Ci svegliamo che sta albeggiando, cosi' prendiamo le nostre cose e ci spostiamo in soggiorno a preparare gli zaini per non disturbare "la camerata". Ben presto si alzeranno anche la signora russa e una ragazza giapponese, cosi' alle 7.30 siamo gia' in marcia. Mattinata gia' bella e assolata, ma piuttosto fresca (4 gradi) perche' il sentieri si snoda nella vallata che e' ancora in ombra. Il primo tratto del tragitto e' piuttosto brutto, segue la statale da cui siamo divisi da un muretto, stamane molto trafficata da tir. Dopo una sosta colazione (gruppo di attempati ed esaltati veneti che stanno cronometrando il tragitto) finalmente il sentiero si innoltra tra boschi di castagni e pascoli ed inizia a salire, come la temperatura che si fa sempre piu' caliente (30 gradi!). Attraversiamo piccoli borghi montani dove non si vede un'anima, mentre il sentiero si inerpica sempre piu' accidentato. Sosta pranzo a La Laguna, ultimo paesino della Castiglia (poi entreremo in Galizia) si continua a salire in un bel paesaggio alpino con monti ammantati di ginestra e erica che ci fanno ricordare la nostra amica Heidi. Quando, come per telepatia ci arriva un messaggio di Monique: si trova ad O'Cebrerio (la vetta) in ostello, con problemi ad un piede e gastrointestinali (ingurgita di tutto!) ed e' molto depressa. In meno di un km siamo da lei, l'hospitalera ci accompagna nella stanza dove riposa, una vasta camerata (dove alle 15.00 c'e' gia' gente che dorme) nuova ma un ambiente asettico e deprimente, sembra di essere in un ospedale! Come ci vede si rigenera, dice che sta meglio e anche se ha pagato (ben 3 euro) vuol venire via con noi. Cosi' lasciamo O'Cebrerio, bel villaggio in pietra totalmente restaurato, nato dai e per i pellegrini, ma dopo pochi km Monique lamenta male al piede cosi' si vede costretta a fare una cosa, che a sua detta non ha mai fatto.....l'autostop. Sara' l'eta', il poco traffico, ma l'unica auto che si ferma ...e' un taxi che per fare 5 km le spilla 10 euro! Cosi' andando avanti in auto ci messaggia che l'ostello e' pieno e il successivo e' a 3 km, ci comunichera' poi, che ha trovato letto e cena per 18 euro. Gli ultimi km per noi, sono nuovamente in salita su un sentiero sconnesso quindi a fatica, ma arriviamo a destinazione ad Alto do Poio. Il luogo e' un passo montano 1300 mt, composto solo da 2 "hotel" ai lati della strada, ma in nessuno dei 2 c'e' traccia di Monique!? Le telefoniamo ed allora esce da una scaletta dell' hotel rifugio, dove lo strano gestore non l'aveva neanche vista ed infatti la guarda male (Monique aveva concordato con la moglie!). La camera e' un po' umida nonostante sia rivesta in legno con 6 letti (oltre a noi c'e' un anziano francese). La cena e' a base di paiella (Monique dice che saranno gli avanzi riciclati, le sembra il pastone che suo nonno dava alle galline!), noi un po' titubanti la mangiamo lo stesso (e' anche buona) finche' il solerte gestore non ce la porta via (ne avremmo mangiata ancora). Il secondo piatto e' lonza e patatine ed ancor prima che abbiamo finito ci chiede cosa vogliamo di dolce, poi ci dice che ha rimasto solo un budino e 2 yogurt! A cena oltre noi, c'e' una coppia di lussemburghesi con cui commentiamo lo strano comportamento del proprietario, insomma ci fa fretta perche' vuole chiudere la cucina. Ci spostiamo al bar, ordiniamo un te' ed un caffe' e successivamente un secondo caffe', alche' sbuffando ci dice" perche' invece di parlare non ordinate tutto in una volta"?! Verso le 20.30 arriva il solito trio composto da Petra, Michael e Andreas, quest'ultimo con la sua flemma dice che e' bello ritrovarsi. Il gestore dice che se vogliono cenare debbono sbrigarsi, noi ridendo andiamo a letto, e' ancora pieno giorno (21.10), in camera non ci sono neanche le tende quindi fatichiamo un po' ad addormentarci. Ridacchiamo sentendo il francese che russa, Fabrizio brontola un po' ma dopo 2 minuti russa anche lui. Tutta la notte sara' uno scricchiolio di letti che cigolano appena ti muovi, e dormire nel "sacco-mummia" non e' facile, non puoi muovere piu' di tanto le gambe e dopo un po' che ti giri ti trovi intrecciato e spinto con un salame dentro il budello!
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I vagabondi
venerdì 24 aprile 2009
21° tappa Pereje-Alto do Poio 34 km
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