Ieri sera dopo un tempo minaccioso, finalmente si scatena un forte temporale...così possiamo indossare, per la prima volta in questo Cammino, la mantella, giusto il tempo di andare a cena e smette già di piovere! Mangiamo alla pulperia e nonostante il singolare ed inespressivo ristoratore (sarà un parente dello strano hospitalero....) il menù proposto (caldo gallego, pulpo, dolce e vino) sarà di nostro gradimento, polipo tenerissimo e finalmente un buon creme-caramel, a volte portano il budino ancora confezionato e capisci chiaramente che non è "casero" ! Prima di andarsene l'hospitalero ci dice tranquilli alle 22.30 le luci si spegneranno automaticamente.... ma le porte....rimarranno aperte! Oggi il Cammino Comunitario lo continuiamo solo noi, tutti gli altri si sono presi due giornata libere ... in qualche maniera ci ricompatteremo domani sera, noi, come da programma, allunghiamo il percorso per passare dal bel monastero di Oseira. Quindi sveglia al mattino presto, colazione al bar Sol y Luna, come consigliato da amici pellegrini, gestito da un italiano, ma stamattina c'è la moglie, non buono l'impatto ...alla domanda di Fabrizio "dove è il bagno?" risponde "ma in ostello non c'erano i servizi?" .... si addolcisce alla fine chiedendoci di fare una foto e a Marina e Silvia regala una pietra di buon auspicio. Partiamo prima delle 8.00, in una fredda e ventosa mattinata con le nubi che corrono velocemente lasciando il cielo sempre più terso e azzurro, iniziando a salire per mulattiere pietrose in uno splendido paesaggio agreste. Per tutto il giorno sarà un continuo su e giù per vallate e colline non particolarmente alte (massimo 800 mt), ma con sensibili salite e discese, con un costante forte vento mitigato solo lungo i tipici fossati, ombreggiati da querce o alti cespugli di more, in cui si incanala il sentiero. Sempre incantati da un bel paesaggio galiziano, viuzze che si dipanano tra verdi pascoli con frequenti i rivoli d'acqua che attraversano gli sterrati, muretti a secco per confine, paesini dalla grigia pietra, con le vaste stalle e onnipresente l'intenso odore di Galizia! A metà tappa, l'interessante e suggestivo Monastero di Oseira, detto per la sua vastità l'Escorial di Galizia, oggi abitato da soli 11 benedettini. Ricco di storia ed arte e a fine visita abbiamo avuto, grazie alla richiesta del pellegrino Pedro (siamo stati gli unici 3 partecipanti alla prima visita guidata della mattina), abbiamo l'opportunità di essere accompagnati, tra i meandri della clausura, in una piccola cappella ad assistere alle laudi che i monaci cantano in latino. All'arrivo in ostello a Castro Dozan troviamo i soliti...Manolo (Jesus, causa la grossa vescica, è ritornato a casa), il pellegrino rumeno, il coreano e Pedro. Ma nel tardo pomeriggio arrivano..... una decina tra spagnoli e francesi, attempati e sudati personaggi (ma quanto corrono, per grondare con questo freddo!), che "gareggiano" su lunghe tappe, confrontano tempi e km, i fanatici del Cammino!
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