lunedì 27 aprile 2009

25° tappa Melide--Arca 33 km

I nostri compagni di camera, i ciclisti spagnoli, hanno puntato la sveglia alle 5.00 cosi' alle 7.00 siamo gia' in piedi anche noi. Partendo presto cercheremo di seminare la svizzera che, con il suo passo svelto ci raggiunge sempre. Evitiamo di tornare in centro, alla ricerca di un bar aperto, ma approfittiamo della panaderia (forno) gia' aperta, proprio di fronte all'ostello, prendendo ben 5 mega briose. Giornata umida e nebbiosa fino a mattina inoltrata, ancora leggeri saliscendi, i boschi di querce e castagni lasciano il posto a quelli di eucalipto dal caratteristico odore. La prima sosta la facciamo solo verso le 10.00, perche' attraversiamo piccoli paesi, nel primo bar aperto troviamo Andreas intento a scrivere, rimarra' ancora li' anche dopo la nostra partenza. Il gestore del bar parla bene italiano perche' e' uno dei tanti spagnoli che sono emigrati in Svizzera, cosi' chiacchieriamo un po'. Lungo il percorso ci messaggia Monique che e' nel bar dove ci eravamo fermati noi e ha trovato l'agenda di Andreas e se lo incontreremo di farglielo sapere (ci raggiugera' poco dopo, il ragazzo ha il passo svelto!). Si attraversano centri e paesi anonimi che hanno perso l'antica bellezza sopravvivono solo gli horreo i tradizionali granai spesso rimaneggiati e le croci votive. A proposito di croci, lungo il Camino fin dai primi giorni, si trovano lapidi in ricordo di pellegrini morti lungo il percorso quest'ultima e' in ricordo di una cinquantanovenne morta serenamente nel letto a Santiago dopo aver percorso il suo secondo Camino. Giornata scorrevole, ma senza particolari degni di nota, sara' perche' ormai siamo alla fine, o sara' perche' Monique non e' con noi. Questa volta la Svizzera e' stata battuta dall'Italia, lei dice per problemi ai piedi e perche' ancora una volta e' riuscita a perdersi comunque sia oggi era in compagnia del bel Gerhard. Quando la messaggiamo siamo con Andreas nei pressi di Arca (dopo 33 km) e pensiamo di continuare per altri 8 km, in modo da riuscire ad essere a Santiago domani prima della messa di mezzogiorno. Monique ci prega di fermarci ad Arca perche' non ce la fa' piu', infatti arrivera' con 2 ore di stacco assieme al sorridente bavarese. Ci siamo piazzati all'ostello municipale, dove sarebbe stato piacevole farci una bella spaghettata vista la bella cucina, ma alla domenica e' tutto chiuso cosi' optiamo per il ristorante per l'ultimo menu' del pellegrino. Monique chatta fino all'ultimo momento, cosi' Marina ordina anche per lei, arrivera' trafelata e con una gran fame (tanto per cambiare) non sapendo cosa l'aspetta. Il primo piatto non e' la solita zuppa, ma un misero brodino in tazza e allora giu' a ridere! Andra' meglio con il secondo piatto un'abbondante porzione di pollo e contorni, l'immancabile dolce e il solito vino. Poi ci accorgiamo che mancano 10' alle 22.00 ed allora via di corsa perche' ormai chiudono il portone! E' l'ultima sera da pellegrini, domani l'ultima tappa poi torneremo alla "normalita' ", non avremo piu' il menu' riservato, la credencial per avere un letto, l'orario per rientrare, il dormitorio comune, uno zaino in spalla e tutto questo un po' ci manchera'!







1 commento:

  1. Buona sera PELLEGRINI!!
    sapete, anche a me mancheranno i vostri racconti, e propongo di continuare anche quando sarete a casa , raccontando i cavoli vostri a tutti !
    Vi puo' piacere?
    Cmq complimenti per la vostra impresa meravigliosa, chissa' quanti ricordi vi porterete dentro, e sopratutto quante sensazioni.... questo e' il bello della vita !
    Ci vediamo presto, magari per una piega.... vero marina?
    E come dice il mitico Guido Meda commentando la MOTO GP:" ..... MARINA C'E'.... FABRIZIO C'E'".
    Ciao Lorenzo

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