colazione e utilizzando il wifi. Sul treno ritroviamo l‘attempata coppia tedesca, la signora ci dice che faranno la tappa odierna col mezzo per preservare le energie in vista di Santiago (da mercoledì continuerà sola perché il marito deve tornare in Germania) noi scendiamo dopo poche fermate. Il cammino odierno si snoda tra strade secondarie attraverso in una campagna ondulata tra pascoli e continui saliscendi e case sparse. Nel paese di Boo chiediamo lumi per la scorciatoia (consigliataci anche in ostello.......tenendo conto che i treni passano ogni 20‘) più corta di 7km, ci viene facilmente indicata dicendoci che non è mai successo nulla.....si tratta di attraversare un ponte ferroviario facendo attenzione che non passi il treno! In realtà il tratto è veramente breve (70m) e essendo oggi festivo i treni circolano ogni ora, comunque per sicurezza passiamo velocemente! Arriviamo alla stazione successiva, Morgo, e attraverso stradine secondarie sempre ben segnalate proseguiamo nella variabile giornata, cosi proseguiamo speditamente fino a Cudon. Sosta cafe-leche in un baretto aperto, poi si segue in discesa uno sterrato che costeggia per 5km le tubature della Solvay, che a valle, ha un grande stabilimento. Ci separano ora 7 km dalla meta sempre su ondulate stradine con lontani scorci sul mare, un tracciato non particolarmente impegnativo, ma faticoso per piedi e gambe perché quasi sempre su asfalto. Alle 14.30 siamo già a Santillana, l‘unico arrivato è Tomas, il giovane e garbato poliglotta dal passo svelto (anche oggi nonostante le infradito!), per forza è magro e con gambe lunghissime! L‘albergue situato in centro dietro al museo, aprirà solo alle 16.00, così parcheggiamo lo zaino come segnaposto vicino alla porta e andiamo a pranzare. Incontriamo la coppia tedesca che ci consigliano la vicina Sideria, molto affollata, nonostante l‘orario (per noi inusuale, le 15.00 passate) dovremo aspettare per un tavolo. Veramente un ottimo pranzo, all' ostello ritroviamo Monika, tedesca trapiantata a Madrid, signora di mezz‘età, del tipo “sapientino“, arriverà poi Peter, l‘austriaco in compagnia di un “omone“ spagnolo. Alle 16.00 viene un poliziotto a riscuotere e timbrare le credenziali ed aprire l‘ostello, piccolo ma grazioso edifico con soli 16 posti centralmente situato nel contesto dello splendido borgo medioevale. Sotto uno scroscio di pioggia arriveranno Monique, Alejandro e un anziano spagnolo agitato.......
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I vagabondi
domenica 1 maggio 2011
12° tappa Santander-Santillana 35 km
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ciao vagabondi.Apprezzo la fiducia che mio fratello ha nei miei confronti!!!comunque io insisto !ho capito che i piedi sono un pò doloranti ma a parte ciò tutto fila liscio.Oggi sono andata dalla mamma e anche loro (da vecchietti) stanno bene.buon proseguimento e.....alla prossima!!ciao h
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