venerdì 21 aprile 2017

23° tappa A Gudina-Campobecerros 21 km

Partiamo alle 8 in una tersa giornata già assolata, dopo la colazione nell'animato bar del Pellegrino, aperto dalle 6.30, ma senza pane tostato o brioche.... è comunque la prima volta che troviamo un locale cosi affollato di prima mattina. A A Gudina il Cammino ha due varianti, noi seguiamo l'antico tracciato più breve, che si snoda lungo la strada poco trafficata,  mentre da ambo i lati fervono i preparativi per i lavori del treno ad alta velocità, attraversando borghi semi spopolati. Percorso sempre ondulato, camminiamo su e giù sui crinali  a quota 1000 mt. in un paesaggio senza alberatura, ma ricoperto di bassi arbusti colorati come tutti i monti circostanti, in vista di un grande invaso artificiale. Incontriamo un numeroso gruppo di pellegrini spagnoli baldanzosi con un piccolo zainetto e ....bus d'appoggio. Bello l'ultimo tratto finalmente su sterrato, più impegnativa la ripida discesa che conduce alla meta, il piccolo paese di Campobecerros (150 ab) ci apparre nella valle deturpato dai mastodontici lavori stradali di autostrada e ferrovia! Antico paese di carbonai, in un parco naturale, oggi qualche stalla e tanti anziani, ha un discreto albergue privato (oltre a noi solo altri due spagnoli), un bar -ristorante - alloggio, che tra lavoratori, turigrons e pellegrini a pranzo era un caos, la chiesa di Santiago....e un altro negozio- bar - ristorante. In quest'ultimo si dovrebbe mangiare bene, ma l'impatto non è dei migliori...in vetrina seduta vicino alla stufa accesa (ci sono 25°!) l'anziana nonna che ritroviamo lì anche dopo sei ore... due miseri tavolini una "essenziale rivendita", bar, ma senza macchina del caffè, un'ambiente dal sapore molto antico....  Si decide così di cenare al centrale Merenderio, che non brilla certo per "limpiezza" e le mature e "sguaite" cameriere , non sono certo il massimo...ma questo è quanto c'è e comunque, siamo sopravvissuti a molto peggio!

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