Dormire sul pavimento si è rilevato essere migliore del previsto, è forse la notte che abbiamo riposato di più, hanno aiutato a conciliare il sonno le battute di Tullio e la successiva pioggia scrosciante. Qui nella "comune" per rispetto di tutti la sveglia non e' prima della 7 (...... ma Mirko e Tullio hanno levato le tende prima!) poi una bella e abbondante colazione comunitaria e di nuovo tutti a rassettare. Alle 8 siamo pronti a lasciare l'ostello (da non dimenticare assolutamente il donativo nella cassetta " dai quello che puoi o prendi cio' di cui hai bisogno"), salutando con baci e abbracci i deliziosi hospitaleri Angelo e Franco, che ci chiedono pure se siamo stati soddisfatti dell'accoglienza, come dimenticare un simile trattamento e coinvolgimento! Siamo gia' in tenuta pioggia con calzoni e mantelle impermeabili, per quasi tutto il dì sara' acqua, col sentiero in alcuni casi scivoloso e fangoso con canaloni che diventano rivoli di fango. Con Gragnon si lascia la regione della Rioja e si entra in Castilla y Leon (provincia di Burgos) e fin da subito si nota la diversa segnaletica, nuovi e utili cartelloni informativi, sempre col simbolo della conchiglia, all'ingresso di ogni centro illustrano il percorso, le distanze dal successivo e i servizi che il paese offre. Attraversiamo in leggera salita piccoli paesi (da 50 a 150 abitanti) in un paesaggio collinare che si fa via via più montano (siamo sui 700-800 mt), accompagnati da pioggerella e rari sprazzi di sole. Belorado è una bella cittadina medioevale (di 2150 abitanti ) con la piazza centrale porticata, i resti di una rocca e numerose chiese sovrastate dai nidi delle cicogne che cominciano ad essere un elemento sempre più presente. Percorriamo un lungo tratto assieme ad Alejandro e ad uno spagnolo anche lui proveniente da Gragnon che, nonostante fosse partito solo da Logrogno, aveva gia' i piedi doloranti, infatti si fermera' gia' alle 13.00 nell'ostello di Totosantos. Sulla collina che domina le poche case di Tosantos spicca la bella chiesa rupestre di Nostra Signora della Pena (delle rocce) del XII sec. che conserva al suo interno una statua romanica della Vergine, per visitarla bisogna chiedere la chiave al bar. Noi proseguiamo per altri 7 km e verso le 16.00, dopo quasi 30 km, ci fermiamo a Villafranca Monte de Oca (mt 950) un tempo famosa sede vescovile (oggi dopo lo spopolamento degli anni '50 conta appena 160 ab.)ed importante sosta prima del temibile (causa clima, lupi e briganti) attraversamento delle alture dei Montes de Oca, sta iniziando a nevicare e la temperatura e' scesa notevolmente. L'ostello municipale e' gia' completo cosi' non ci rimane che trovare una sistemazione per la notte, le possibilita' sono una casa rural (tipica abitazione locale ristrutturata), ma nessuno risponde al campanello, o una camera sopra al bar con bagno nel corridoio a 40 euro (12 all'ostello, in due!), cerchiamo di contrattare, ma l'oste furbone non cede, sa benissimo che a quell'ora e con quel tempo non possiamo che accettare, 13 km, con l'attraversamento di un passo, ci separano dal paese successivo! Cosi' prendiamo possesso della stanza, previa visione, sistemiamo i nostri abiti bagnati, per poi uscire nuovamente in paese alla ricerca di un alimentari, notando che l'unico ristorante aperto e' quello presso il nostro alloggio e non ci sembra molto invitante, decidiamo cosi' per una cena in camera. Facciamo un salto anche all'ostello, situato in centro sulla via principale, perche' e' l'unico punto dotato di postazione internet, rivediamo cosi' buona parte delle persone che erano a Gragnon (i tedeschi anziani, Olga e l'olandesina, Davide, Maria la spagnola di mezz'eta' che parla italiano, lo spagnolo calvo che e' arrivato trafelato prima di noi e ha trovato l'ultimo posto.......) in quella confusione cameratesca che gia' ci manca, nonostante l'odore di umido per i panni bagnati stesi ovunque, la cucina (situata nel pianerottolo superiore) affollata e il contatore che salta in continuazione (piastre elettriche,microonde e boiler!) mandandoci il computer in tilt! Prima di lasciare l'ostello ritroviamo anche Alejandro cosi' scambiamo quattro chiacchiere prima di andare a ritirarci nella nostra camera, visto il calduccio dell'ambiente, ne' approfittiamo per lavarci anche i capelli e fare il bucato che asciugheremo nei roventi termosifoni. Poi useremo uno dei due letti matrimoniali come tavolo per la cena a base di jamon (l'ottimo prosciutto locale) e formaggio concludendo con l'ormai immancabile cioccolata davanti alla televisione, scopriremo cosi' che un'anomala ondata di freddo sta investendo la Spagna proprio in questa settimana pasquale, portando neve persino a Barcellona! Visto le previsioni domani si prospetta una bella giornatina, nel frattempo dalla finestra osserviamo che sta nevicando e mezzi spargi-sale e spala-neve sono in movimento, la loro sede e' proprio qui a fianco dell'albergo e per tutta la notta sara' un via vai continuo, al confronto il russare dell'ostello era niente!
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I vagabondi
venerdì 10 aprile 2009
9° tappa Grañon--Vilafranca de Monte de Oca 29 km
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Ciao Fabri e Mari, abbiamo letto i diari dell'ottava e nona tappa e ci rendiamo conto che, nonostante le condizioni climatiche poco favorevoli che avete incontrato, avete raggiunto una buona forma fisica, ma.....che ormai siete iniziati a Bacco!
RispondiEliminaScherzi a parte, BUONA PASQUA ed un caloroso abbraccio. Anna e Luciano